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DEFINIZIONE TECNICA ED ECONOMICA DEI LAVORI
ART. 1. OGGETTO DELL'APPALTO
L'Appalto ha per oggetto tutte le opere occorrenti per la realizzazione del progetto di restauro della "Sala Congregazioni" di Palazzo Civico.
La campagna di saggi stratigrafici effettuata sulle pareti, sui manufatti lignei, sul cassettone e i saggi di pulitura effettuati sulle tele a soffitto, hanno reso possibile ipotizzare una sequenza di interventi relativi al Gli interventi sulle porzioni di parete seicentesca prevedono una iniziale fase prettamente conservativa, una di recupero ed in fine una fase integrativa.
Sul soffitto si procederà allo smontaggio delle cinque tele dipinte, al trasporto presso laboratori specializzati per il restauro e la ricollocazione delle medesime; sul cassettone si procederà alla verifica strutturale, alle stuccature ed integrazioni pittoriche e rimozione degli strati di smog.
Le pareti della sala rivestite da pannelli in legno laccati e decorati da intagli e cornici saranno ripulite dagli strati di sporco ed integrati nelle parti mancanti.
Tutti gli arredi mobili presenti saranno restaurati presso laboratori specializzati mediante un intervento di ricostruzione di parti mancanti e successivo restauro delle decorazioni superficiali.
L'assunzione dell'appaltatore, di cui al presente capitolato, implica da parte dell'Appaltatore la conoscenza non solo di tutte le norme generali e particolari che lo regolano, ma altresì di tutte le condizioni locali che si riferiscono all'opera, delle caratteristiche tecniche e costruttive del fabbricato, della natura e delle condizioni degli accessi, del vincolo posto sull'edificio ai sensi del D.Lgs 490 del 29 ottobre 1999 e della presenza all'interno dell'edificio di attività lavorative, che possono influire sul giudizio dell'Appaltatore circa la convenienza di assumere l'opera e la conseguente offerta sul presso posto a base di gara.
Per il fatto stesso di presentare l'offerta, l'impresa appaltatrice dichiara di aver preso conoscenza del progetto, di averlo verificato, di concordare con i risultati e d di impegnarsi, in caso di aggiudicazione, a sviluppare in coerenza le ulteriori indagini sul luogo ed i necessari progetti costruttivi.
Dichiara in particolare di riconoscere il progetto stesso corretto e perfettamente eseguibile e di assumere piena e totale responsabilità sia del progetto stesso, sia dell'esecuzione dell'intera opera in tutte le ART. 2. STATO ATTUALE DELLA SALA
Le pareti della Sala delle Congregazioni, come gli interni delle Sale del Piano Nobile, vennero decorati secondo i dettami barocchi di Emanuele Thesauro, letterato di corte. Sono ancora oggi conservati nella Sala affreschi d'ispirazione storico-mitologica e pitture allegoriche a formare uno degli impianti pittorici più ricchi ed importanti del Palazzo, insieme a quello presente nella Sala del Sindaco.
Il soffitto, dipinto e scolpito, è caratterizzato da una grossa cornice che sottolinea la zona centrale. Agli angoli, sostenuti dal fregio intagliato e dorato, vi sono quattro dipinti con soggetti delle virtù utili al vivere civile: Prudenza, Verità, Segreto e Concordia.
Al centro del soffitto il programma pittorico stilato dal Thesauro prevedeva il dipinto di Giovanni Andrea Casella "Ego Sapientia Habito in Consilio". La tela venne poi spostata nella "nuova" ed adiacente Sala del Consiglio e al suo posto fu collocata la tela del 1750 "La Fede e le Virtù vincono l'eresia" che si ricollega, per tema, al ciclo della Sala del Sindaco, cioè al miracolo del Corpus Domini, che qui simboleggia il trionfo della Fede rappresentata nelle sembianze di una donna velata che leva in alto il calice con l'ostia del Al di sotto delle mensoline che "sorreggono" il solaio si attesta una spessa fascia affrescata che percorre senza soluzione di continuità le quattro pareti. Si tratta di una serie di scene, due per ogni parete, raffiguranti episodi biblici e proverbi salomonici che trattano delle conseguenze dei consigli buoni e cattivi attraverso i motti latini coniati dall'Abate Thesauro.
Al di sotto degli affreschi le pareti sono attualmente caratterizzate da boiserie in legno risalenti al 1786 eseguite secondo il disegno del Conte Dellala di Beinasco che redisse anche una Istruzione per la realizzazione delle opere da parte dell'intagliatore Biagio Ferrero (ASCT, Carte Sciolte n.4172). Oltre alle boiserie, intervallate da pannelli in seta, le direttive prevedono la realizzazione di un cassettone e due angoliere inseriti nel disegno della cornice in legno al di sotto della tappezzeria in seta; In un documento datato 7 ottobre 1785 si prende in esame la formazione delle "banche e chiambrane da porsi nella Sala di congregazione di questa Città". Quello che si presenta oggi è un'unica seduta, in velluto e spalliera in legno intagliato, che corre tutt'intorno alle pareti.
Obiettivi dell'intervento di restauro L'intervento, finalizzato al restauro di tutti manufatti sopra descritti, è orientato all'ottenimento dei seguenti restituzione unitaria della decorazione pittorica e plastica soffitti e pareti, salvaguardando con ciò tutti gli interventi storici che si sono succeduti nel tempo, comprese le variazioni di iconografia da essi apportate, e documentando ogni elemento che possa fornire informazioni in merito a gusto, tecnica e PROGETTO E DESCRIZIONE SOMMARIA DELLE OPERE DA ESEGUIRE
Il progetto, appositamente elaborato, costituisce parte integrante del contratto, individua l'immobile oggetto di intervento e prevede l'esecuzione delle opere di seguito riassunte, salvo più precise e specifiche indicazioni che verranno impartite dalla Direzione lavori durante il loro svolgimento e salvo eventuali variazioni disposte dall'Amministrazione appaltante ai sensi del Capitolato Generale per gli appalti municipali nei casi e con le modalità di cui all'art. 132 e 205 del D.Lgs 163 del 12 aprile 2006.
a) Dipinti murali Operazioni preliminari Asportazione dei depositi incoerenti sulle superfici decorate, da eseguirsi a secco, con pennellesse morbide e piccoli aspiratori, compatibilmente con le condizioni di adesione e coesione di intonaci, strati preparatori e pellicola pittorica, inclusi gli oneri di protezione di superfici ed oggetti circostanti.
Nel caso di difetti di coesione e adesione di intonaco e/o pellicola pittorica, sarà opportuno provvedere a In considerazione dell'attuale stato di conservazione dei dipinti della volta saranno da prevedere, in via preliminare, la predisposizione di presidi provvisionali quali l'applicazione e rimozione di bendaggio di sostegno e protezione di parti di intonaco dipinto e/o di stucco in pericolo di caduta, ed eventuale loro puntellatura provvisoria, inclusi gli oneri relativi alla rimozione dei presidi provvisionali stessi.
Pulitura delle superfici da scialbi e strati sovrammessi (presenti sugli sguinci delle porte-finestre) Cauta asportazione di scialbi, incrostazioni, ridipinture o strati sovrammessi aderenti alla pellicola pittorica ed alle superfici in stucco con mezzi meccanici manuali e/o con l'eventuale applicazione localizzata ad impacco di soluzioni sature di carbonato e/o bicarbonato d'ammonio in acqua demineralizzata, per un tempo di contatto da testare in corso d'opera, successiva rimozione dei residui, incluso l'onere della rifinitura con acqua demineralizzata. Allo scopo di ridurre al minimo l'apporto di acqua, l'operazione potrà essere condotta utilizzando compresse di sepiolite e polpa di cellulosa come mezzi supportanti. Potrà infine considerarsi, in corso d'opera, l'eventualità di utilizzare resine scambiatrici di ioni, previa esecuzione di campionature di prova da sottoporre alla valutazione della Direzione Scientifica e della D.L. Nel caso di dipinti eseguiti con tecniche miste e/o che presentino sovrammissioni di sostanze oleose, acriliche, cerose ecc., in dipendenza del loro grado di polimerizzazione e di compattezza e aderenza alla superficie pittorica, si dovrà prevedere l'impiego di altre sostanze solventi specifiche, previa l'esecuzione di test di solubilità da sottoporre alla valutazione della Direzione Scientifica e della D.L.
In considerazione dell'entità delle manomissioni subite nel corso della pulitura si avrà cura di individuare, documentare e, se è il caso, circoscrivere ogni dato che possa fornire informazioni inerenti gusto, tecnica e metodiche pertinenti agli interventi pregressi.
Estrazione di sali solubili, dove possibile e necessario, e in accordo con la Direzione Scientifica e la Consolidamento dei difetti di adesione e coesione Consolidamento delle mancanze di adesione e coesione degli strati di intonaco e stucco mediante iniezione di malte idrauliche premiscelate prive di sali solubili, inclusi gli oneri di sigillatura con malta aerea dei bordi degli stessi e delle fessurazioni, al fine di impedire la fuoriuscita del consolidante.
Consolidamento delle mancanze di adesione e coesione della pellicola pittorica per mezzo di resine acriliche in emulsione acquosa, utilizzate a varia diluizione (da 1 a 8 % in H2O) e applicate, previa interposizione di carta giapponese, mediante nebulizzazione e/o a pennello o con l'impiego di siringhe, con successivo schiacciamento del film pittorico mediante spatola. L'uso di resine termoplastiche di tipo vinilico e/o acrilico in soluzione è previsto, previo accordo con la Direzione Scientifica e la D.L, nei casi di gravi difetti di adesione del film pittorico in cui sia necessaria l'azione saldante del calore (termocauterio).
Rimozione di materiale non idoneo Cauta rimozione meccanica di stuccature, integrazioni o parti di ripristino non idonee per materiale, stato di conservazione e colorazione o non pertinenti, e di intonaci particolarmente degradati, inclusi gli oneri relativi al consolidamento ed al fissaggio dei bordi degli intonaci ad essi limitrofi .Tale operazione potrà anche essere svolta avvalendosi dell'impiego di microscalpelli e scalpelli con punta widia, di microscalpelli pneumatici a bassa pressione, inclusa la protezione e l'eventuale consolidamento delle zone circostanti e, ove necessario, la loro puntellatura, da concordare con la Direzione Scientifica e la Rimozione di elementi metallici quali perni, grappe, staffe, chiodi ecc. che dovessero restare in sede ma che, per condizione e stato ossidativo, si mostrassero come possibili fattori scatenanti di degrado per il manufatto e trattamento di inibitore di corrosione degli elementi metallici originari di supporto agli aggetti plastici, laddove questi si presentassero a vista.
Operazioni di stuccatura Risarcimento dell'intonaco mancante con malta di calce aerea e/o idraulica naturale pura (classificata NHL 3,5) a livello e/o sottolivello secondo le indicazioni fornite dalla Direzione Scientifica e dalla D.L, inclusi i saggi di composizione delle malte idonee per colorazione e granulometria, compresa l'applicazione di uno o più strati, la lavorazione superficiale e la finitura della stessa e la pulitura di eventuali residui dalle superfici circostanti. Sarà cura della ditta attenersi scrupolosamente alle precauzioni d'uso riportate dalla scheda tecnica dei materiali impiegati.
Integrazione plastica mediante ricostruzione di cornici, profili modanati, anche di forte sporgenza evitando gli spigoli vivi , inclusi gli oneri per l'esecuzione di tutti i campioni di prova e le necessarie opere di finitura superficiale per restituire unitarietà all'intero apparato decorativo, in accordo con le indicazioni della D.L. e la Direzione Scientifica. L'eventuale rifacimento di particolari decorativi e/o figurati a rilievo dovrà essere eseguito con malta aerea e/o idraulica naturale pura (classificata NHL 3,5) con l'impiego di opportune dime, eventualmente anche mediante esecuzione di calchi con gomme siliconiche, inclusi gli oneri di protezione preliminare delle superfici da calcare, gli oneri di posa in opera delle parti calcate, di applicazione di armature (perni di ancoraggio e sostegno in teflon, o in fibra di polipropilene, o in vetroresina), compreso il trattamento di finitura superficiale, da concordare con la D.L.
In tutte le lavorazioni sopra esposte è assolutamente vietato l'uso di cementi e/o calci idrauliche Operazioni di reintegrazione estetica e protezione superficiale Presentazione estetica e reintegrazione pittorica con colori stabili chimicamente e con modalità da concordare in corso d'opera, inclusa predisposizione di sagome e cartoni per motivi ripetibili o ricostruibili ed esecuzione di campioni di prova, inclusi gli oneri di eventuale stesura di protettivo superficiale, che sarà concordato con la D.L. previa valutazione delle analisi delle condizioni conservative e dell'esito delle campionature di prova. La reintegrazione potrà essere eseguita mediante: velature a tono e/o sottotono in presenza di abrasioni, cadute della pellicola pittorica e lacune dell'intonaco; campitura tratteggiata o puntinata (comunque riconoscibile a distanza ravvicinata) delle stuccature del supporto eseguite a livello, ricostruibili per tono, iconografia e comunque in base alle indicazioni fornite dalla Direzione Scientifica e dalla D.L.
Nel caso di dorature, su richiesta della Direzione Scientifica e dalla D.L, la reintegrazione potrà essere effettuata mediante applicazione di foglia d'oro zecchino.
L'eventuale revisione di vecchi interventi di reintegrazione sia plastica che pittorica non rimossi e conservati sarà eseguita con acquerelli, gessetti colorati e/o altre metodiche comunque concordate con la Direzione Scientifica e la D.L.
b) Soffitto a cassettone.
Operazioni preliminari Asportazione dei depositi incoerenti sulle superfici decorate, da eseguirsi a secco, con pennellesse morbide e piccoli aspiratori, compatibilmente con le condizioni di adesione della pellicola pittorica, inclusi gli oneri di protezione di superfici ed oggetti circostanti. Nel caso di difetti di coesione e adesione di intonaco e/o pellicola pittorica, sarà opportuno provvedere a locali consolidamenti.
Consolidamento del legno di supporto ed eventuale risanamento e integrazione di parti strutturali mancanti, con inserti di essenza lignea della stessa natura dei manufatti, compresi gli oneri di individuazione delle essenze originali; Trattamento di disinfestazione da attacchi di insetti xilofagi inclusi gli oneri relativi alla sigillatura temporanea con materiale polietilenico, per prolungare l'azione del biocida. Pulitura a mezzo solvente e/o miscele solventi della superficie dipinta, previa esecuzione di test di solubilità delle sostanze sovrammesse (vernici, ridipinture stuccature del supporto), a tampone e/o a impacco e successiva rifinitura anche con mezzi meccanici delle stuccature e dei residui di sostanze sovrammesse, compresi i saggi di verifica della successione stratigrafica già emersa nel corso delle precedenti campagne conoscitive.
Consolidamento dei difetti di adesione degli strati preparatori e della pellicola pittorica per infiltrazione di adesivi di origine animale e/o sintetica, da valutarsi in corso d'opera e in accordo con la Direzione Scientifica e la D.L, con l'impiego di siringhe, con successivo schiacciamento del film pittorico mediante spatola e/o Preventiva verniciatura della pellicola pittorica finalizzata alla protezione e al ristabilimento del corretto indice di rifrazione della superficie pittorica originale.
Stuccatura delle lacune di preparazione e pellicola pittorica mediante applicazione a spatola e successiva rasatura con bisturi e carte abrasive sino all'ottenimento di una superficie di aspetto materico simile alle zone limitrofe originali, da effettuarsi con stucco a base di gesso di Bologna e colla animale.
Reintegrazione pittorica delle abrasioni e delle lacune degli strati pittorici mediante velature successive di colori chimicamente stabili, ad acquarello e/o a vernice dove necessario ed in accordo con le indicazioni fornite dalla Direzione Scientifica e dalla D.L, ripristino delle dorature.
c) Dipinti su tela OPERAZIONI PRELIMINARI IN LOCO Fermatura dei sollevamenti pericolanti, ove necessario con velinature parziali con colla di coniglio e carta Rimozione del dipinto dalla sua sede mediante lo smontaggio delle cornici lignee di sostegno.
Imballaggio e trasporto presso il laboratorio di restauro.
OPERAZIONI DI RESTAURO IN LABORATORIO Foderatura con adesivi naturali (colla pasta) o con adesivo sintetico (Beva), nei casi in cui il supporto non garantisca la buona conservazione del dipinto per cedimenti, stress, tagli, lacerazioni, lacune, mancanze di adesione alla preparazione, consolidare sollevamenti della pellicola pittorica dalla preparazione e distacchi di questa ultima dal supporto, restituire portanza alla tela originale; inclusi gli oneri relativi alla preparazione degli adesivi, al trattamento della tela da rifodero, al posizionamento di quest'ultima sul telaio interinale ed alla stiratura.
Costruzione di telai leggeri autotensionanti, oppure modifica dei telai esistenti rendendoli autoportanti (da scegliere in corso d'opera a seconda dello stato di conservazione dei telai originali).
Analisi all'U.V. con Riflettografia in I.R. e con radiografie per quanto necessario.
Rimozione di sostanze soprammesse di varia natura quali polveri grasse, fumi, vernici, fissativi e ravvivanti, stuccature debordanti sulla pellicola pittorica, ridipinture, mediante applicazione di solventi organici e/o soluzioni basiche; inclusi gli oneri relativi ai saggi per la scelta della soluzione idonea e alla asportazione meccanica della sostanza "rigonfiata" dal solvente; Rimozione a bisturi di sostanze soprammesse di varia natura; operazione da eseguirsi qualora la pulitura con solventi o soluzioni basiche non sia applicabile o non abbia avuto effetto; Rimozione stuccature di precedenti interventi di restauro, a gesso e colla, a olio e pigmento, a cera, non più idonee a causa dello stato di conservazione e/o per i materiali costruttivi, mediante l'azione meccanica del bisturi, con o senza ammorbidimento della sostanza da rimuovere, mediante impacchi a calore; valutabili sui mq. In cui si presenta il fenomeno o al mq. di superficie effettiva; Stuccatura delle lacune degli strati pittorici e rasatura delle stuccature mediante applicazione a spatola e rasatura con bisturi e carte abrasive; inclusi gli oneri relativi alla rimozione dei residui e alla eventuale lavorazione plastica della superficie per l'adeguamento all'area circostante; esclusi gli oneri relativi alla rimozione di stuccature effettuate in precedenti interventi di restauro, all'applicazione di inserti di tela ed alle Reintegrazione pittorica delle lacune degli strati pittorici con tecnica mimetica, mediante applicazione per stesure successive di colori, ad acquerello o a vernice, con finalità di ricostituzione del tessuto cromatico e di riduzione dell'interferenza visiva delle lacune; esclusi gli oneri relativi alla stuccatura e rasatura delle lacune, all'applicazione di inserti di tela, alle verniciature; Verniciatura della pellicola pittorica mediante applicazione a tampone, a pennello e per nebulizzazione di resine sintetiche in soluzione, con finalità di protezione e ristabilimento del corretto indice di rifrazione della superficie; fino a quattro stesure di vernice.
OPERAZIONI DI RICOLLOCAZIONE Ricollocazione della tela nella posizione originaria Rimontaggio delle cornici d) arredi originali Lungo il perimetro della sala, su tre lati delle pareti sono collocate lunghe panche con ricchi decori ad intagli e laccati, la cui seduta è realizzata con imbottiture e foderature in velluto; fissati con viti alle pareti, sono anch'essi riccamente intagliati e laccati.
Operazioni preliminari Asportazione dei depositi incoerenti sulle superfici decorate, da eseguirsi a secco, con pennellesse morbide e piccoli aspiratori, compatibilmente con le condizioni di adesione e coesione della pellicola pittorica, inclusi gli oneri di protezione di superfici ed oggetti circostanti. Nel caso di difetti di coesione e adesione della pellicola pittorica, sarà opportuno provvedere a locali consolidamenti.
Velinatura. A scopo protettivo, prima delle operazioni di smontaggio degli arredi, velinatura mediante applicazione di fogli di carta giapponese con colla animale sulle parti interessate da distacchi e sollevamenti Rimozione e smontaggio – Codificazione di tutti gli arredi presenti, con riferimento planimetrico prima dello Smontaggio delle panche, schienali, cassettone, angoliere.
Imballaggio e trasporto presso laboratorio di restauro Trattamento di disinfestazione da attacchi di insetti xilofagi inclusi gli oneri relativi alla sigillatura temporanea con materiale polietilenico, per prolungare l'azione del biocida.
Integrazioni lignee ed interventi di ebanisteria - Consolidamento del legno di supporto ed eventuale risanamento e integrazione di parti strutturali mancanti, con inserti di essenza lignea della stessa natura dei manufatti, compresi gli oneri di individuazione delle essenze originali; Consolidamento dei difetti di adesione degli strati preparatori e della pellicola pittorica per infiltrazione di adesivi di origine animale e/o sintetica, da valutarsi in corso d'opera e in accordo con la Direzione Scientifica e la D.L, con l'impiego di siringhe, con successivo schiacciamento del film pittorico mediante spatola e/o Pulitura a mezzo solvente e/o miscele solventi della superficie dipinta, previa esecuzione di test di solubilità delle sostanze sovrammesse (vernici, ridipinture stuccature del supporto), a tampone e/o a impacco e successiva rifinitura anche con mezzi meccanici delle stuccature e dei residui di sostanze sovrammesse, compresi i saggi di verifica della successione stratigrafica già emersa nel corso delle precedenti campagne conoscitive. In considerazione dell'entità delle manomissioni subite dai manufatti, nel corso della pulitura si avrà cura di individuare, documentare e, se è il caso, circoscrivere ogni dato che possa fornire informazioni inerenti gusto, tecnica e metodiche pertinenti agli interventi pregressi.
Stuccatura delle lacune di preparazione e pellicola pittorica mediante applicazione a spatola e successiva rasatura con bisturi e carte abrasive sino all'ottenimento di una superficie di aspetto materico simile alle zone limitrofe originali, da effettuarsi con stucco a base di gesso di Bologna e colla animale.
Reintegrazione pittorica delle abrasioni e delle lacune degli strati pittorici mediante velature successive di colori chimicamente stabili, ad acquarello e/o a tempera dove necessario ed in accordo con le indicazioni fornite dalla Direzione Scientifica e dalla D.L, ripristino delle dorature a foglia di oro zecchino.
Protezione finale – Sarà concordato con la Direzione Lavori previa valutazione delle analisi delle condizioni conservative e dell'esito delle campionature di prova.
Ricollocazione degli arredi nella sede originaria.
Rifacimento imbottiture panche Rimozione di tutte le imbottiture e chioderie, portando il telaio a nudo. Ricinghiatura con cinghie in juta al di sopra di quelle autentiche che rimarranno a vista. Rifacimento dell'imbottitura con crine animate o vegetale secondo il materiale usato in origine. Messa in bianco con tela di cotone e ricopertura con nuovo velluto e) Boiserie a parete Operazioni preliminari Asportazione dei depositi incoerenti sulle superfici decorate, da eseguirsi a secco, con pennellesse morbide e piccoli aspiratori, compatibilmente con le condizioni di adesione e coesione degli strati preparatori e pellicola pittorica, inclusi gli oneri di protezione di superfici ed oggetti circostanti. Nel caso di difetti di coesione e adesione della pellicola pittorica, sarà opportuno provvedere a locali consolidamenti.
Trattamento di disinfestazione da attacchi di insetti xilofagi inclusi gli oneri relativi alla sigillatura temporanea con materiale polietilenico, per prolungare l'azione del biocida.
Integrazioni lignee - Consolidamento del legno di supporto ed eventuale risanamento e integrazione di parti strutturali mancanti, con inserti di essenza lignea della stessa natura dei manufatti, compresi gli oneri di individuazione delle essenze originali; Consolidamento dei difetti di adesione degli strati preparatori e della pellicola pittorica per infiltrazione di adesivi di origine animale e/o sintetica, da valutarsi in corso d'opera e in accordo con la Direzione Scientifica e la D.L, con l'impiego di siringhe, con successivo schiacciamento del film pittorico mediante spatola e/o Pulitura a mezzo solvente e/o miscele solventi organici e/o soluzioni basiche in gel o con supportanti della superficie dipinta, previa esecuzione di test di solubilità delle sostanze sovrammesse (vernici, ridipinture stuccature del supporto), a tampone e/o a impacco e successiva rifinitura anche con mezzi meccanici delle stuccature e dei residui di sostanze sovrammesse, compresi i saggi di verifica della successione stratigrafica già emersa nel corso delle precedenti campagne conoscitive. In considerazione dell'entità delle manomissioni subite dai manufatti, nel corso della pulitura si avrà cura di individuare, documentare e, se è il caso, circoscrivere ogni dato che possa fornire informazioni inerenti gusto, tecnica e metodiche pertinenti agli interventi pregressi.
Rifinitura della pulitura mediante rimozione a bisturi di eventuali residui particolarmente compatti ed aderenti al substrato.
Rimozione stuccature di precedenti interventi di restauro, a gesso e colla, a olio e pigmento, a cera, non più idonee a causa dello stato di conservazione e/o per i materiali costruttivi, mediante l'azione meccanica del bisturi, con o senza ammorbidimento della sostanza da rimuovere, mediante impacchi a calore; valutabili sui mq. In cui si presenta il fenomeno o al mq. di superficie effettiva; Stuccatura delle lacune degli strati pittorici e rasatura delle stuccature mediante applicazione a spatola e rasatura con bisturi e carte abrasive; inclusi gli oneri relativi alla rimozione dei residui e alla eventuale lavorazione plastica della superficie per l'adeguamento all'area circostante; esclusi gli oneri relativi alla rimozione di stuccature effettuate in precedenti interventi di restauro, all'applicazione di inserti di tela ed alle Reintegrazione pittorica delle lacune degli strati pittorici e delle dorature, mediante applicazione per stesure successive di colori, ad acquerello o a tempera e, dove necessario e in accordo con la Direzione Lavori, ripristino delle dorature a foglia d'oro zecchino.
f) Serramenti lignei esterni Revisione delle ferramenta, con sostituzione delle parti inutilizzabili o mancanti con altre simili per forma, natura e movimento a quelle attuali e comunque in base alle indicazioni fornite dalla D.L.
Verifica della struttura lignea, compresi telai e controtelai, e, ove necessario e in accordo con la Direzione Scientifica e la D.L., sostituzione delle parti instabili e/o irrecuperabili con inserti di essenza lignea della stessa natura del manufatto, compresi gli oneri di individuazione delle essenze originali.
Pulitura a mezzo solvente da depositi grassi e/o sverniciatura delle tinteggiature ove presenti, previa l'esecuzione di localizzate stratigrafie finalizzate alla verifica dei dati già noti, prova da sottoporre alla valutazione della Direzione Scientifica e della D.L.
Trattamento di disinfestazione da attacchi di insetti silofagi inclusi gli oneri relativi alla sigillatura temporanea con materiale polietilenico, per prolungare l'azione del biodeteriogeni, sarà a carico della ditta provvedere alla loro massificazione presso strutture certificate.
Stuccatura e reintegrazione cromatica delle superfici secondo i dati emersi a seguito della pulitura e in accordo con le indicazioni fornite dalla Direzione Scientifica e della D.L.
Sostituzione dei vetri su indicazione della D.L.
Verniciatura della faccia interna con colori indicati dalla Direzione Lavori g) manufatti lapidei Revisione degli ancoraggi dei manufatti posti a parete.
Pulitura delle superfici con acqua demineralizzata addizionata con tensioattivi di tipo idrofilo mon ionico (da valutare in base alle schede tecniche proposte) ed abbinata a lieve azione meccanica con spazzole sintetiche e con l'applicazione localizzata di soluzioni sature di carbonato e/o bicarbonato d'ammonio in acqua demineralizzata in sospensione con carte assorbenti, e successiva rimozione dei residui inclusi gli oneri relativi alla rifinitura con l'ausilio di spugne e spazzole sintetiche, ed estrazione dei sali con acqua demineralizzata supportata in sepiolite.
Ricollocazione e ancoraggio di eventuali pezzi smontati con materiale idoneo e in accordo con la Direzione Scientifica e della D.L., inclusi gli oneri per le necessarieopere murarie di predisposizione delle sedi di Stuccature, microstuccature delle lacune, fratture, fessurazioni, abrasioni, degradazioni differenziali e giunti con malta di calce aerea e/o idraulica naturale pura opportunamente caricata con inerti differenziati e/o applicazione di inserti lapidei selezionati laddove necessario, inclusi i saggi per la composizione della malta idonea per colore e granulumetria, da sottoporre dalla Direzione Scientifica e dalla D.L., compresa l'applicazione di uno o più stati, la lavorazione superficiale e la finitura della stessa e la pulitura di eventuali residui dalle superfici circostanti. Sara curadella ditta attenersi scrupolosamente alle precauzione d'uso riportate dalla scheda tecnica dei materiali impiegati. Gli inserti lapidei, se utilizzati dovranno essere opportunamente selezionati dal punto di vista litotipo così che presentino le stesse caratteristiche chimico mineralogiche del materiale lapideo originale e siano con esso cromaticamente accordabili. Per il loro ancoraggio potrà prevedersi, se necessario, l'impiego di perni in vetro resina da inserire in sedi predisposte, fissati con l'ausilio di resine epossidiche. Tali resine saranno scelte in accordo con la Direzione Scientifica e la D.L. in relazione alle caratteristiche descritte nelle schede tecniche dei materiali proposti, con particolare attenzione ai tempi di indurimento, resistenza meccanica a trazione e pressione, reattività all'ossigeno, agli U.V. e temperatura ambientale, secondo gli standard dettati dai laboratori di ricerca I.C.R.
Restituzione estetica e protezione finale, inclusa l'eventuale ripresa con l'anima dorata delle iscrizioni apposte sulle lapidi marmoree, secondo le indicazioni fornite dalla Direzione Scientifica e dalla D.L.
h) Corpi illuminati h1) lampadario a 18 luci Smontaggio e catalogazione della pendaglieria in loco Classificazione delle parti rotte o mancanti Esame stratigrafiche sulle parti metalliche al fine di rilevare la colorazione originale.
Riconsolidamento e fissaggio di tutte le parti metalliche mediante riporto di saldatura o chiodatura ex-novo (le saldature dovranno essere trattate e livellate in modo da rispettare la configurazione originaria) Lavaggio e pulitura delle parti in vetro sagomati. I globi ed i fusti centrali nella parte interna dovranno essere puliti con sistema di barillatura.
Restauro della colorazione della parte metallica del telaio come in origine Restauro del rosone portante e posa patina allo scopo di antichizzare.
Mantenimento delle chiodature originali ove possibile. Sostituzione degli agganci di supporto alla catena al fine di rafforzare la struttura.
Lavaggio delle parti metalliche con acqua demonizzata in miscela al 10% di Belzalconio cloruro ed il 10% di Montaggio dei vetri sagomati sulla struttura metallica nella posizione originaria; tali vetri saranno montati con passaggio di un filo in acciaio nichelato diam. 0.60-0.80 all'interno dell'anima del vetro sagomato.
Sostituzione di tutti i vetri sagomati rotti.
Sostituzione di tutti i portalampade esistenti con portalampade in ottone con anima in ceramica Sostituzione della cablatura con cavo bipolare inguainato sez. 0.75 color argento con rivestimento a norma.
Montaggio delle linee di accensione come in origine Messa a terra dell'impianto Rilevazione fotografica del prima durante e dopo l'intervento.
H2) Appliques a parete Smontaggio delle appliques, imballo e sistemazione dei vari elementi in adeguate casse per il trasporto in Smontaggio di tutto l'impianto elettrico Pulitura di tutte le parti metalliche Delicata pulitura dei cristalli sia sulle parti esterne che interne Pulitura con spazzole in ottone a mano e con cotone e ammoniaca Le parti esposte dovranno essere protette con materiale idoneo a bloccare il processo ossidativi.
Sostituzione dell'impianto elettrico e dei portalampade con altre di nuova generazione che non compromettano l'estetica dei manufatti.
Posizionamento nella sede originaria e messa a terra Rimozione del vecchio tessuto Listellatura perimetrale Posa di resinato ignifugo classe 1 e mollettone in 100% cotone, Fornitura e posa di nuovo tessuto in seta simile all'esistente con giunte a disegno e finitura con gallone.
l) pavimentazione in parquet Rimozione di vecchia finitura con l'uso di soluzioni basiche e fogli di cellulosa e successivo lavaggio con Lavaggio delle superfici con solventi.
Integrazione delle fenditure con inserimento di adeguate porzioni lignee con colla vinilica, previa rifilatura della fenditura con scalpelli o fresatura.
Posa di nuova finitura con prodotti oleo-cero-resinosi in solventi pemperici distribuiti a pennello.
Lucidatura finale con emulsioni cerose traspiranti ed antiscivolo INDICE DEI LOTTI DI LAVORO
Si individuano, distinti per tipologia di lavorazione e localizzazione delle aree di intervento, 23 lotti di lavoro, così distribuiti: 1. Dipinti su tela 2. Soffitto a cassettone 2. Boiserie a parete ARREDI FISSI E MOBILI
2. Cassettone e Angoliere 3. Camino in marmo e specchiera soprastante 4. Lampadario 18 luci 5. Appliques a parete 2. Porte-finestre esterne vetrate Pavimento in parquet ART. 5. OPERE ESCLUSE DALL'APPALTO
Restano escluse dall'appalto le opere relative ad eventuali allacciamenti definitivi alle prese delle Aziende erogatrici dell'acqua, dell'energia elettrica, ecc., che la Città si riserva di affidare in tutto od in parte alle suddette Aziende o ad altre Ditte, senza che l'Appaltatore possa fare eccezione o richiedere compenso Restano inoltre esclusi dall'appalto tutti gli interventi su impianti elettrici o termici esistenti in tutte le zone interessate dall'intervento.
Rimangono invece a carico ed onere della Ditta appaltatrice le eventuali assistenze murarie (scalpellamenti, tracce, ripristini, ecc.) di supporto alle predette opere escluse dall'appalto, secondo le istruzioni fornite dalla Direzione Lavori.
Circa le opere escluse dall'appalto, si precisa che l'Appaltatore dovrà fornire, su indicazione della D.L., la mano d'opera, i materiali ed i mezzi d'opera in aiuto delle singole Ditte esecutrici per la realizzazione delle medesime, e dovrà permettere inoltre l'accesso al cantiere e l'uso dei ponti di fabbrica senza richiedere alcun compenso speciale.
L'Appaltatore non potrà muovere eccezioni o pretendere compensi per eventuali intralci o ritardi nel proseguimento dei lavori aggiudicati, dipendenti dall'esecuzione delle opere di cui trattasi, salvo il risarcimento di eventuali danni che derivassero ai lavori da esso eseguiti, da rifondersi dalla Ditta che ne fu causa nella misura stabilita dalla D. L. a suo insindacabile giudizio.
ART. 6. AMMONTARE DELL'APPALTO E CATEGORIE DI LAVORO
L'importo lavori a corpo posti a base di gara è definito come segue: Importo esecuzione a Oneri per l'attuazione dei (Importo esecuzione lavori a corpo) + piani di sicurezza (Oneri per l'attuazione dei piani di sicurezza) L'importo contrattuale corrisponde all'importo di cui al comma 1, colonna a), al quale deve essere applicato in l'importo degli oneri per la sicurezza e la salute nel cantiere, sopra definito al comma 1, colonna b), non soggetto ad alcun ribasso, di cui all'articolo 12, comma 1, primo periodo, del Decreto Legislativo 14 agosto 1996, n. 494.
Detti importi risultano ripartiti per categoria come segue: Categoria di lavoro Restauro e manutenzione di superficidecorate di beni architettonici e di Beni mobili di interesse storico ed artisticoed archeologico ART. 7. MODALITÀ DI STIPULAZIONE DEL CONTRATTO
Il contratto è stipulato interamente "a corpo" ai sensi degli articoli 53 comma 4 del D.LGS 12 aprile 2006 n. 163 e art. 45 del RG. Per la parte dei lavori "a corpo", prevista in Euro 386,000,00 a base di gara, l'importo complessivo dei relativi lavori resta fisso e invariabile, senza che possa essere invocata da alcuna delle parti contraenti alcuna successiva verifica sulla misura o sul valore attribuito sulla quantità e alla qualità di detti lavori.
I prezzi contrattuali sono vincolanti anche per la definizione, valutazione e contabilizzazione di eventuali varianti, addizioni o detrazioni in corso d'opera, qualora ammissibili ed autorizzate ai sensi dell'articolo 132 e 205 del d.Lgs 163 del 12 aprile 2006.
I rapporti ed i vincoli negoziati di cui al presente articolo si riferiscono ai lavori posti a base d'asta di cui all'articolo 4, inseriti nella tabella alla colonna a), mentre per gli oneri per la sicurezza e la salute nel cantiere inseriti nella, colonna b), costituiscono vincolo negoziale i prezzi indicati a tale scopo dalla Stazione appaltante negli atti progettuali.
ART. 8. CATEGORIA PREVALENTE, CATEGORIE SCORPORABILI E SUBAPPALTABILI
Ai sensi degli articoli 3 e 30 del regolamento per la qualificazione delle imprese di costruzione approvato con D.P.R. 25 gennaio 2000, n. 34 ed in conformità all'allegato "A" al predetto regolamento, i lavori sono classificati nella categoria prevalente di opere: OS2 Restauro e manutenzione di superfici decorate di beni architettonici e di Beni mobili di interesse
storico ed artistico ed archeologici Ai sensi del combinato disposto dell'articolo 8 del d.p.c.m 10 gennaio 1991, n. 55, dell'articolo 23 del decreto legislativo n. 406 del 1991, dell'articolo 18 della legge 19 marzo 1990, n. 55 e dell'articolo 30 del regolamento approvato con D.P.R. 25 gennaio 2000, n. 34, non sono previsti lavori appartenenti a categorie ART. 9. SOGGEZIONE AD ALTRI CAPITOLATI - LEGGI E NORME
La Ditta appaltatrice è tenuta al rispetto delle Norme di cui all'art. 36 dello Schema di Contratto, ed al rispetto di tutte quelle norme non espressamente richiamate nel presente Capitolato.
In particolare l'appalto e' soggetto all'osservanza di tutte le condizioni, in vigore riportate nei seguenti SCIENZA DELLE COSTRUZIONI
Legge 05 novembre 1971 n. 1086: norme tecniche per la disciplina delle opere di conglomerato cementizio armato, normale e precompresso ed a struttura metallica.
D.M. 20/11/1987: norme tecniche per la progettazione, esecuzione e collaudo degli edifici in muratura e per il loro consolidamento; D.M. 03/12/1987, norme tecniche per la progettazione, l'esecuzione ed il collaudo delle costruzioni D.M. 11/03/1988, norme tecniche per la progettazione, l'esecuzione ed il collaudo delle opere di sostegno delle terre e delle opere di fondazione; Circolare 4 gennaio 1989 M.LL.PP. n.30787 Istruzioni in merito alle "Norme tecniche per la progettazione, l'esecuzione ed il collaudo degli edifici in muratura e per il loro consolidamento; Circolare 24 giugno 1993, n° 37406/STC Istruzioni relative alle norme tecniche per l'esecuzione delle opere in c.a. normale e precompresso e per le strutture metalliche di cui al D.M. 14.2.1992; D.P.R. 22/04/1994 n.425, regolamento sull'abitabilità - collaudo statico - catasto; D.M. 09/01/1996, norme tecniche per l'esecuzione delle opere in cemento armato normale e precompresso e per le strutture metalliche; D.M. 16/01/1996, norme tecniche relative ai criteri generali per la verifica di sicurezza delle costruzioni e dei carichi e sovraccarichi; Circolare 4 luglio 1996 M.LL.PP. n. 156 AA.GG/STC "Istruzioni per l'applicazione delle "Norme tecniche relative ai criteri generali per la verifica di sicurezza delle costruzioni e dei carichi e sovraccarichi" di cui al D.M. 16.01.1996; Circolare 15 ottobre 1996 M.LL.PP. n.252 AA.GG/STC" Istruzioni per l'applicazione delle "Norme tecniche per il calcolo, l'esecuzione ed il collaudo delle opere in c.a. e c.a.p. e per le strutture metalliche" di cui al D.M. 9.01.1996; NORME DI SICUREZZA
D.P.R. 07/01/1956 n. 164: Norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro nelle costruzioni; D.P.R. 20 marzo 1956, n. 320 recante norme di antinfortunistica nei lavori in sotterraneo; Circ. 14.09.1961 n° 91 Norme di sicurezza per la protezione contro il fuoco dei fabbricati a struttura in acciaio destinati ad uso civile.
D.M. 30.11.1983 Termini, definizioni generali e simboli grafici di P.I.: D.M. 01 febbraio 1986, norme sulla sicurezza nelle autorimesse; D.M. 10/09/1986 Nuove norme di sicurezza per la costruzione e l'esercizio degli impianti sportivi e decreto d'integrazione del 22 gennaio 1987; D.M. 16 maggio 1987, n. 246 norme sulla sicurezza nell'edilizia residenziale; D.M. 25 marzo 1989, sulla sicurezza degli impianti sportivi; Norme per la sicurezza degli impianti: Legge 5.3.1990 n. 46; D.P.R. 6 dicembre 1991, n. 447, Regolamento alla L. 46/90; D.M. 20 maggio 1992 n. 569, Sicurezza edifici storici - musei - gallerie mostre; D.M. 22 maggio 1992 n. 466 di approvazione del regolamento recante il riconoscimento di efficacia di un sistema individuale anticaduta per gli addetti al montaggio e smontaggio dei ponteggi metallici D.M. 9 aprile 1994, sulla sicurezza dell'edilizia alberghiera; D.Lgs. 19.9.1994 n. 626; Attuazione delle direttive CEE riguardanti il miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori sul luogo di lavoro; D.M. 30 giugno 1995 n. 418, Sicurezza edifici storici - biblioteche - archivi; D.P.R. 27 aprile 1955, n. 547, Norme per la prevenzione infortuni sul lavoro; D.M. 18 marzo 1996 Norme di sicurezza per la costruzione e l'esercizio degli impianti sportivi D.Lgs. 24 luglio 1996, n. 459 sulla sicurezza delle macchine; D.Lgs. 14.08.1996 n° 493 - Prescrizioni minime per la segnaletica di sicurezza e/o di salute sul luogo di lavoro attuazione direttiva CEE); D.M. 19/08/1996 Norme di sicurezza per la costruzione, l'esercizio e la vigilanza locali di pubblico spettacolo e successive modificazioni; D.Lgs. n. 494 del 14 agosto 1996: attuazione della direttiva 92/57 CEE concernente le prescrizioni minime di sicurezza e di salute da attuare nei cantieri temporanei mobili; D.Lgs. 4 agosto 1999, n° 359 "Attuazione della Direttiva 95/63/CE che modifica la Direttiva 89/655/CE relativa ai requisiti minimi di sicurezza e salute per l'uso delle attrezzature da lavoro da parte dei D. Lgs. 19 novembre 1999, n° 528 "Modifiche e integrazioni al D.Lgs. 494/96 recante attuazione alla direttiva CEE 92/57 . (di cui sopra).
IGIENE DEL LAVORO
D.P.R. 19/03/1956 n. 303: Norme Generali per l'igiene del lavoro; Legge 8.7.1986 n. 349 art. 2 comma 14 sui limiti massimi di esposizione da rumori; D.L. 15 agosto 1991 n. 277 , Attuazione delle direttive CEE in materia di protezione dei lavoratori contro rischi da esposizione ad agenti chimici L. 27 marzo 1992 n. 257, Norme relative alla cessazione dell'impiego dell'amianto D.M. 6 settembre 1994, "Norme e metodologie tecniche di applicazione dell'art.6 comma 3, ed art. 12, comma 2, della Legge 27 marzo 1992, n° 257, relativa alla cessazione dell'impiego dell'amianto.
Legge 28 ottobre 1995, n. 447, "Legge quadro sul rumore"; D.M. 14 maggio 1996, Normativa e metodologie tecniche per gli interventi di bonifica, compreso la valutazione del rischio, il controllo e la bonifica dei siti industriali dismessi.
D.P.R. 8 agosto 1994 Atto di indirizzo e coordinamento alle Regioni ed alle Provincie autonome di Trento e Bolzano per l'adozione di piani di protezione, di decontaminazione, di smaltimento e di bonifica dell'ambiente, ai fini della difesa dai pericoli derivanti dall'amianto.
Osservanza della direttiva delle Commissioni della Comunità Europea n. 659 del 3/12/1991 relativa all'assoluta proibizione dell'impiego di talune sostanze e preparati pericolosi (amianto).
L. 8 agosto 1985, n. 431 "Tutela delle zone ambientali (per quanto non in contrasto con il D.Lgs.
L.R. 3 aprile 1989, n. 20 "Norme sulla tutela dei beni culturali ed ambientali"; D. Lgs. 29 ottobre 1999, n° 490 "Testo unico delle disposizioni legislative in materia di beni culturali e ambientali, a norma della L. 352/99".
PRESCRIZIONI VARIE OBBLIGHI SPECIALI DELL'IMPRENDITORE. RESPONSABILITÀ E
Sono a carico dell'Appaltatore tutti gli oneri ed obblighi già previsti nell'art. 12 e 37 dello schema di L'imprenditore dovrà assistere o dirigere personalmente i lavori affidatigli oppure potrà nominare a rappresentarlo sui cantieri persona giuridicamente e professionalmente idonea, ben vista la Direzione dei Lavori, e che possa ricevere e disporre per l'esecuzione degli eventuali ordini da questa impartiti.
L'appaltatore dovrà garantire sotto la propria responsabilità l'attuazione di tutti i provvedimenti e di tutte le condizioni atte ad evitare infortuni, secondo le leggi vigenti. L'appaltatore nel contratto deve eleggere domicilio, per tutti gli effetti del contratto medesimo, nel luogo nel quale ha sede l'ufficio che ha la direzione e la sorveglianza dei lavori appaltati.
La Direzione dei lavori ha la facoltà di ordinare in qualunque momento l'allontanamento dai cantieri di qualsiasi operaio od impiegato della Ditta compreso il rappresentante di cui sopra e ciò senza che la detta Direzione Lavori sia tenuta a dare spiegazioni di sorta circa il motivo del richiesto provvedimento e senza che l'imprenditore possa richiedere, in conseguenza del provvedimento stesso, compensi od indennizzi.
Sarà a carico dell'Impresa, l'accertamento prima dell'inizio dei lavori, della presenza dei cavi e delle tubazioni che possono influenzare l'esecuzione delle opere.
Ogni più ampia responsabilità derivante dal danneggiamento dei medesimi, per l'esecuzione dei lavori, ricadrà pertanto sull'appaltatore.
Sono inoltre a carico dell'appaltatore tutti gli oneri qui appresso indicati che si intendono compensati nel prezzo dei lavori: tutte le spese di contratto come spese di registrazione dello stesso, diritti e spese contrattuali.
la spesa per l'installazione ed il mantenimento in perfetto stato di agibilità e di nettezza di locali o baracche ad uso ufficio per il personale dell'appaltante nel cantiere. Detti locali dovranno avere una superficie idonea al fine per cui sono destinati con un arredo adeguato ed essere dotati di le spese occorrenti per mantenere e rendere sicuro il transito ed effettuare le segnalazioni di legge, sia diurne che notturne, sulle strade in qualsiasi modo interessate dai lavori; il risarcimento dei danni di ogni genere o il pagamento di indennità a quei proprietari i cui immobili, non espropriati dall'appaltante, fossero in qualche modo danneggiati durante l'esecuzione dei lavori; le spese per formazione di cantieri, ed in genere per tutti gli usi occorrenti all'appaltatore per l'esecuzione dei lavori appaltati, protezioni ecc.; le spese per esperienze, assaggi e prelevamento, preparazione ed invio di campioni di materiali da costruzione agli istituti autorizzati di prova indicati dall'Amministrazione appaltante, nonché il pagamento delle, relative spese e tasse con il carico della osservanza sia delle vigenti disposizioni regolamentari per le prove dei materiali da costruzione in genere, sia di quelle che potranno essere emanate durante il corso dei lavori e così anche durante le operazioni di collaudo; dei campioni potrà essere ordinata la conservazione nell'ufficio della Direzione dei lavori o nel cantiere, munendoli di suggelli a firma del Direttore dei Lavori e dell'appaltatore nei modi più adatti a garantire la autenticità; l'onere per custodire e conservare qualsiasi materiale di proprietà dell'appaltante in attesa della posa in opera e quindi, ultimati i lavori, l'onere di trasportare i materiali residuati nei magazzini o nei depositi che saranno indicati dalla Direzione dei Lavori; la fornitura di strumenti topografici, personale e mezzi d'opera per tracciamenti, rilievi, misurazioni e verifiche di ogni genere dal giorno della consegna dei lavori, sino a lavoro ultimato; la manutenzione di tutte le opere eseguite, in dipendenza dell'appalto, nel periodo che intercorre dalla loro ultimazione sino al collaudo definitivo; tale manutenzione comprende tutti i lavori di riparazione dei danni che si verificassero alle opere eseguite e quanto occorre per dare all'atto del collaudo le opere stesse in perfetto stato, rimanendo esclusi solamente i danni prodotti da forza maggiore e sempre che l'appaltatore ne faccia regolare denuncia nei termini prescritti dal Capitolato Generale già la fornitura ed installazione n.1 cartello di cantiere, secondo quanto previsto dalla normativa cantieri della Città di Torino. L'impresa è obbligata a definire preventivamente con il Settore Tecnico 15 Arredo ed Immagine Urbana l'immagine complessiva del cartello prima della sua realizzazione. È necessario prevedere un'adeguata illuminazione notturna, tramite faretti o altre fonti di illuminazione collocate in modo opportuno.
Il trasporto presso laboratori specializzati delle opere di restauro, mediante ditta specializzata e mediante l'utilizzo di idonei.
il conferimento dei rifiuti solidi urbani e di quelli assimilabili provenienti dal cantiere presso le L'esecuzione delle necessarie campionature su tutti i materiali e le lavorazioni da effettuarsi; in particolare sondaggi, ed analisi di campioni presso laboratori specializzati secondo quanto richiesto dalla D.L. o dagli Enti di Tutela; Le modifiche, smontaggi e rimontagli parziali del ponteggio interno allo Scalone, funzionali al restauro Il progetto costruttivo relativo ai ponteggi, comprensivo dele autorizzazioni ministeriali, a norma dell'art. 32 del D.P.R. 164/56.
L'appaltatore dovrà possedere un ufficio/magazzino, ove tenere un telefono ed una persona incaricata di ricevere le eventuali ordinazioni e comunicazioni urgenti.
Considerato l'ambito in cui si opera e la vicinanza della sala con i locali utilizzati dall'Amministrazione potranno essere sospese le lavorazioni durante lo svolgimento delle sedute del Consiglio Comunale senza che l'impresa possa muovere eccezione alcuna e senza alcun ulteriore compenso.
Ogni infrazione alle disposizioni di cui al presente Capitolato, sempre quando non si tratti di infrazione a particolari obblighi per i quali nei vari articoli sia indicata di volta in volta l'entità delle multe corrispondenti, darà luogo ad una multa variabile da un minimo di EURO 51,65 ad un massimo di EURO 258,23 a seconda della gravità dell'infrazione stessa.
Le multe di cui ai diversi articoli del presente Capitolato saranno applicate dal Responsabile del Procedimento all'imprenditore, senza bisogno di altra misura amministrativa o legale ed il loro ammontare sarà senz'altro dedotto dall'importo dei lavori eseguiti e, in difetto, dal deposito cauzionale.
L'appaltatore è ritenuto responsabile di qualunque danno alle persone ed alle cose appartenenti alla Città, ai propri dipendenti, ai terzi ed alle cose di terzi.
È a carico dell'Impresa appaltatrice e di sua esclusiva spettanza, l'attuazione delle misure di sicurezza previste dal D.P.R. 27/4/1955 n.547, dal D.P.R. 7/1/1956 n.164 e dal D.L. 19/09/1994 n.626, D.Lgs. 494/96 ivi compreso il controllo sull'osservanza da parte dei singoli lavoratori delle norme di sicurezza citate e sull'uso dei mezzi di protezione messi loro a disposizione.
Il direttore di cantiere ed il coordinatore della sicurezza in fase di esecuzione, ciascuno nell'ambito delle proprie competenze, vigilano sull'osservanza dei piani di sicurezza.
Pertanto la Direzione Lavori Municipale sarà sempre sollevata dall'appaltatore stesso da qualsiasi responsabilità verso i dipendenti e di terzi per qualunque infortunio o danneggiamento che possa verificarsi sul luogo o per cause delle opere appaltate, tanto se dipendono da violazione delle vigenti leggi e regolamenti, quanto da insufficiente prudenza, diligenza e previdenza dell'appaltatore e dei suoi dipendenti.
Il corrispettivo per tutti gli obblighi ed oneri sopra specificati è compreso nei prezzi di appalto.
L'appaltatore si assume ogni e qualsiasi responsabilità relativa all'esecuzione di tutti i lavori necessari al compimento dell'opera, anche ai sensi ed in virtù dei disposti di cui agli artt. 1677 e 1669 del Codice La Direzione Lavori si riserva infine di impartire, a mano a mano che ne riscontrerà il bisogno, tutte le ordinazioni relative ai materiali da impiegarsi, nonché di consegnare in corso d'opera gli occorrenti disegni e particolari di dettaglio.
La ditta aggiudicatrice, dovrà eseguire le operazioni di cantiere considerando l'ambito nel quale lavora, senza intralciare in alcun modo il normale svolgimento dell'attività istituzionale.
Il montaggio e lo smontaggio del ponteggio dovrà pertanto avvenire esclusivamente nelle giornate indicate dalla Direzione Lavori in modo da non intralciare dette attività.
La ditta aggiudicatrice, dovrà ripresentare il Capitolato Speciale di Appalto controfirmato in ogni Le ditte partecipanti dovranno prendere visione di tutti gli elaborati progettuali almeno 5 giorni anteriormente alla data di presentazione dell'offerta.
L'utilizzo di eventuali spazi a scopo pubblicitario è ad uso esclusivo della Città.
ATTUAZIONE DEI DISPOSTI DI CUI AL D. LGS. 494/96 E S.M.I.
L'intervento è assoggettato ai disposti del D. Lgs. 494/96, pertanto le Ditte assuntrici dovranno scrupolosamente attenersi alle disposizioni contemplate nel piano di sicurezza redatto dal Coordinatore alla progettazione per la sicurezza e che potrà essere eventualmente modificato dal Coordinatore in materia di sicurezza e di salute durante la realizzazione dell'opera di cantiere. In particolar modo si potranno predisporre, durante i lavori, tutti i ripari e dispositivi necessari per la protezione del personale addetto al Le opere appaltate dovranno essere condotte nel pieno rispetto di tutte le norme, sia generali che relative allo specifico lavoro affidato, vigenti in materia di prevenzione infortuni ed igiene del lavoro ed in ogni caso in condizioni di permanente sicurezza di igiene.
Prima dell'inizio dei lavori l'Appaltatore dovrà informare ed addestrare i propri dipendenti su tutte le norme di Legge, sul piano di sicurezza redatto dal coordinatore progettista della sicurezza, sul contratto e sulle misure che verranno assunte in adempimento a quanto sopra.
Egli sarà pertanto tenuto a vigilare affinché i propri dipendenti come pure i subappaltatori ed i terzi presenti nel cantiere, si attengano scrupolosamente all'addestramento ricevuto ed in generale osservino le norme di Legge, di contratto per quelle specifiche che egli abbia stabilito.
L'appaltatore è inoltre tenuto a curare che tutte le attrezzature ed i mezzi d'opera, di sollevamento e di trasporto siano efficienti e vengano sottoposti, alle scadenze di Legge o periodicamente secondo le norme della buona tecnica, alle revisioni, manutenzioni e controlli del caso.
La Stazione appaltante ha in ogni momento la facoltà di richiedere ispezioni ed accertamenti relativi al rispetto ed all'applicazione delle norme di sicurezza ed igiene del lavoro alle Autorità competenti preposte alle verifiche ispettive od a consulenti di propria fiducia e l'Appaltatore è tenuto a consentirvi fornendo le informazioni e la documentazione del caso.
I lavori oggetto del presente appalto, siano essi a misura od in economia saranno liquidati con l'applicazione, al netto della variazione di gara contrattuale, dei prezzi dell'Elenco Prezzi allegato al presente Capitolato oltre che ai prezzi aggiuntivi inseriti nello stesso.
Per quanto riguarda eventuali prezzi, non espressamente citati nei precedenti Elenchi si farà riferimento all'Elenco Prezzi della Regione Piemonte edizione 2002 il quale recepisce anche gli elenchi prezzi della Città di Torino. Detti prezzi si intenderanno fissi ed invariati per tutta la durata del contratto.
Per i prezzi della mano d'opera, esclusivamente per i lavori in economia, il ribasso percentuale sarà applicato soltanto sulla percentuale di maggiorazione del 24,30%, restando fissa ed invariabile la restante Nel caso si debbano eseguire categorie di lavori non previste o si debbano impiegare materiali per quali non risulti fissato il prezzo contrattuale, si dovrà provvedere alla formazione di nuovi prezzi e la loro applicazione sarà subordinata all'approvazione del necessario provvedimento nei modi previsti dalla Legge.
La Tassa per l'occupazione di spazi ed aree pubbliche relative allo steccato di cantiere, recinzione ecc. necessari per l'esecuzione dei presenti lavori non è dovuta in quanto a carico della Civica Amministrazione, proprietaria dell'opera.
La Ditta dovrà comunque inoltrare al Settore competente regolare richiesta di occupazione del suolo ELENCO PREZZI AGGIUNTIVI
Si riportano di seguito i nuovi prezzi aggiuntivi relativi alle opere di restauro N.P.1 – DIPINTO CENTRALE SU TELA
OPERAZIONI PRELIMINARI IN LOCOFermatura dei sollevamenti pericolanti, ove necessario con velinature parziali con colla di coniglio e cartagiapponeseRimozione del dipinto dalla sua sede mediante lo smontaggio delle cornici lignee di sostegno.
Imballaggio e trasporto presso il laboratorio di restauro.
OPERAZIONI DI RESTAURO IN LABORATORIOFoderatura con adesivi naturali (colla pasta) o con adesivo sintetico (Beva), nei casi in cui il supporto nongarantisca la buona conservazione del dipinto per cedimenti, stress, tagli, lacerazioni, lacune, mancanze diadesione alla preparazione, consolidare sollevamenti della pellicola pittorica dalla preparazione e distacchi diquesta ultima dal supporto, restituire portanza alla tela originale; inclusi gli oneri relativi alla preparazionedegli adesivi, al trattamento della tela da rifodero, al posizionamento di quest'ultima sul telaio interinale edalla stiratura.
Costruzione di telai leggeri autotensionanti, oppure modifica dei telai esistenti rendendoli autoportanti (dascegliere in corso d'opera a seconda dello stato di conservazione dei telai originali).
Analisi all'U.V. con Riflettografia in I.R. e con radiografie per quanto necessario.
Rimozione di sostanze soprammesse di varia natura quali polveri grasse, fumi, vernici, fissativi e ravvivanti,stuccature debordanti sulla pellicola pittorica, ridipinture, mediante applicazione di solventi organici e/osoluzioni basiche; inclusi gli oneri relativi ai saggi per la scelta della soluzione idonea e alla asportazionemeccanica della sostanza "rigonfiata" dal solvente;Rimozione a bisturi di sostanze soprammesse di varia natura; operazione da eseguirsi qualora la pulituracon solventi o soluzioni basiche non sia applicabile o non abbia avuto effetto;Rimozione stuccature di precedenti interventi di restauro, a gesso e colla, a olio e pigmento, a cera, non piùidonee a causa dello stato di conservazione e/o per i materiali costruttivi, mediante l'azione meccanica delbisturi, con o senza ammorbidimento della sostanza da rimuovere, mediante impacchi a calore; valutabili suimq. In cui si presenta il fenomeno o al mq. di superficie effettiva;Stuccatura delle lacune degli strati pittorici e rasatura delle stuccature mediante applicazione a spatola erasatura con bisturi e carte abrasive; inclusi gli oneri relativi alla rimozione dei residui e alla eventuale lavorazione plastica della superficie per l'adeguamento all'area circostante; esclusi gli oneri relativi allarimozione di stuccature effettuate in precedenti interventi di restauro, all'applicazione di inserti di tela ed alleverniciature;Reintegrazione pittorica delle lacune degli strati pittorici con tecnica mimetica, mediante applicazione perstesure successive di colori, ad acquerello o a vernice, con finalità di ricostituzione del tessuto cromatico e diriduzione dell'interferenza visiva delle lacune; esclusi gli oneri relativi alla stuccatura e rasatura delle lacune,all'applicazione di inserti di tela, alle verniciature;Verniciatura della pellicola pittorica mediante applicazione a tampone, a pennello e per nebulizzazione diresine sintetiche in soluzione, con finalità di protezione e ristabilimento del corretto indice di rifrazione dellasuperficie; fino a quattro stesure di vernice.
OPERAZIONI DI RICOLLOCAZIONERicollocazione della tela nella posizione originariaRimontaggio delle cornici Si intendono comprese nell'operazione: - la mappatura dello stato di conservazione iniziale e dei vari interventi di restauro eseguiti;- le campionature necessarie dei materiali e delle tecniche da applicarsi.
L'operazione è stata valutata considerando lo sviluppo a metro quadrato in piano della massima figura geometrica in cui è inserita la parte interessata dall'operazione.
Prezzo: €/corpo 28.812,74
N.P.2 – DIPINTI SU TELA ANGOLARE
OPERAZIONI PRELIMINARI IN LOCOFermatura dei sollevamenti pericolanti, ove necessario con velinature parziali con colla di coniglio e cartagiapponeseRimozione del dipinto dalla sua sede mediante lo smontaggio delle cornici lignee di sostegno.
Imballaggio e trasporto presso il laboratorio di restauro.
OPERAZIONI DI RESTAURO IN LABORATORIOFoderatura con adesivi naturali (colla pasta) o con adesivo sintetico (Beva), nei casi in cui il supporto nongarantisca la buona conservazione del dipinto per cedimenti, stress, tagli, lacerazioni, lacune, mancanze diadesione alla preparazione, consolidare sollevamenti della pellicola pittorica dalla preparazione e distacchi diquesta ultima dal supporto, restituire portanza alla tela originale; inclusi gli oneri relativi alla preparazionedegli adesivi, al trattamento della tela da rifodero, al posizionamento di quest'ultima sul telaio interinale edalla stiratura.
Costruzione di telai leggeri autotensionanti, oppure modifica dei telai esistenti rendendoli autoportanti (dascegliere in corso d'opera a seconda dello stato di conservazione dei telai originali).
Analisi all'U.V. con Riflettografia in I.R. e con radiografie per quanto necessario.
Rimozione di sostanze soprammesse di varia natura quali polveri grasse, fumi, vernici, fissativi e ravvivanti,stuccature debordanti sulla pellicola pittorica, ridipinture, mediante applicazione di solventi organici e/osoluzioni basiche; inclusi gli oneri relativi ai saggi per la scelta della soluzione idonea e alla asportazionemeccanica della sostanza "rigonfiata" dal solvente;Rimozione a bisturi di sostanze soprammesse di varia natura; operazione da eseguirsi qualora la pulituracon solventi o soluzioni basiche non sia applicabile o non abbia avuto effetto;Rimozione stuccature di precedenti interventi di restauro, a gesso e colla, a olio e pigmento, a cera, non piùidonee a causa dello stato di conservazione e/o per i materiali costruttivi, mediante l'azione meccanica delbisturi, con o senza ammorbidimento della sostanza da rimuovere, mediante impacchi a calore; valutabili suimq. In cui si presenta il fenomeno o al mq. di superficie effettiva;Stuccatura delle lacune degli strati pittorici e rasatura delle stuccature mediante applicazione a spatola erasatura con bisturi e carte abrasive; inclusi gli oneri relativi alla rimozione dei residui e alla eventualelavorazione plastica della superficie per l'adeguamento all'area circostante; esclusi gli oneri relativi allarimozione di stuccature effettuate in precedenti interventi di restauro, all'applicazione di inserti di tela ed alleverniciature;Reintegrazione pittorica delle lacune degli strati pittorici con tecnica mimetica, mediante applicazione perstesure successive di colori, ad acquerello o a vernice, con finalità di ricostituzione del tessuto cromatico e diriduzione dell'interferenza visiva delle lacune; esclusi gli oneri relativi alla stuccatura e rasatura delle lacune,all'applicazione di inserti di tela, alle verniciature;Verniciatura della pellicola pittorica mediante applicazione a tampone, a pennello e per nebulizzazione diresine sintetiche in soluzione, con finalità di protezione e ristabilimento del corretto indice di rifrazione dellasuperficie; fino a quattro stesure di vernice.
OPERAZIONI DI RICOLLOCAZIONE Ricollocazione della tela nella posizione originariaRimontaggio delle cornici Si intendono comprese nell'operazione: la mappatura dello stato di conservazione iniziale e dei vari interventi di restauro eseguiti;l le campionature necessarie dei materiali e delle tecniche da applicarsi.
L'operazione è stata valutata considerando lo sviluppo a metro quadrato in piano della massima figura geometrica in cui è inserita la parte interessata dall'operazione.
Il prezzo riguarda la somma delle 4 tele angolari.
Prezzo: €/corpo 25.128,49
N.P. 3 – SOFFITTO LIGNEO A CASSETTONI
Operazioni preliminari Asportazione dei depositi incoerenti sulle superfici decorate, da eseguirsi a secco,con pennellesse morbide e piccoli aspiratori, compatibilmente con le condizioni di adesione della pellicolapittorica, inclusi gli oneri di protezione di superfici ed oggetti circostanti. Nel caso di difetti di coesione eadesione di intonaco e/o pellicola pittorica, sarà opportuno provvedere a locali consolidamenti.
Consolidamento del legno di supporto ed eventuale risanamento e integrazione di parti strutturali mancanti,con inserti di essenza lignea della stessa natura dei manufatti, compresi gli oneri di individuazione delleessenze originali;Trattamento di disinfestazione da attacchi di insetti xilofagi inclusi gli oneri relativi alla sigillatura temporaneacon materiale polietilenico, per prolungare l'azione del biocida. Pulitura a mezzo solvente e/o miscelesolventi della superficie dipinta, previa esecuzione di test di solubilità delle sostanze sovrammesse (vernici,ridipinture stuccature del supporto), a tampone e/o a impacco e successiva rifinitura anche con mezzimeccanici delle stuccature e dei residui di sostanze sovrammesse, compresi i saggi di verifica dellasuccessione stratigrafica già emersa nel corso delle precedenti campagne conoscitive. In considerazionedell'entità delle manomissioni subite dai manufatti, nel corso della pulitura si avrà cura di individuare,documentare e, se è il caso, circoscrivere ogni dato che possa fornire informazioni inerenti gusto, tecnica emetodiche pertinenti agli interventi pregressi.
Consolidamento dei difetti di adesione degli strati preparatori e della pellicola pittorica per infiltrazione diadesivi di origine animale e/o sintetica, da valutarsi in corso d'opera e in accordo con la Direzione Scientificae la D.L, con l'impiego di siringhe, con successivo schiacciamento del film pittorico mediante spatola e/otermocauterio.
Preventiva verniciatura della pellicola pittorica finalizzata alla protezione e al ristabilimento del correttoindice di rifrazione della superficie pittorica originale.
Stuccatura delle lacune di preparazione e pellicola pittorica mediante applicazione a spatola e successivarasatura con bisturi e carte abrasive sino all'ottenimento di una superficie di aspetto materico simile alle zonelimitrofe originali, da effettuarsi con stucco a base di gesso di Bologna e colla animale.
Reintegrazione pittorica delle abrasioni e delle lacune degli strati pittorici mediante velature successive dicolori chimicamente stabili, ad acquarello e/o a vernice dove necessario ed in accordo con le indicazionifornite dalla Direzione Scientifica e dalla D.L, ripristino delle dorature.
Si intendono comprese nell'operazione: la mappatura dello stato di conservazione iniziale e dei vari interventi di restauro eseguiti; le campionature necessarie dei materiali e delle tecniche da applicarsi.
L'operazione è stata valutata considerando lo sviluppo a metro quadrato di tutto il cassettone comprendentequalsiasi ornato in rilievo, e qualsiasi aggetto, comprese tutte le mensoline perimetrali di sostegno.
Prezzo €/corpo 90.925,45
N.P. 4 – FREGIO MURALE DIPINTO
Preventiva asportazione dei depositi incoerenti sulle superfici decorate di intonaci e stucchi da eseguirsi asecco con l'ausilio di pennellesse morbide e piccoli aspiratori, compatibilmente con le condizioni di adesionee coesione di intonaci, strati preparatori e pellicola pittorica. Nel caso di difetti di coesione e adesione sarà opportuno provvedere a fissature locali della pellicola pittorica con le modalità descritte di seguito, alla vocerelativa.
Pulitura delle superfici dipinte da sostanze sovrammesse mediante applicazione localizzata ad impacco disoluzioni sature di carbonato e/o bicarbonato d'ammonio in acqua demineralizzata, per un tempo di contattoda testare in corso d'opera, successiva rimozione dei residui, incluso l'onere della rifinitura con acquademineralizzata. Allo scopo di ridurre al minimo l'apporto di acqua, l'operazione potrà essere condottautilizzando compresse di sepiolite e polpa di cellulosa come mezzi supportanti.
In considerazione delle manomissioni subite dai dipinti (interventi del 1882, 1947 e 1972) non è da escluderela presenza di residui di sostanze oleose, acriliche, cerose ecc., per la rimozione delle quali - in dipendenzadel loro grado di polimerizzazione e di compattezza e aderenza alle superfici di intonaco e stucco- si dovràprevedere l'impiego di altre sostanze solventi specifiche, previa l'esecuzione di test di solubilità dasottoporre alla valutazione della Direzione Scientifica e della D.L. Potrà infine considerarsi, in corso d'opera,l'eventualità di utilizzare resine scambiatrici di ioni, previa esecuzione di campionature di prova da sottoporreanch'esse alla valutazione della Direzione Scientifica e della D.L. Nel corso della pulitura si avrà comunquecura di individuare, documentare e, se è il caso, circoscrivere ogni dato che possa fornire informazioniinerenti gusto, tecnica e metodiche pertinenti agli interventi pregressi Estrazione di sali solubili, dovenecessario e in accordo con la Direzione Scientifica e la D.L.
Cauta rimozione meccanica di stuccature, integrazioni o parti di ripristino non idonee per materiale e/oreputate non pertinenti, inclusi gli oneri relativi al consolidamento ed al fissaggio dei bordi degli intonaci adessi limitrofi. Tale operazione potrà anche essere svolta avvalendosi dell'impiego di microscalpelli escalpelli con punta widia, di microscalpelli pneumatici a bassa pressione, inclusa la protezione e l'eventualeconsolidamento delle zone circostanti e, ove necessario, la loro puntellatura, da concordare con la DirezioneScientifica e la D.L.
Rimozione di elementi metallici quali perni, grappe, staffe, chiodi ecc. che dovessero restare in sede mache, per condizione e stato ossidativo, si mostrassero come possibili fattori scatenanti di degrado per ilmanufatto e trattamento di inibitore di corrosione degli elementi metallici originari di supporto agli aggettiplastici, laddove questi si presentassero a vista.
Consolidamento delle mancanze di adesione e coesione della pellicola pittorica da eseguirsi con resineacriliche in emulsione acquosa, utilizzate a varia diluizione (dall'1 al 8% in acqua) applicate, previainterposizione di carta giapponese, mediante nebulizzazione e/o a pennello o con l'impiego di siringhe, consuccessivo schiacciamento del film pittorico mediante spatola metallica. L'uso di resine termoplastiche di tipovinilico e/o acrilico in soluzione è previsto, previo accordo con la Direzione Scientifica e la D.L, nei casi digravi difetti di adesione del film pittorico in cui sia necessaria l'azione saldante del calore (termocauterio).
Consolidamento delle mancanze di adesione e coesione degli strati di intonaco e stucco mediante iniezionedi malte idrauliche premiscelate prive di sali solubili, inclusi gli oneri di sigillatura con malta aerea dei bordidegli stessi e delle fessurazioni, al fine di impedire la fuoriuscita del consolidante.
Risarcimento dell'intonaco mancante con malta di calce aerea e/o idraulica naturale pura (classificata NHL3,5) a livello e/o sottolivello secondo le indicazioni fornite dalla Direzione Scientifica e dalla D.L, inclusi isaggi di composizione delle malte idonee per colorazione e granulometria , compresa l'applicazione di uno opiù strati, la lavorazione superficiale e la finitura della stessa e la pulitura di eventuali residui dalle superficicircostanti. Sarà cura della ditta attenersi scrupolosamente alle precauzioni d'uso riportate dalla schedatecnica dei materiali impiegati.
Integrazione plastica degli aggetti in stucco delle cornici mediante ricostruzione di cornici, profili modanati,anche di forte sporgenza evitando gli spigoli vivi, inclusi gli oneri per l'esecuzione di tutti i campioni di prova ele necessarie opere di finitura superficiale per restituire unitarietà all'intero apparato decorativo, in accordocon le indicazioni della D.L. e la Direzione Scientifica. L'eventuale rifacimento di particolari decorativi e/ofigurati a rilievo dovrà essere eseguito con malta aerea e/o idraulica naturale pura (classificata NHL 3,5)anche mediante esecuzione di calchi con gomme siliconiche, inclusi gli oneri di protezione preliminare dellesuperfici da calcare, gli oneri di posa in opera delle parti calcate, di applicazione di armature (perni diancoraggio e sostegno in teflon, o in fibra di polipropilene, o in vetroresina), compreso il trattamento difinitura superficiale, da concordare con la D.L.
In tutte le lavorazioni sopra esposte è assolutamente vietato l'uso di cementi e/o calci idrauliche artificiali.
Presentazione estetica e reintegrazione pittorica con colori stabili chimicamente e con modalità daconcordare in corso d'opera, inclusa la predisposizione di sagome per motivi ripetibili o ricostruibili edesecuzione di campioni di prova, inclusi gli oneri di eventuale stesura di protettivo superficiale, che saràconcordato con la D.L. previa valutazione delle analisi delle condizioni conservative e dell'esito dellecampionature di prova. La reintegrazione potrà essere eseguita con colori ad acquerello mediante: velaturesottotono in presenza di abrasioni e cadute della pellicola pittorica; campitura tratteggiata o puntinata – ecomunque riconoscibile a distanza ravvicinata - delle stuccature eseguite a livello, ricostruibili per tono eiconografia.
Si intendono comprese nell'operazione: la mappatura dello stato di conservazione iniziale e dei vari interventi di restauro eseguiti; le campionature necessarie dei materiali e delle tecniche da applicarsi.
L'operazione è stata valutata considerando lo sviluppo a metro quadrato in piano della massima figurageometrica in cui è inserita la parte interessata dall'operazione.
Prezzo: €/corpo 82.535,20
N.P. 5 – BOISERIE LIGNEA A PARETE
Operazioni preliminari Asportazione dei depositi incoerenti sulle superfici decorate, da eseguirsi a secco,con pennellesse morbide e piccoli aspiratori, compatibilmente con le condizioni di adesione e coesione deglistrati preparatori e pellicola pittorica, inclusi gli oneri di protezione di superfici ed oggetti circostanti. Nel casodi difetti di coesione e adesione della pellicola pittorica, sarà opportuno provvedere a locali consolidamenti.
Trattamento di disinfestazione da attacchi di insetti xilofagi inclusi gli oneri relativi alla sigillatura temporaneacon materiale polietilenico, per prolungare l'azione del biocida.
Integrazioni lignee - Consolidamento del legno di supporto ed eventuale risanamento e integrazione di partistrutturali mancanti, con inserti di essenza lignea della stessa natura dei manufatti, compresi gli oneri diindividuazione delle essenze originali;Consolidamento dei difetti di adesione degli strati preparatori e della pellicola pittorica per infiltrazione diadesivi di origine animale e/o sintetica, da valutarsi in corso d'opera e in accordo con la Direzione Scientificae la D.L, con l'impiego di siringhe, con successivo schiacciamento del film pittorico mediante spatola e/otermocauterio.
Pulitura a mezzo solvente e/o miscele solventi organici e/o soluzioni basiche in gel o con supportanti dellasuperficie dipinta, previa esecuzione di test di solubilità delle sostanze sovrammesse (vernici, ridipinturestuccature del supporto), a tampone e/o a impacco e successiva rifinitura anche con mezzi meccanici dellestuccature e dei residui di sostanze sovrammesse, compresi i saggi di verifica della successionestratigrafica già emersa nel corso delle precedenti campagne conoscitive. In considerazione dell'entità dellemanomissioni subite dai manufatti, nel corso della pulitura si avrà cura di individuare, documentare e, se è ilcaso, circoscrivere ogni dato che possa fornire informazioni inerenti gusto, tecnica e metodiche pertinentiagli interventi pregressi.
Rimozione cauta di tinteggiature - sino allo scoprimento della fase individuata durante i saggi - aderenti allapellicola pittorica, con mezzi meccanici manuali e/o con l'eventuale applicazione localizzata ad impacco disoluzioni sature di carbonato e/o bicarbonato d'ammonio in acqua demineralizzata, per un tempo di contattoda testare in corso d'opera, successiva rimozione dei residui, incluso l'onere della rifinitura della pulituradelle superfici. da sostanze sovrammesse mediante applicazione localizzata ad impacco di soluzioni saturedi carbonato e/o bicarbonato d'ammonio in acqua demineralizzata, per un tempo di contatto da testare incorso d'opera, successiva rimozione dei residui, incluso l'onere della rifinitura con acqua demineralizzata.
Rifinitura della pulitura mediante rimozione a bisturi di eventuali residui particolarmente compatti ed aderential substrato.
Rimozione stuccature di precedenti interventi di restauro, a gesso e colla, a olio e pigmento, a cera, non piùidonee a causa dello stato di conservazione e/o per i materiali costruttivi, mediante l'azione meccanica delbisturi, con o senza ammorbidimento della sostanza da rimuovere, mediante impacchi a calore; valutabili suimq. In cui si presenta il fenomeno o al mq. di superficie effettiva;Stuccatura delle lacune degli strati pittorici e rasatura delle stuccature mediante applicazione a spatola erasatura con bisturi e carte abrasive; inclusi gli oneri relativi alla rimozione dei residui e alla eventualelavorazione plastica della superficie per l'adeguamento all'area circostante; esclusi gli oneri relativi allarimozione di stuccature effettuate in precedenti interventi di restauro, all'applicazione di inserti di tela ed alleverniciature;Reintegrazione pittorica delle lacune degli strati pittorici e delle dorature, mediante applicazione per stesuresuccessive di colori, ad acquerello o a tempera e, dove necessario e in accordo con la Direzione Lavori,ripristino delle dorature a foglia d'oro zecchino.
Si intendono comprese nell'operazione: la mappatura dello stato di conservazione iniziale e dei vari interventi di restauro eseguiti; le campionature necessarie dei materiali e delle tecniche da applicarsi.
L'operazione è stata valutata considerando lo sviluppo a metro quadrato in piano della massima figurageometrica in cui è inserita la parte interessata dall'operazione, comprendente qualsiasi aggetto.
Nel prezzo è compreso anche in restauro degli scuri delle porte-finestre esterne e delle facce interne deiportoncini prospicienti la Sala Marmi e Sala Consiglio.
Prezzo: €/corpo. 49.098,50
N.P. 6 – TAPPEZZERIA
Rimozione del vecchio tessutoListellatura perimetralePosa di resinato ignifugo classe 1 e mollettone in 100% cotone,Fornitura e posa di nuovo tessuto in seta simile all'esistente con giunte a disegno e finitura con gallone.
L'operazione è stata valutata considerando lo sviluppo al metro quadrato in piano della massima figurageometrica in cui è inserita la parte interessata dall'operazione Prezzo: €/corpo. 12.196,32
N.P. 7 – PANCHE
Operazioni preliminari Asportazione dei depositi incoerenti sulle superfici decorate, da eseguirsi a secco,con pennellesse morbide e piccoli aspiratori, compatibilmente con le condizioni di adesione e coesione dellapellicola pittorica, inclusi gli oneri di protezione di superfici ed oggetti circostanti. Nel caso di difetti dicoesione e adesione della pellicola pittorica, sarà opportuno provvedere a locali consolidamenti.
Velinatura. A scopo protettivo, prima delle operazioni di smontaggio degli arredi, velinatura medianteapplicazione di fogli di carta giapponese con colla animale sulle parti interessate da distacchi e sollevamentidi colore.
Rimozione e smontaggio – Codificazione di tutti gli arredi presenti, con riferimento planimetrico prima dellosmontaggio.
Smontaggio delle panche, schienali, cassettone, angoliere.
Imballaggio e trasporto presso laboratorio di restauroTrattamento di disinfestazione da attacchi di insetti xilofagi inclusi gli oneri relativi alla sigillatura temporaneacon materiale polietilenico, per prolungare l'azione del biocida.
Integrazioni lignee ed interventi di ebanisteria - Consolidamento del legno di supporto ed eventualerisanamento e integrazione di parti strutturali mancanti, con inserti di essenza lignea della stessa natura deimanufatti, compresi gli oneri di individuazione delle essenze originali;Consolidamento dei difetti di adesione degli strati preparatori e della pellicola pittorica per infiltrazione diadesivi di origine animale e/o sintetica, da valutarsi in corso d'opera e in accordo con la Direzione Scientificae la D.L, con l'impiego di siringhe, con successivo schiacciamento del film pittorico mediante spatola e/otermocauterio.
Pulitura a mezzo solvente e/o miscele solventi della superficie dipinta, previa esecuzione di test di solubilitàdelle sostanze sovrammesse (vernici, ridipinture stuccature del supporto), a tampone e/o a impacco esuccessiva rifinitura anche con mezzi meccanici delle stuccature e dei residui di sostanze sovrammesse,compresi i saggi di verifica della successione stratigrafica già emersa nel corso delle precedenti campagneconoscitive. In considerazione dell'entità delle manomissioni subite dai manufatti, nel corso della pulitura siavrà cura di individuare, documentare e, se è il caso, circoscrivere ogni dato che possa fornire informazioniinerenti gusto, tecnica e metodiche pertinenti agli interventi pregressi.
Stuccatura delle lacune di preparazione e pellicola pittorica mediante applicazione a spatola e successivarasatura con bisturi e carte abrasive sino all'ottenimento di una superficie di aspetto materico simile alle zonelimitrofe originali, da effettuarsi con stucco a base di gesso di Bologna e colla animale.
Reintegrazione pittorica delle abrasioni e delle lacune degli strati pittorici mediante velature successive dicolori chimicamente stabili, ad acquarello e/o a tempera dove necessario ed in accordo con le indicazionifornite dalla Direzione Scientifica e dalla D.L, ripristino delle dorature a foglia di oro zecchino.
Protezione finale – Sarà concordato con la Direzione Lavori previa valutazione delle analisi delle condizioniconservative e dell'esito delle campionature di prova.
Ricollocazione degli arredi nella sede originaria.
Rifacimento imbottiture pancheRimozione di tutte le imbottiture e chioderie, portando il telaio a nudo. Ricinghiatura con cinghie in juta al disopra di quelle autentiche che rimarranno avista. Rifacimento dell'imbottitura con crine animale o vegetalesecondo il materiale usato in origine. Messa in bianco con tela di cotone e ricopertura con nuovo vellutosimile all'esistente.
Si intendono comprese nell'operazione:- la mappatura dello stato di conservazione iniziale e dei vari interventi di restauro eseguiti; le campionature necessarie dei materiali e delle tecniche da applicarsi.
L'operazione è comprensiva di tutte le operazioni indicate da effettuare su tutte le facce dell'arredo, anchequelle poggianti sul muro perimetrale.
Prezzo: €/corpo. 28.589,00
N.P. 8 – GRUPPO DUE ANGOLIERE E CASSETTONE
Operazioni preliminari Asportazione dei depositi incoerenti sulle superfici decorate, da eseguirsi a secco,con pennellesse morbide e piccoli aspiratori, compatibilmente con le condizioni di adesione e coesione dellapellicola pittorica, inclusi gli oneri di protezione di superfici ed oggetti circostanti. Nel caso di difetti dicoesione e adesione della pellicola pittorica, sarà opportuno provvedere a locali consolidamenti.
Velinatura. A scopo protettivo, prima delle operazioni di smontaggio degli arredi, velinatura medianteapplicazione di fogli di carta giapponese con colla animale sulle parti interessate da distacchi e sollevamentidi colore.
Rimozione e smontaggio – Codificazione di tutti gli arredi presenti, con riferimento planimetrico prima dellosmontaggio.
Smontaggio delle panche, schienali, cassettone, angoliere.
Imballaggio e trasporto presso laboratorio di restauroTrattamento di disinfestazione da attacchi di insetti xilofagi inclusi gli oneri relativi alla sigillatura temporaneacon materiale polietilenico, per prolungare l'azione del biocida.
Integrazioni lignee ed interventi di ebanisteria - Consolidamento del legno di supporto ed eventualerisanamento e integrazione di parti strutturali mancanti, con inserti di essenza lignea della stessa natura deimanufatti, compresi gli oneri di individuazione delle essenze originali;Consolidamento dei difetti di adesione degli strati preparatori e della pellicola pittorica per infiltrazione diadesivi di origine animale e/o sintetica, da valutarsi in corso d'opera e in accordo con la Direzione Scientificae la D.L, con l'impiego di siringhe, con successivo schiacciamento del film pittorico mediante spatola e/otermocauterio.
Pulitura a mezzo solvente e/o miscele solventi della superficie dipinta, previa esecuzione di test di solubilitàdelle sostanze sovrammesse (vernici, ridipinture stuccature del supporto), a tampone e/o a impacco esuccessiva rifinitura anche con mezzi meccanici delle stuccature e dei residui di sostanze sovrammesse,compresi i saggi di verifica della successione stratigrafica già emersa nel corso delle precedenti campagneconoscitive. In considerazione dell'entità delle manomissioni subite dai manufatti, nel corso della pulitura siavrà cura di individuare, documentare e, se è il caso, circoscrivere ogni dato che possa fornire informazioniinerenti gusto, tecnica e metodiche pertinenti agli interventi pregressi.
Pulitura del marmo d'appoggioStuccatura delle lacune di preparazione e pellicola pittorica mediante applicazione a spatola e successivarasatura con bisturi e carte abrasive sino all'ottenimento di una superficie di aspetto materico simile alle zonelimitrofe originali, da effettuarsi con stucco a base di gesso di Bologna e colla animale.
Reintegrazione pittorica delle abrasioni e delle lacune degli strati pittorici mediante velature successive dicolori chimicamente stabili, ad acquarello e/o a tempera dove necessario ed in accordo con le indicazionifornite dalla Direzione Scientifica e dalla D.L, ripristino delle dorature a foglia di oro zecchino.
Protezione finale – Sarà concordato con la Direzione Lavori previa valutazione delle analisi delle condizioniconservative e dell'esito delle campionature di prova.
Ricollocazione degli arredi nella sede originaria.
Si intendono comprese nell'operazione:la mappatura dello stato di conservazione iniziale e dei vari interventi di restauro eseguiti;le campionature necessarie dei materiali e delle tecniche da applicarsi.
L'operazione è comprensiva di tutte le operazioni indicate da effettuare su tutte le facce degli arredi, anchequelle poggianti sul muro perimetrale. Il prezzo è comprensivo delle operazioni da eseguire sulle dueangoliere e sul cassettone.
Prezzo: €/corpo 13.673,00
N.P. 9 - CAMINO E SPECCHIERA
Revisione degli ancoraggi dei manufatti posti a parete.
Pulitura delle superfici con acqua demineralizzata addizionata con tensioattivi di tipo idrofilo non ionico (davalutare in base alle schede tecniche proposte) ed abbinata a lieve azione meccanica con spazzole sintetiche e con l'applicazione localizzata di soluzioni sature di carbonato e/o bicarbonato d'ammonio inacqua demineralizzata in sospensione con carte assorbenti, e successiva rimozione dei residui inclusi glioneri relativi alla rifinitura con l'ausilio di spugne e spazzole sintetiche, ed estrazione dei sali con acquademineralizzata supportata in sepiolite Ricollocazione e ancoraggio di eventuali pezzi smontati con materiale idoneo e in accordo con la Direzione Scientifica e della D.L, inclusi gli oneri per le necessarie opere murarie di predisposizione dellesedi di alloggiamento.
Stuccature, microstuccature delle lacune, fratture, fessurazioni, abrasioni, degradazioni differenziali e giunti con malta di calce aerea e/o idraulica naturale pura (classificata NHL 2) opportunamente caricata coninerti differenziati e/o applicazione di inserti lapidei selezionati laddove necessario, inclusi i saggi per lacomposizione della malta idonea per colore e granulometria, da sottoporre dalla Direzione Scientifica e dallaD.L, compresa l'applicazione di uno o più strati, la lavorazione superficiale e la finitura della stessa e lapulitura di eventuali residui dalle superfici circostanti. Sarà cura della ditta attenersi scrupolosamente alleprecauzioni d'uso riportate dalla scheda tecnica dei materiali impiegati. Gli inserti lapidei, se utilizzati,dovranno essere opportunamente selezionati dal punto di vista litotipo così che presentino le stessecaratteristiche chimico mineralogiche del materiale lapideo originale e siano con esso cromaticamenteaccordabili. Per il loro ancoraggio potrà prevedersi, se necessario, l'impiego di perni in vetro resina dainserire in sedi predisposte, fissati con l'ausilio di resine epossidiche. Tali resine saranno scelte in accordocon la Direzione Scientifica e la D.L., in relazione alle caratteristiche descritte nelle schede tecniche deimateriali proposti, con particolare attenzione ai tempi di indurimento, resistenza meccanica a trazione epressione, reattività all'ossigeno, agli U.V. e temperatura ambientale, secondo gli standard dettati dailaboratori di ricerca I.C.R.
Restituzione estetica e protezione finale, inclusa l'eventuale ripresa con lamina dorata delle iscrizioniapposte sulle lapidi marmoree, secondo le indicazioni fornite dalla Direzione.
Verifica dell'ancoraggio della specchiera con eventuale sostituzione degli agganci ammalorati.
Scientifica e dalla D.L.
Pulitura del piano in legnoSi intendono comprese nell'operazione:- la mappatura dello stato di conservazione iniziale e dei vari interventi di restauro eseguiti;- le campionature necessarie dei materiali e delle tecniche da applicarsi.
Per la superficie degli elementi dedotti è stata valutata la massima figura geometrica in cui sono inserite lemedesime.
Prezzo: €/corpo. 703,33
N.P. 10 – LAMPADARIO A 18 LUCI
Smontaggio e catalogazione della pendaglieria in locoClassificazione delle parti rotte o mancantiEsame stratigrafiche sulle parti metalliche al fine di rilevare la colorazione originale.
Riconsolidamento e fissaggio di tutte le parti metalliche mediante riporto di saldatura o chiodatura ex-novo(le saldature dovranno essere trattate e livellate in modo da rispettare la configurazione originaria)Lavaggio e pulitura delle parti in vetro sagomati. I globi ed i fusti centrali nella parte interna dovranno esserepuliti con sistema di barillatura.
Restauro della colorazione della parte metallica del telaio come in origineRestauro del rosone portante e posa patina allo scopo di antichizzare.
Mantenimento delle chiodature originali ove possibile. Sostituzione degli agganci di supporto alla catena alfine di rafforzare la struttura.
Lavaggio delle parti metalliche con acqua demonizzata in miscela al 10% di Belzalconio cloruro ed il 10% diammoniaca quaternaria.
Montaggio dei vetri sagomati sulla struttura metallica nella posizione originaria; tali vetri saranno montati conpassaggio di un filo in acciaio nichelato diam. 0.60-0.80 all'interno dell'anima del vetro sagomato.
Sostituzione di tutti i vetri sagomati rotti.
Sostituzione di tutti i portalampade esistenti con portalampade in ottone con anima in ceramicaSostituzione della cablatura con cavo bipolare inguainato sez. 0.75 color argento con rivestimento a norma.
Montaggio delle linee di accensione come in origineMessa a terra dell'impiantoRilevazione fotografica del prima durante e dopo l'intervento.
Si intendono comprese nell'operazione:- la mappatura dello stato di conservazione iniziale e dei vari interventi di restauro eseguiti;- le campionature necessarie dei materiali e delle tecniche da applicarsi.
Prezzo: €/corpo. 7.060,24
N.P. 11 – APPLIQUES A PARETE
Smontaggio delle appliques, imballo e sistemazione dei vari elementi in adeguate casse per il trasporto inlaboratorioSmontaggio di tutto l'impianto elettricoPulitura di tutte le parti metallicheDelicata pulitura dei cristalli sia sulle parti esterne che internePulitura con spazzole in ottone a mano e con cotone e ammoniacaLe parti esposte dovranno essere protette con materiale idoneo a bloccare il processo ossidativi.
Sostituzione dell'impianto elettrico e dei portalampade con altre di nuova generazione che noncompromettano l'estetica dei manufatti.
Posizionamento nella sede originaria e messa a terra Si intendono comprese nell'operazione:- la mappatura dello stato di conservazione iniziale e dei vari interventi di restauro eseguiti;- le campionature necessarie dei materiali e delle tecniche da applicarsi.
Il prezzo è comprensivo delle lavorazioni su 8 appliques Prezzo: €/corpi. 1.591,04
N.P. 12 – SERRAMENTI ESTERNI
Revisione delle ferramenta, con sostituzione delle parti inutilizzabili o mancanti con altre simili per forma,natura e movimento a quelle attuali e comunque in base alle indicazioni fornite dalla D.L.
Verifica della struttura lignea, compresi telai e controtelai, e, ove necessario e in accordo con la DirezioneScientifica e la D.L., sostituzione delle parti instabili e/o irrecuperabili con inserti di essenza lignea dellastessa natura del manufatto, compresi gli oneri di individuazione delle essenze originali.
Verifica degli ancoraggi alle murature e della tenuta delle zanche di ancoraggio e, se necessario, lororinforzo e/o risanamento, compatibilmente con lo stato delle pareti limitrofe, compresi gli oneri direintegrazione materica e pittorica delle superfici di intonaco e/o stucco coinvolte in questa fasePulitura a mezzo solvente da depositi grassi e/o sverniciatura delle tinteggiature ove presenti, previal'esecuzione di localizzate stratigrafie finalizzate alla verifica dei dati già noti, prova da sottoporre allavalutazione della Direzione Scientifica e della D.L. Trattamento del legno di supporto con sostanze biocideper la prevenzione e l'eliminazione di attacchi da insetti xilofagi, inclusi , se necessario, gli oneri relativi allasigillatura temporanea con materiale polietilenico, per prolungare l'azione del biocida.
Stuccatura e reintegrazione cromatica delle superfici secondo i dati emersi a seguito della pulitura e inaccordo con le indicazioni fornite dalla della Direzione Scientifica e della D.L.
Si intendono comprese nell'operazione:- la mappatura dello stato di conservazione iniziale e dei vari interventi di restauro eseguiti;- le campionature necessarie dei materiali e delle tecniche da applicarsi.
La valutazione è fatta considerando una sola volta lo sviluppo a metro quadrato in piano della massimafigura geometrica in cui è inserita la parte interessata dall'operazione, intendendo l'operazione eseguita siasulla faccia interna su quella esterna del serramento.
Il prezzo è comprensivo delle lavorazioni descritte sui due serramenti presenti nella sala.
Prezzo: €/corpo 1.200,00
N.P. 13 – PAVIMENTAZIONE LIGNEA
Rimozione di vecchia finitura con l'uso di soluzioni basiche e fogli di cellulosa e successivo lavaggio conalcol.
Lavaggio delle superfici con solventi.
Integrazione delle fenditure con inserimento di adeguate porzioni lignee con colla vinilica, previa rifilaturadella fenditura con scalpelli o fresatura.
Posa di nuova finitura con prodotti oleo-cero-resinosi in solventi pemperici distribuiti a pennello.
Lucidatura finale con emulsioni cerose traspiranti ed antiscivolo.
Prezzo: €/corpo. 11.187,00
N.P. 14 – SGUINCI PORTA-FINESTRA
Cauta asportazione di scialbi e tinteggiature - sino allo scoprimento della fase individuata durante i saggi -aderenti alla pellicola pittorica, con mezzi meccanici manuali e/o con l'eventuale applicazione localizzata adimpacco di soluzioni sature di carbonato e/o bicarbonato d'ammonio in acqua demineralizzata, per untempo di contatto da testare in corso d'opera, successiva rimozione dei residui, incluso l'onere della rifinituradella pulitura delle superfici. da sostanze sovrammesse mediante applicazione localizzata ad impacco disoluzioni sature di carbonato e/o bicarbonato d'ammonio in acqua demineralizzata, per un tempo di contattoda testare in corso d'opera, successiva rimozione dei residui, incluso l'onere della rifinitura con acquademineralizzata. Allo scopo di ridurre al minimo l'apporto di acqua, l'operazione potrà essere condottautilizzando compresse di sepiolite e polpa di cellulosa come mezzi supportanti. Sarà cura della Dittaproteggere le superfici e gli oggetti circostanti non coinvolti nelle operazioni descritte.
Estrazione di sali solubili, dove necessario e in accordo con la Direzione Scientifica e la D.L.
Cauta rimozione meccanica di stuccature, integrazioni o parti di ripristino non idonee per materiale e/oreputate non pertinenti, inclusi gli oneri relativi al consolidamento ed al fissaggio dei bordi degli intonaci adessi limitrofi. Tale operazione potrà anche essere svolta avvalendosi dell'impiego di microscalpelli escalpelli con punta widia, di microscalpelli pneumatici a bassa pressione, inclusa la protezione e l'eventualeconsolidamento delle zone circostanti e, ove necessario, la loro puntellatura, da concordare con la DirezioneScientifica e la D.L.
Rimozione di elementi metallici quali perni, grappe, staffe, chiodi ecc. che dovessero restare in sede mache, per condizione e stato ossidativo, si mostrassero come possibili fattori scatenanti di degrado per ilmanufatto.
Consolidamento delle mancanze di adesione e coesione della pellicola pittorica da eseguirsi con resineacriliche in emulsione acquosa, utilizzate a varia diluizione (dall'1 al 8% in acqua) applicate, previainterposizione di carta giapponese, mediante nebulizzazione e/o a pennello o con l'impiego di siringhe, consuccessivo schiacciamento del film pittorico mediante spatola metallica.
Consolidamento delle mancanze di adesione e coesione degli strati di intonaco e stucco mediante iniezionedi malte idrauliche premiscelate prive di sali solubili, inclusi gli oneri di sigillatura con malta aerea dei bordidegli stessi e delle fessurazioni, al fine di impedire la fuoriuscita del consolidante.
Risarcimento dell'intonaco mancante con malta di calce aerea e/o idraulica naturale pura (classificata NHL3,5) a livello e/o sottolivello secondo le indicazioni fornite dalla Direzione Scientifica e dalla D.L, inclusi isaggi di composizione delle malte idonee per colorazione e granulometria , compresa l'applicazione di uno opiù strati, la lavorazione superficiale e la finitura della stessa e la pulitura di eventuali residui dalle superficicircostanti. Sarà cura della ditta attenersi scrupolosamente alle precauzioni d'uso riportate dalla schedatecnica dei materiali impiegati.
In tutte le lavorazioni sopra esposte è assolutamente vietato l'uso di cementi e/o calci idrauliche artificiali.
Presentazione estetica ed reintegrazione pittorica con colori stabili chimicamente e con modalità daconcordare in corso d'opera, inclusa la predisposizione di sagome per motivi ripetibili o ricostruibili edesecuzione di campioni di prova inclusi gli oneri di eventuale stesura di protettivo superficiale, che saràconcordato con la D.L. previa valutazione delle analisi delle condizioni conservative e dell'esito dellecampionature di prova. La reintegrazione potrà essere eseguita con colori ad acquerello mediante: velaturesottotono in presenza di abrasioni, cadute della pellicola pittorica ; campitura tratteggiata o puntinata – ecomunque riconoscibile a distanza ravvicinata - delle stuccature eseguite a livello, ricostruibili per tono eiconografia.
Esecuzione di ulteriori saggi stratigrafici, secondo le indicazioni espresse dalla Direzione Scientifica e dallaD.L, di verifica dello stato pareti nelle fasi anteriori a quella riportata alla luce (ovvero nelle fasi relativeall'intervento del 1822 di Pietro Fea e di eventuali preesistenze, compresi gli oneri di chiusura dei tassellieffettuati successivamente alla documentazione fotografica degli stessi.
Si intendono comprese nell'operazione:- la mappatura dello stato di conservazione iniziale e dei vari interventi di restauro eseguiti;- le campionature necessarie dei materiali e delle tecniche da applicarsi.
L'operazione è stata valutata considerando lo sviluppo a metro quadrato. in proiezione verticale o orizzontaledell'elemento oggetto di restauro.
Il prezzo è comprensivo degli sguinci di entrambe le finestre.
Prezzo: €/corpo 4.306,64
N.P. 15 – MARMI LATERALI PORTE INTERNE
Pulitura delle superfici con acqua demineralizzata addizionata con tensioattivi di tipo idrofilo non ionico (davalutare in base alle schede tecniche proposte) ed abbinata a lieve azione meccanica con spazzole sintetiche e con l'applicazione localizzata di soluzioni sature di carbonato e/o bicarbonato d'ammonio inacqua demineralizzata in sospensione con carte assorbenti, e successiva rimozione dei residui inclusi glioneri relativi alla rifinitura con l'ausilio di spugne e spazzole sintetiche, ed estrazione dei sali con acquademineralizzata supportata in sepioliteRicollocazione e ancoraggio di eventuali pezzi smontati con materiale idoneo e in accordo con la DirezioneScientifica e della D.L, inclusi gli oneri per le necessarie opere murarie di predisposizione delle sedi dialloggiamento.
Stuccature, microstuccature delle lacune, fratture, fessurazioni, abrasioni, degradazioni differenziali e giunticon malta di calce aerea e/o idraulica naturale pura (classificata NHL 2) opportunamente caricata con inertidifferenziati e/o applicazione di inserti lapidei selezionati laddove necessario, inclusi i saggi per lacomposizione della malta idonea per colore e granulometria, da sottoporre dalla Direzione Scientifica e dallaD.L, compresa l'applicazione di uno o più strati, la lavorazione superficiale e la finitura della stessa e lapulitura di eventuali residui dalle superfici circostanti. Sarà cura della ditta attenersi scrupolosamente alleprecauzioni d'uso riportate dalla scheda tecnica dei materiali impiegati. Gli inserti lapidei, se utilizzati,dovranno essere opportunamente selezionati dal punto di vista litotipo così che presentino le stessecaratteristiche chimico mineralogiche del materiale lapideo originale e siano con esso cromaticamenteaccordabili. Per il loro ancoraggio potrà prevedersi, se necessario, l'impiego di perni in vetro resina dainserire in sedi predisposte, fissati con l'ausilio di resine epossidiche. Tali resine saranno scelte in accordocon la Direzione Scientifica e la D.L., in relazione alle caratteristiche descritte nelle schede tecniche deimateriali proposti, con particolare attenzione ai tempi di indurimento, resistenza meccanica a trazione epressione, reattività all'ossigeno, agli U.V. e temperatura ambientale, secondo gli standard dettati dailaboratori di ricerca I.C.R.
Restituzione estetica e protezione finale, inclusa l'eventuale ripresa con lamina dorata delle iscrizioniapposte sulle lapidi marmoree, secondo le indicazioni fornite dalla Direzione Scientifica e dalla D.L.
L'operazione è stata valutata considerando lo sviluppo a metro quadrato. in proiezione verticale o orizzontaledell'elemento oggetto di restauro.
Prezzo: €/corpo 810,69
N.P. 16 – DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA
N.P. 16a – NEGATIVO 6X6 CON DOPPIA STAMPA BIANCONERO
Prezzo: €/cad. 26,29
N.P. 16b – DIAPOSITIVA 24X36
Prezzo: €/ cad. 14,46
N.P. 17 – NOLO DI PONTEGGIO TUBOLARE CON RIPIANI METALLICI, COMPRFESO TRASPORTO,
MONTAGGIO E SMONTAGGIO, PER IL PRIMO MESE
Nolo di ponteggio tubolare omologato ad elementi prefabbricati sistema multipiano, comprensivo di piani dilavoro ogni due metri costituiti da tavole metalliche, oltre a trasporti, montaggi e smontaggi, misurato inproiezione verticale, per i primi 30 giorni.
Prezzo inserito in Capitolato Particolare d'Appalto del progetto esecutivo del Restauro dello Scalone d'Onorecon Deliberazione della Giunta Comunale n. mecc. 200211518/30 del 10.12.2002. esecutiva dal 29.12.2002 Prezzo: €/mq. 16,68
N.P. 18 – NOLO DI PONTEGGIO TUBOLARE CON RIPIANI METALLICI, PER OGNI MESE OLTRE IL
Nolo di ponteggio tubolare omologato ad elementi prefabbricati sistema multipiano, comprensivo di piani dilavoro ogni due metri costituti da tavole metalliche, misurato in proiezione verticale, per ogni mese oltre ilprimo.
Prezzo inserito in Capitolato Particolare d'Appalto del progetto esecutivo del Restauro dello Scalone d'Onorecon Deliberazione della Giunta Comunale n. mecc. 200211518/30 del 10.12.2002. esecutiva dal 29.12.2002 Prezzo: €/mq. 2,69
N.P. 19 – MAGGIORAZIONE AL NOLO DI PONTEGGIO TUBOLARE CON RIPIANI METALLICI, PER
PARAPETTO INTERNO E FERMAPIEDE COMPRESO TRASPORTO, MONTAGGIO E
SMONTAGGIO, PER IL PRIMO MESE
Maggiorazione al nolo di ponteggio tubolare omologato ad elementi prefabbricati sistema multipiano, perposizionamento di parapetto e tavola fermapiede dal lato interno del ponteggio, compreso trasporto,montaggio e smontaggio, per il 1° mese.
Prezzo inserito in Capitolato Particolare d'Appalto del progetto esecutivo del Restauro dello Scalone d'Onorecon Deliberazione della Giunta Comunale n. mecc. 200211518/30 del 10.12.2002. esecutiva dal 29.12.2002 Prezzo €/mq. 3,51
N.P. 20 – MAGGIORAZIONE AL NOLO DI PONTEGGIO TUBOLARE CON RIPIANI METALLICI, PER
PARAPETTO INTERNO E FERMAPIEDE COMPRESO TRASPORTO, MONTAGGIO E
SMONTAGGIO, PER OGNI MESE OLTRE IL PRIMO.

Maggiorazione al nolo di ponteggio tubolare omologato ad elementi prefabbricati sistema multipiano, perposizionamento di parapetto e tavola fermapiede dal lato interno del ponteggio, per ogni mese oltre il primo.
Prezzo inserito in Capitolato Particolare d'Appalto del progetto esecutivo del Restauro dello Scalone d'Onorecon Deliberazione della Giunta Comunale n. mecc. 200211518/30 del 10.12.2002. esecutiva dal 29.12.2002 Prezzo: €/mq. 0,45
N.P. 21 – NOLO DI PIANO DI LAVORO, CON TAVOLE METALLICHE COMPRESO SOTTOPIANO
ANCORATO AI PONTEGGI VERTICALI, COMPRESO TRASPORTO, MONTAGGIO, PER IL
PRIMO MESE

Nolo di piano di lavoro costituito da tavole metalliche, compreso il sottopiano formato da struttura tubo-giuntodi qualsiasi forma e progetto, ancorata alla strutture dei ponteggi verticali perimetrali, comprese le opereprotettive complementari quali parapetti, reti di diversa natura, teloni, ecc. ed ogni onere per il trasporto,montaggio e smontaggio. La misurazione viene effettuata in proiezione orizzontale per l'effettiva superficiedel piano di lavoro, per il primo mese.
Prezzo inserito in Capitolato Particolare d'Appalto del progetto esecutivo del Restauro dello Scalone d'Onorecon Deliberazione della Giunta Comunale n. mecc. 200211518/30 del 10.12.2002. esecutiva dal 29.12.2002 Prezzo: €/mq. 35,89
N.P. 22 – NOLO DI PIANO DI LAVORO, CON TAVOLE METALLICHE COMPRESO SOTTOPIANO
ANCORATO AI PONTEGGI VERTICALI, COMPRESO TRASPORTO, MONTAGGIO, PER OGNI
MESE OLTRE AL PRIMO

Nolo di piano di lavoro costituito da tavole metalliche, compreso il sottopiano formato da struttura tubo-giuntodi qualsiasi forma e progetto, ancorata alla strutture dei ponteggi verticali perimetrali, comprese le opereprotettive complementari quali parapetti, reti di diversa natura, teloni, ecc. ed ogni onere per il trasporto,montaggio e smontaggio. La misurazione viene effettuata in proiezione orizzontale per l'effettiva superficiedel piano di lavoro, per ogni mese oltre il primo.
Prezzo inserito in Capitolato Particolare d'Appalto del progetto esecutivo del Restauro dello Scalone d'Onorecon Deliberazione della Giunta Comunale n. mecc. 200211518/30 del 10.12.2002. esecutiva dal 29.12.2002 Prezzo: €/mq. 4,03
CAPO II. - PRESCRIZIONI
TECNICHE, CARATTERISTICHE, MODO DI
ESECUZIONE E VALUTAZIONE DI OGNI LAVORO
Per quanto concerne le caratteristiche, le modalità di esecuzione e di valutazione di ogni lavoro, si richiamano esplicitamente le norme del Capitolato Speciale per gli appalti delle opere murarie ed affini approvato con deliberazione del Commissario Prefettizio 30.10.1943 (Pref. Div. 2/1 n.44200 del 22 dicembre LAVORI SU SEDIMI APERTI AL PUBBLICO TRANSITO
I lavori in oggetto che interessano sedimi aperti al pubblico transito sono regolamentati dal Nuovo Codice della Strada (D.L. 285 del 30/04/1992) e relativo Regolamento di esecuzione e attuazione (D.P.R.
16/12/1992 n. 495).
Saranno a carico dell'Impresa gli oneri e le responsabilità che competono in dipendenza di deviazioni ed interruzione di traffico ed in particolare: la fornitura, la posa ed in mantenimento in efficienza della regolamentare segnaletica orizzontale e verticale, nonché le attrezzature necessarie per le deviazioni e le transennature occorrenti per gli sbarramenti, corredato dai necessari dispositivi di illuminazione notturna, rifrangenti rossi e quanto altro potrà rendersi necessario onde garantire la piena sicurezza della viabilità sia di giorno che di notte.
La ditta sarà responsabile comunque verso i terzi di qualunque inconveniente o danno possa derivare dalla inosservanza delle vigenti norme in materia.
In ogni caso dovranno essere rispettate le prescrizioni previste dal Piano di Sicurezza redatto dal Coordinatore per la sicurezza in fase di progettazione integrato secondo quanto previsto dall'art. 31 della legge 415/98.
IMPIANTO DI CANTIERE
La recinzione ed i servizi relativi al cantiere, saranno impiantati ancora prima di iniziare i lavori, dovranno essere decorosi e conservati fino al termini dei lavori.
In particolare la recinzione, di altezza minima di due metri, dovrà essere costituita da lamiere grecate colore blu - città di Torino.
Nel caso le recinzioni prospettanti su sedimi aperti al pubblico transito valgono le prescrizioni di cui all'art. 13.
I baraccamenti saranno collocati all'interno dei cortili del Palazzo.
Non si prevede l'installazione di ponteggi esterni.
Tutti i ponteggi, le impalcature e le opere provvisionali di qualunque genere, metalliche o comunque occorrenti all'esecuzione delle opere dovranno rispondere ai requisiti di legge in relazione alle norme sulla prevenzione infortuni sul lavoro (D.P.R. 27 Aprile 1955 n. 547, D.P.R. 7 Gennaio 1956 n. 164, D.M. 2 Settembre 1968) e devono essere fatte assicurazioni nei confronti delle maestranze impiegate e verso terzi.
I piani da ponte dovranno essere metallici.
Il dimensionamento ed il calcolo delle opere provvisionali sarà a cura ed a spese dell'Appaltatore, il quale risulta unico responsabile dei danni alle persone, alle cose, alle proprietà pubbliche e private.
La redazione del progetto, completo di verifica di calcolo e disegno esecutivo devono essere firmati da Professionista abilitato (Ingegnere o Architetto), attenendosi alle istruzioni approvate nella autorizzazione E' prevista la posa su tutto il ponteggio di telo di protezione traslucido classe 1 a scopo protettivo e Considerata l'aulicità del Palazzo Civico oggetto dei lavori, tutto il cantiere dovrà essere improntato al massimo decoro ed effetto estetico.
Sarà a carico dell'Appaltatore prevedere la costruzione di idonei e sufficienti ricoveri per gli operai e l'allestimento di adeguati servizi igienici e di pulizia personale secondo quanto previsto dai contratti di lavoro in vigore, dall'Ufficio d'Igiene e dagli organi competenti.
Saranno inoltre da prevedere la fornitura ed il mantenimento dei regolari cartelli di avviso e dei lumi per i segnali notturni nei punti ovunque necessari, ed ogni altra previdenza che, a scopo di sicurezza nel senso più lato, sia richiesta da leggi o da regolamenti, e cioè anche durante i periodi di sospensione dei QUALITÀ E PROVENIENZA DEI MATERIALI
L'impresa dovrà impiegare materiali nuovi delle migliori qualità attualmente in commercio; dovrà indicarne la provenienza e posarli in opera soltanto ad accettazione avvenuta da parte della Direzione Quelli rifiutati dovranno essere subito allontanati dal cantiere.
I materiali occorrenti per la costruzione delle opere e per tutti gli interventi di conservazione, risanamento e restauro da effettuarsi sui manufatti, saranno della località che l'Appaltatore riterrà di sua convenienza purché, ad insindacabile giudizio della Direzione Lavori e degli eventuali organi competenti preposti alla tutela del patrimonio storico, artistico, architettonico e monumentale, siano riconosciuti della migliore qualità, simili, ovvero il più possibile compatibili con i materiali preesistenti, in modo da non risultare assolutamente in contrasto con le proprietà chimiche, fisiche e meccaniche dei manufatti oggetto di A tale scopo l'Appaltatore avrà l'obbligo, durante qualsiasi fase lavorativa, di effettuare o fare eseguire, presso gli stabilimenti di produzione c/o laboratori ed istituti di provata specializzazione, in possesso delle specifiche autorizzazioni, tutte le prove prescritte dal presente Capitolato o dalla D.L.
Tali prove si potranno effettuare sui materiali esistenti in siti, su tutte le forniture previste, su tutti quei materiali che si utilizzeranno per la completa esecuzione delle opere appaltate, materiali confezionati direttamente in cantiere o confezionati e forniti da ditte specializzate.
In particolare, sui, manufatti aggrediti da agenti patogeni, leggermente o fortemente alterati, comunque oggetto di intervento, sia di carattere manutentivo che conservativo, se gli elaborati di progetto lo prevedono, sarà cura dell'Appaltatore mettere in atto tutta una serie di operazioni strettamente legate alla conoscenza fisico materica, patologica degli stessi, secondo quanto prescritto nel presente Capitolato, e determinare le caratteristiche dei materiali oggetto di intervento; individuare gli agenti patogeni in aggressione; individuare le cause dirette e/o indirette determinanti le patologie (alterazioni del materiale, difetti di produzione, errata tecnica applicativa, aggressione atmosferica, sbalzi termici, umidità, aggressione microrganismi, ecc.); effettuare in sito e/o in laboratorio tutte quelle prove preliminari in grado di garantire l'efficacia e la non nocività dei prodotti da utilizzarsi e di tutte le metodologie di intervento. Tali verifiche faranno riferimento alle indicazioni di progetto, alle normative UNI e alle raccomandazioni NORMAL recepite dal Ministero per i Beni Culturali con Decreto 11 novembre 1982, n. 2093.
Il prelievo dei campioni verrà effettuato in contraddittorio con l'Appaltatore e sarà appositamente verbalizzato. Sarà in ogni caso da eseguirsi secondo le norme del C.N.R.
Tutti i materiali che verranno scartati dalla D.L. dovranno essere immediatamente sostituiti, siano essi depositati in cantiere, completamente o parzialmente in opera, senza che l'Appaltatore abbia nulla da eccepire. Dovranno quindi essere sostituiti con materiali idonei rispondenti alle caratteristiche ed ai requisiti richiesti. Ad ogni modo l'Appaltatore resterà responsabile per quanto concerne la qualità dei materiali forniti anche se ritenuti idonei dalla D.L., sino alla loro accettazione da parte dell'Amministrazione in sede di collaudo finale.
ART. 18.1.
SABBIE, GHIAIA E PIETRISCO, ARGILLE ESPANSE, POMICE, PIETRE NATURALI,
PIETRE DA TAGLIO.
Sabbie - Sabbie vive o di cava, di natura silicea, quarzosa, granitica o calcarea ricavate da rocce con alta resistenza alla compressione, né gessose, né gelive. Dovranno essere scevre da materie terrose, argillose, limacciose e polverulente, da detriti organici e sostanze inquinanti.
La sabbia dovrà essere costituita da grani di dimensioni tali da passare attraverso uno staccio con maglie circolari del diametro di mm 2 per murature in genere e del diametro di mm 1 per gli intonaci e murature di paramento od in pietra da taglio.
L'accettabilità della sabbia verrà definita con i criteri indicati nell'allegato 1 del D.M. 3 giugno 1968 e nell'allegato 1, punto 2 del D.M. 27 luglio 1985; la distribuzione granulo metrica dovrà essere assortita e comunque adeguata alle condizioni di posa in opera.
Ghiaia e pietrisco - Le prime dovranno essere costituite da elementi omogenei pulitissimi ed esenti da materie terrose. argillose e limacciose e dovranno provenire da rocce compatte, non gessose e marnose ad alta resistenza a compressione.
I pietrischi dovranno provenire dalla spezzettatura di rocce durissime, preferibilmente silicee, a struttura microcristallina, o a calcari puri durissimi e di alta resistenza alla compressione, all'urto e all'abrasione, al gelo ed avranno spigolo vivo; dovranno essere scevri da materie terrose, sabbia e materie eterogenee. Sono assolutamente escluse le rocce marnose.
Gli elementi di ghiaie e pietrischi dovranno essere tali da passare attraverso un vaglio a fori circolari di cm 5 se si tratta di lavori correnti di fondazione o di elevazione, muri di sostegno, piedritti, rivestimenti di scarpe e simili; di cm 4 se si tratta di volti di getto; di cm 1 a 3 se si tratta di cappe di volti o di lavori in cemento armato od a pareti sottili.
Gli elementi più piccoli di ghiaie e pietrischi non devono passare in un vaglio a maglie rotonde di cm 1 di diametro, salvo quando vanno impiegati in cappe di volti od in lavori in cemento armato od a pareti sottili, nei quali casi sono ammessi anche elementi più piccoli.
Tutti gli aggregati per il confezionamento del calcestruzzo dovranno rispondere alle norme UNI 8520/1-22, ediz. 1984-86. Gli aggregati leggeri saranno conformi alle norme UNI 7549/1-12, ediz. 1976.
Argille espanse - Materiali sotto forma di granuli da usarsi come inerti per il confezionamento di calcestruzzi leggeri. Fabbricate tramite cottura di piccoli grumi ottenuti agglomerando l'argilla con poca acqua. Ogni granulo di colore bruno dovrà avere forma rotondeggiante, diametro compreso tra mm 8 e 15, essere scevro da sostanze organiche, polvere od altri elementi estranei, non dovrà essere attaccabile da acidi, dovrà conservare le sue qualità in un largo intervallo di temperatura.
In genere le argille espanse dovranno essere in grado di galleggiare sull'acqua senza assorbirla. Sarà comunque possibile utilizzare argille espanse pre-trattate con resine a base siliconica in grado di conferire all'inerte la massima impermeabilità evitando fenomeni di assorbimento di acque anche in minime quantità.
I granuli potranno anche essere sinterizzati tramite appositi procedimenti per essere trasformati in blocchi leggeri che potranno utilizzarsi per pareti isolanti.
Pomice - Gli inerti leggeri di pomice dovranno essere formati da granuli leggeri di pomice asciutti e scevri da sostanze organiche, polveri od altri elementi estranei. Dovranno possedere la granulometria prescritta dagli elaborati di progetto.
Pietre naturali - Le pietre naturali da impiegarsi, dovranno essere a grana compatta, esenti da piani di sfaldamento, da screpolature, peli, venature, interclusioni di sostanze estranee; dovranno avere dimensioni adatte al particolare loro impiego, offrire una resistenza proporzionata all'entità della sollecitazione cui devono essere soggette, ed avere una efficace adesività alle malte.
Saranno assolutamente escluse le pietre marnose e quelle alterabili all'azione degli agenti atmosferici e dell'acqua corrente.
In particolare le caratteristiche alle quali dovranno soddisfare le pietre naturali da impiegare nella costruzione in relazione alla natura della roccia prescelta, tenuto conto dell'impiego che dovrà farsene nell'opera da costruire, dovranno corrispondere alle norme di cui al R.D. 16 novembre 1939, nn. 2229 e 2232, nonché alle norme UNI 8458-83 e 9379-89 e, se nel caso, dalle "norme per l'accettazione dei cubetti di pietra per pavimentazioni stradali" CNR ediz. 1954 e dalle tabelle UNI 2719-ediz. 1945.
Pietre da taglio - Oltre a possedere i requisiti ed i caratteri generali sopra indicati, dovranno avere struttura uniforme, essere scevre da fenditure, cavità e litoclasi, sonore alla percussione, e di perfetta Per le opere a "faccia a vista" sarà vietato l'impiego di materiali con venature disomogenee o, in genere, di brecce.
ACQUA, CALCI, LEGANTI IDRAULICI, GESSI, RESINE SINTETICHE , RESINE
ACRILICHE, RESINE EPOSSIDICHE
Acqua per costruzioni - L'acqua dovrà essere dolce, limpida, e scevra da sostanze organiche, materie terrose, cospicue quantità di solfati e cloruri. Dovrà possedere una durezza massima di 32° MEC. Sono escluse acque assolutamente pure, piovane e di nevai.
Acqua per puliture - Dovranno essere utilizzate acque assolutamente pure, prive di sali e calcari. Per la pulitura di manufatti a pasta porosa si dovranno utilizzare acque deionizzate ottenute tramite l'utilizzo di appositi filtri contenenti resine scambiatrici di ioni acide (RSO3H) e basiche (RNH3OH) rispettivamente. Il processo di deionizzazione non rende le acque sterili, nel caso in cui sia richiesta sterilità, si potranno ottenere acque di quel tipo operando preferibilmente per via fisica.
Calce - Le calci aeree ed idrauliche dovranno rispondere ai requisiti di accettazione vigenti al momento dell'esecuzione dei lavori.
La calce grassa in zolle dovrà provenire da calcari puri, essere di recente, perfetta ed uniforme cottura, non bruciata né vitrea né pigra ad idratarsi ed infine di qualità tale che, mescolata con la sola quantità di acqua dolce necessaria all'estinzione, si trasformi completamente in una pasta soda a grassello tenuissimo, senza lasciare residui maggiori del 5% dovuti a parti non ben decarburate, siliciose od altrimenti L'impiego delle calci è regolato in Italia dal R.D. n. 2231 del 1939 (G.U. n. 92 del 18 aprile 1940) che considera i seguenti tipi di calce: calce grassa in zolle, cioè calce viva in pezzi, con contenuto di ossidi di calcio e magnesio non inferiore non inferiore al 94% e resa in grassello non inferiore al 2,5%; calce magra in zolle o calce viva contenente meno del 94% di ossidi di calcio e magnesio e con resa in grassello non inferiore a 1,5%; calce idrata in polvere ottenuta dallo spegnimento della calce viva, si distingue in: fiore di calce, quando il contenuto minimo di idrossidi Ca (OH)2 + Mg (HO)2 non è inferiore al 91%; calce idrata da costruzione quando il contenuto minimo di Ca (OH)2 + Mg (HO)2 non è inferiore In entrambi i tipi di calce idrata il contenuto massimo di carbonati e di impurità non dovrà superare il 6% e l'umidità il 3%.
Per quanto riguarda la finezza dei granuli, la setacciatura dovrà essere praticata con vagli aventi fori di mm 0,18 e la parte trattenuta dal setaccio non dovrà superare l'1% nel caso del fiore di calce, e il 2% nella calce idrata da costruzione; se invece si utilizza un setaccio da mm 0,09 la parte trattenuta non dovrà essere superiore al 5% per il fiore di calce e del 15% per la calce idrata da costruzione.
Il materiale dovrà essere opportunamente confezionato, protetto dalle intemperie e conservato in locali asciutti. Sulle confezioni dovranno essere ben visibili le caratteristiche (peso. e tipo di calce) oltre al nome del produttore e/o distributore.
Leganti idraulici - I cementi e le calci idrauliche dovranno avere i requisiti di cui alla legge 595 del 26 maggio 1965; le norme relative all'accettazione e le modalità d'esecuzione delle prove di idoneità e collaudo saranno regolate dal successivo D.M. 3 giugno 1968 e dal D.M. 20 novembre 1984.
I cementi potranno essere forniti sfusi e/o in sacchi sigillati. Dovranno essere conservati in locali coperti, asciutti, possibilmente sopra pallet in legno, coperti e protetto da appositi teli. Se sfusi i cementi dovranno essere trasportati con idonei mezzi, così pure il cantiere dovrà essere dotato di mezzi atti allo scarico ed all'immagazzinaggio in appositi silos; dovranno essere separati per tipi e classi identificandoli con appositi cartellini. Dovrà essere utilizzata una bilancia per il controllo e la formazione degli impasti.
I cementi forniti in sacchi dovranno avere riportato sugli stessi il nominativo del produttore, il peso, la qualità del prodotto, la quantità d'acqua per malte normali e la resistenza minima a compressione ed a trazione a 28 giorni di stagionatura.
L'introduzione in cantiere di ogni partita di cemento dovrà essere annotata sul giornale dei lavori e sul registro dei getti. Tutti i cementi che all'atto dell'utilizzo dovessero risultare alterati verranno rifiutati ed Gessi - Dovranno essere di recente cottura, perfettamente asciutti, di fine macinazione in modo da non lasciare residui sullo staccio da 56 maglie a centimetro quadro, scevro da materie eterogenee e senza parti alterate per estinzione spontanea. I gessi dovranno essere conservati in locali coperti e ben riparati dall'umidità, approvvigionati in sacchi sigillati con stampigliato il nominativo del produttore e la qualità del Non andranno comunque mai usati in ambienti umidi né in ambienti con temperature superiori ai 110 °C. Non dovranno inoltre essere impiegati a contatto di leghe di ferro.
I gessi per l'edilizia vengono distinti in base allo loro destinazione (per muri, per intonaci, per pavimenti, per usi vari).Le loro caratteristiche fisiche (granulometria, resistenze, tempi di presa) e chimiche (tenore solfato di calcio, tenore di acqua di costituzione, contenuto di impurezze) vengono fissate dalla Resine sintetiche Ottenute con metodi di sintesi chimica, sono polimeri ottenuti partendo da molecole di composti organici semplici, per lo più derivati dal petrolio, dal carbon fossile o dai gas petroliferi.
Quali materiali organici, saranno da utilizzarsi sempre e solo in casi particolari e comunque puntuali, mai generalizzando il loro impiego, dietro esplicita indicazione di progetto e della D.L. la sorveglianza e l'autorizzazione degli organi preposti alla tutela del bene oggetto di intervento.
In ogni caso in qualsiasi intervento di conservazione e restauro sarà assolutamente vietato utilizzare prodotti di sintesi chimica senza preventive analisi di laboratorio, prove applicative, schede tecniche e garanzie da parte delle ditte produttrici. Sarà vietato il loro utilizzo in mancanza di una comprovata compatibilità fisica, chimica e meccanica con i materiali direttamente interessati all'intervento o al loro La loro applicazione dovrà sempre essere a cura di personale specializzato nel rispetto della normativa sulla sicurezza degli operatori/applicatori.
Le proprietà i metodi di prova su tali materiali sono stabiliti dall'UNI e dalla sua sezione chimica (UNICHIM), oltre a tutte le indicazioni fornite dalle raccomandazioni NORMAL.
Resine acriliche - Polimeri di addizione dell'estere acrilico o di suoi derivati. Termoplastiche, resistenti agli acidi, alle basi, agli alcoli in concentrazione sino al 40%, alla benzina, alla trementina. Resine di massima trasparenza, dovranno presentare buona durezza e stabilità dimensionale, buona idrorepellenza e resistenza alle intemperie. A basso peso molecolare presentano bassa viscosità e possono essere lavorate ad iniezione.
Potranno essere utilizzate quali consolidanti ed adesivi, anche come additivi per aumentare l'adesività (stucchi, malte fluide).
Resine epossidiche - Si ottengono per policondensazione tra eloridrina e bisfenolisopropano, potranno essere del tipo solido o liquido. Per successiva reazione dei gruppi epossidici con un indurente, che ne caratterizza il comportamento, (una diammina) si ha la formazione di strutture reticolate e termoindurenti.
Data l'elevata resistenza chimica e meccanica possono essere impiegate per svariati usi. Come rivestimenti e vernici protettive, adesivi strutturali, laminati antifiamma. Caricate con materiali fibrosi (fibre di lana di vetro o di roccia) raggiungono proprietà meccaniche molto vicine a quelle dell'acciaio.
Si potranno pertanto miscelare (anche con cariche minerali, riempitivi, solventi ed addensanti), ma solo dietro esplicita richiesta ed approvazione della D.L.
ART. 18.3.
MATERIALI FERROSI E METALLI VARI
Materiali ferrosi - I materiali ferrosi da impiegare nei lavori dovranno essere esenti da scorie, soffiature, brecciature, paglie o da qualsiasi altro difetto prescritto (UNI 2623- 29). Fusione, laminazione trafilatura, fucinatura e simili.
Essi dovranno rispondere a tutte le condizioni previste dal citato D.M. 30 maggio 1974 (allegati nn. 1, 3, 4) ed alle norme UNI vigenti e presentare inoltre, a seconda della loro qualità, i seguenti requisiti.
Ferro - Il ferro comune dovrà essere di prima qualità, eminentemente duttile e tenace e di marcatissima struttura fibrosa. Esso dovrà essere malleabile, liscio alla superficie esterna, privo di screpolature, senza saldature aperte, e senza altre soluzioni di continuità.
Acciaio trafilato o laminato - Tale acciaio, nella varietà dolce (cosiddetto ferro omogeneo), semiduro e duro, dovrà essere privo di difetti, di screpolature, di bruciature e di altre soluzioni di continuità. In particolare, per la prima varietà sono richieste perfette malleabilità e lavorabilità a fresco e a caldo, senza che ne derivino screpolature o alte- razioni; esso dovrà essere altresì saldabile e non suscettibile di prendere la temperatura; alla rottura dovrà presentare struttura lucente e finemente granulare.
Acciaio fuso in getti - L'acciaio fuso in getti per cuscinetti, cerniere, rulli o per qualsiasi altro lavoro, dovrà essere di prima qualità, esente da soffiature e da qualsiasi altro difetto.
Ghisa - La ghisa dovrà essere di prima qualità e di seconda fusione, dolce, tenace, leggermente malleabile, facilmente lavorabile con la lima e con lo scalpello; di fattura grigia finemente granosa e perfettamente omogenea, esente da screpolature, vene, bolle, sbavature, asperità ed altri difetti capaci di menomare la resistenza. Dovrà essere inoltre perfettamente modellata. È assolutamente escluso l'impiego di ghise fosforose.
Metalli vari - Il piombo, lo zinco, lo stagno, il rame e tutti gli altri metalli o leghe metalliche da impiegare nelle costruzioni devono essere delle migliori qualità, ben fusi o laminati a seconda della specie di lavori a cui sono destinati, e scevri da ogni impurità o difetto che ne vizi la forma, o ne alteri la resistenza o la durata.
ART. 18.4.
I legnami da impiegare in opere stabili o provvisorie, di qualunque essenze essi siano dovranno rispondere a tutte le prescrizioni di cui al D.M. 30 ottobre 1912 e alle norme UNI vigenti; saranno provveduti fra le più scelte qualità della categoria prescritta e non presenteranno difetti incompatibili con l'uso a cui sono I legnami destinati alla costruzione degli infissi dovranno essere di prima scelta, di struttura e fibra compatta e resistente, non deteriorata, perfettamente sana, dritta e priva di spaccature sia in senso radicale che circolare. Essi dovranno essere perfettamente stagionati, a meno che non siano stati essiccati artificialmente, presentare colore e venatura uniforme, essere privi di alburno ed esenti da nodi, cipollature, buchi, od altri difetti.
Il tavolame dovrà essere ricavato dalle travi più dritte, affinché le fibre non riescano mozze dalla sega e si ritirino nelle connessure.
I legnami rotondi o pali dovranno provenire dal tronco dell'albero e non dai rami, dovranno essere sufficientemente diritti, in modo che la congiungente i centri delle due basi non debba uscire in alcun punto dal palo, dovranno essere scortecciati per tutta la lunghezza e conguagliati alla superficie; la differenza fra i diametri medi dalle estremità non dovrà oltrepassare i 15 millesimi della lunghezza né il quarto del maggiore dei 2 diametri.
Nei legnami grossolanamente squadrati ed a spigolo smussato, tutte le facce dovranno essere spianate e senza scarniture, tollerandosene l'alburno o lo smusso in misura non maggiore di un sesto del lato della sezione trasversale.
I legnami a spigolo vivo dovranno essere lavorati e squadrati a sega con le diverse facce esattamente spianate, senza rientranze o risalti, e con gli spigoli tirati a filo vivo, senza alburno né smussi di sorta.
ART. 18.5.
COLORI E VERNICI
Pitture, idropitture, vernici e smalti dovranno essere di recente produzione, non dovranno presentare fenomeni di sedimentazione o di addensamento, peli, gelatinizzazioni. Verranno approvvigionati in cantiere in recipienti sigillati recanti l'indicazione della ditta produttrice, il tipo, la qualità, le modalità d'uso e di conservazione del prodotto, la data di scadenza. I recipienti andranno aperti solo al momento dell'impiego e in presenza della D.L. I prodotti dovranno essere pronti all'uso fatte salve le diluizioni previste dalle ditte produttrici nei rapporti indicati dalle stesse; dovranno conferire alle superfici l'aspetto previsto e mantenerlo Per quanto riguarda i prodotti per la pitturazione di strutture murarie saranno da utilizzarsi prodotti non pellicolanti secondo le definizioni della norma UNI 8751 anche recepita dalla Raccomandazione NORMAL M Tutti i prodotti dovranno essere conformi alle norme UNI e UNICHIM vigenti ed in particolare. UNI 4715, UNI 8310 e 8360 (massa volumica), 8311 (PH) 8306 e 8309 (contenuto di resina, pigmenti e cariche), 8362 (tempo di essiccazione). Metodi UNICHIM per il controllo delle superfici da verniciare: MU 446, 456-58, 526, 564, 579, 585. Le prove tecnologiche da eseguirsi prima e dopo l'applicazione faranno riferimento alle norme UNICHIM, MU 156, 443, 444, 445, 466, 488, 525, 580, 561, 563, 566, 570, 582, 590, 592, 600, 609, 610, 611. Sono prove relative alle caratteristiche del materiale: campionamento, rapporto pigmenti-legante, finezza di macinazione, consumo, velocità di essiccamento, spessore; oltre che alla loro resistenza: agli agenti atmosferici, agli agenti chimici, ai cieli termici, ai raggi UV, all'umidità.
In ogni caso i prodotti da utilizzarsi dovranno avere ottima penetrabilità, compatibilità con il supporto, garantendogli buona traspirabilità. Tali caratteristiche risultano certamente prevalenti rispetto alla durabilità dei cromatismi.
Nel caso in cui si proceda alla pitturazione e/o verniciatura di edifici e/o manufatti di chiaro interesse storico, artistico, posti sotto tutela, o su manufatti sui quali si sono effettuati interventi di conservazione e restauro, si dovrà procedere dietro specifiche autorizzazioni della D.L. e degli organi competenti. In questi casi sarà assolutamente vietato utilizzare prodotti a base di resine sintetiche.
Olio di lino cotto - L'olio di lino cotto dovrà essere ben depurato, presentare un colore assai chiaro e perfettamente limpido, di odore forte ed amarissimo al gusto, scevro da alterazioni con olio minerale, olio di pesce ecc. Non dovrà lasciare alcun deposito né essere rancido, e disteso sopra una lastra di vetro o di metallo dovrà essiccare completamente nell'intervallo di 24 ore.
L'acidità massima sarà in misura del 7%, impurità non superiore al 1% ed alla temperatura di 15 °C presenterà una densità compresa fra 0,91 e 0,93.
Acquaragia (senza essenza di trementina) - Dovrà essere limpida, incolore, di odore gradevole e volatilissima. La sua densità a 15 °C sarà di 0,87.
Biacca - La biacca o cerussa (carbonato basico di piombo) deve essere pura, senza miscele di sorta, e priva di qualsiasi traccia di solfato di bario.
Bianco di zinco - Il bianco di zinco dovrà essere in polvere finissima , bianca, costituita da ossido di zinco e non dovrà contenere più del 4% di sali di piombo allo stato di solfato, né più del 1% di altre impurità; l'umidità non deve superare il 3%.
Minio - Sia di piombo (sequiossido di piombo) che di alluminio (ossido di alluminio) dovrà essere costituito da polvere finissima e non dovrà contenere colori derivati dall'anilina, né oltre il 10% di sostanze (solfato di bario, ecc.).
Latte di calce - Il latte di calce sarà preparato con calce grassa, perfettamente bianca, spenta per immersione. Vi si potrà aggiungere la quantità di nero fumo strettamente necessaria per evitare la tinta Colori all'acqua, a colla o ad olio - Le terre coloranti destinate alle tinte all'acqua, a colla o ad olio, saranno finemente macinate e prive di sostanze eterogenee e dovranno venire perfettamente incorporate nell'acqua, nelle colle e negli oli, ma non per infusione. Potranno essere richieste in qualunque tonalità Vernici - Le vernici che s'impiegheranno per gli interni saranno a base di essenza di trementina e gomme pure di qualità scelte; disciolte nell'olio di lino dovranno presentare una superficie brillante.
È fatto divieto l'impiego di gomme prodotte da distillazione.
Smalti - Potranno essere composti da resine naturali o sintetiche, oli, resine sintetiche, pigmenti cariche minerali ed ossidi vari. Dovranno possedere forte potere coprente, facilità di applicazione, luminosità e resistenza agli uri.
Pitture all'acqua (idropitture) - Sospensioni acquose di sostanza inorganiche, contenenti eventualmente delle colle o delle emulsioni di sostanza macromolecolari sintetiche.
Tinte a calce - Costituite da una emulsione di calce idrata o di grassello di calce in cui vengono stemperati pigmenti inorganici che non reagiscono con l'idrossido di calcio. L'aderenza alle malte viene migliorata con colle artificiali, animali e vegetali.
Si potranno applicare anche su pareti intonacate di fresco utilizzando come pigmenti terre naturali passate al setaccio. Per interventi conservativi potranno essere utilizzate velature di tinte a calce fortemente stemperate in acqua in modo da affievolire il potere coprente, rendendo la tinta trasparente.
Pitture antiruggine e anticorrosive - Dovranno essere rapportate al tipo di materiale da proteggere ed alle condizioni ambientali.
Il tipo di pittura verrà indicato dalla D.L. e potrà essere del tipo oleosintetica, ad olio, al cromato di Pitture e smalti di resine sintetiche - Ottenute per sospensioni dei pigmenti e delle cariche in soluzioni organiche di resine sintetiche, possono anche contenere oli siccativi (acriliche, alchidiche, oleoalchidiche, cloroviniliche, epossidiche, poliuretani, poliesteri, al clorocaucciù, siliconiche). Essiccano con grande rapidità formando pellicole molto dure.
Dovranno essere resistenti agli agenti atmosferici, alla luce, agli urti. Si utilizzeranno dietro precise indicazioni della D.L. che ne verificherà lo stato di conservazione una volta aperti i recipienti originali.
Pitture intumescenti - Sono in grado di formare pellicole che si gonfiano in caso di incendio, producendo uno strato isolante poroso in grado di proteggere dal fuoco e dal calore il supporto su cui sono Dovranno essere della migliore qualità, fornite nelle confezioni originali sigillate e di recente preparazione. Da utilizzarsi solo esclusivamente dietro precise indicazioni della D.L.
ART. 18.6.
PRODOTTI PER LA PULIZIA DEI MATERIALI POROSI
Generalità - La pulitura delle superfici oggetto di restauro è un'operazione complessa e delicata che necessita di un'attenta analisi del quadro patologico generale, di una approfondita conoscenza della specifica natura del degrado, dello stato di consistenza fisico materica dei manufatti. Un livello di conoscenza indispensabile per identificare la natura del supporto e dell'agente patogeno, per determinare il processo chimico che innesca il degrado e, di conseguenza la scelta dei prodotti e delle metodologie più appropriata di intervento (raccomandazioni NORMAL).
Sarà quindi vietato all'Appaltatore utilizzare prodotti senza la preventiva autorizzazione della D.L. e degli organi preposti alla tutela del bene in oggetto.
Ogni prodotto potrà essere utilizzato previa esecuzione di idonee prove applicative eseguite in presenza della D.L. e dietro sua specifica indicazione. In ogni caso ogni intervento di pulitura dovrà esclusivamente preoccuparsi di eliminare tutte quelle forme patologiche in grado di generare degrado al manufatto, senza pensare quindi all'aspetto estetico e cromatico post-intervento.
Qualsiasi operazione di pulitura infatti genera un'azione comunque abrasiva nei confronti dei materiali, andando sempre e in ogni modo ad intaccare (seppur minimamente) la loro pellicola naturale (pelle) che si dovrà cercare di conservare integralmente. I singoli prodotti andranno utilizzati puntualmente, mai generalizzandone l'applicazione, partendo sempre e comunque da operazioni più blande passando via a quelle più forti ed aggressive.
Pulitura con acqua nebulizzata - L'utilizzo di acqua per la pulitura dei materiali porosi richiederà la massima attenzione in primo luogo nei confronti dei materiali stessi che non devono risultare L'acqua dovrà essere pura, scevra da sostanze inquinanti e sali, deionizzata ero distillata. Le particelle d'acqua dovranno avere dimensioni medie comprese tra 5 e 10 micron. L'irrorazione utilizzerà una pressione di circa 3 atmosfere. L'operazione dovrà essere effettuata con temperatura esterna di almeno 14 °C ed effettuata ad intervalli regolari, in ogni caso il tempo di intervento non dovrà mai eccedere le 4 ore consecutive di apporto d'acqua per evitare l'eccessiva impregnazione da parte delle murature.
La produzione di acqua deionizzata si potrà effettuare in cantiere tramite utilizzo di specifica apparecchiatura con gruppo a resine scambioioniche di portata sufficiente a garantire una corretta continuità di lavoro, gruppo motopompa a rotore in PVC per la adduzione dell'acqua deionizzata di alimentazione ai nebulizzatori, la formazione di adatti circuiti idraulici con tubi in PVC per la distribuzione ad un sufficiente numero di ugelli nebulizzatori completi di rubinetti per la limitazione del flusso, tubi terminali flessibili per la regolazione fine della nebbia di uscita. In ogni caso l'adatto tempo di intervento sarà da determinarsi su zone campione a tempi crescenti concordati con la D.L.
Pulitura chimica - A causa della pericolosità e della difficoltà di controllo dell'azione corrosiva innescata dai prodotti per la pulitura chimica, si dovrà operare con la massima attenzione e cautela, nel pieno rispetto di leggi e regolamenti, in regime di massima sicurezza per l'operatore. Dovrà essere effettuata esclusivamente dietro specifica autorizzazione della D.L. e solo su quelle zone dove altri tipi di pulitura meno aggressiva non sono state in grado si eliminare l'agente patogeno.
Si dovranno utilizzare formulati in pasta resi tixotropici da inerti di vario tipo quali la metil o carbossilmetilcellulosa, argille, amido, magnesia che verranno opportunamente diluiti, con i quantitativi d'acqua prescritti dalla D.L. Ad ogni intervento di tipo chimico dovrà seguire abbondante risciacquo con acqua deionizzata per eliminarne il più possibile le tracce.
I prodotti da utilizzarsi potranno essere basici o acidi o sostanze attive e detergenti, quali saponi liquidi neutri non schiumosi diluiti nell'acqua di lavaggio Gli acidi si potranno utilizzare per eliminare sali ed efflorescenze con scarsa solubilità in acqua, per i quali non sono risultate sufficienti le operazioni di lavaggio con l'acqua nebulizzata.
Si potrà inoltre utilizzare acido cloridrico per l'asportazione di solfato di calcio (rapporto con acqua 1/500); acido ossalico in soluzione per l'asportazione di solfato di ferro; acido etil-diamminico-tetracetico (EDTA) per l'asportazione di consistenti depositi di sali di vanadio e macchie metalliche.
Impacchi basici potranno essere utilizzati per asportare croste dure contenenti materiali poco solubili.
Formulati - Per croste nere di piccolo spessore (1-2 mm) si potrà utilizzare un preparato così - 50-100 g di EDTA (sale bisodico); - 30 g di bicarbonato di sodio; - 50 g di carbosilmetilcellulosa; - 1000 g di acqua.
AB 57; formulato messo a punto dall'ICR, preferibilmente con un PH intorno a 7,5 (sarà comunque sufficiente che il pH non superi il valore 8 per evitare fenomeni di corrosione dei calcari e la eventuale formazione di sotto prodotti dannosi).
Il bicarbonato sviluppa anidride carbonica favorendo così il distacco delle croste nere, mentre l'EDTA complessa il calcio del gesso presente nella crosta, portando in soluzione questo minerale e sostituendolo con solfato sodico, molto più solubile. La seguente ricetta va usate con molta attenzione, solo esclusivamente in caso di effettivo bisogno, in quanto è in grado di generare sali solubili sempre dannosi per i materiali solubili: - 1000 cc di acqua; - 30 g di bicarbonato d'ammonio; - 50 g di bicarbonato di sodio; - 25 g di EDTA (sale bisodico); - 10 cc di desogen (sale d'ammonio quaternario, tensioattivo, fungicida); - 60 g di carbossimetilcellulosa.
La quantità di EDTA potrà essere variata e portata, se ritenuto necessario, a g 100-125.
Alla miscela potranno essere aggiunte ammoniaca (NH4OH) o trietanolammina (C3H4OH3)N allo scopo di facilitare la dissoluzione di componenti grassi'' presenti nella crosta. Ad operazione avvenuta si rende indispensabile un lavaggio ripetuto con acqua deionizzata.
Argille assorbenti - Potranno essere utilizzate due tipi di argilla: la sepiolite e l'attapulgite. Sono fillosilicati idrati di magnesio appartenenti al gruppo strutturale della paliorrskite, in grado, di impregnarsi di oli e grassi senza operare azioni aggressive sulla superficie oggetto di intervento. L'operazione di pulitura con argille dovrà essere preceduta da uno sgrassamento e dalla rimozione di eventuali incerature con solventi opportuni (acetone, cloruro di metilene).
La granulometria dei due tipi di argilla dovrà essere di almeno 100-220 Mesh. Dovranno essere preparate diluendole esclusivamente con acqua distillata o deionizzata fino a raggiungere una consistenza pastosa che consenta la loro lavorazione in spessori di cm 2-3.
Biocidi - Prodotti da utilizzarsi per la eliminazione di muschi e licheni. La loro applicazione dovrà essere preceduta da una serie di operazioni di tipo meccanico per l'asportazione superficiale utilizzando spatole, pennelli a setole rigide, bisturi, ecc. attrezzi comunque da utilizzarsi con estrema cautela in modo da non esercitare un'azione troppo incisiva sul manufatto. I biocidi da impiegarsi potranno essere specifici su alcune specie, oppure a vasto raggio di azione.
Per muschi e licheni si possono utilizzare soluzioni acquose all'1/2% di ipoclorito di litio. Per i licheni soluzioni di sali di ammonio quaternario in acqua all'1/2% o di pentaclorofenolo di sodio all'1%. Per alghe verdi e muffe è possibile irrorare la superficie intaccata con formalina oppure con una soluzione di acqua ossigenata (25%) e ammoniaca.
Per alghe e microflora si potrà anche utilizzare un germicida disinfettante come il benzalconio cloruro da utilizzarsi in soluzione acquosa all'1/2% da applicare a spruzzo.
Molti di questi prodotti non esplicano un persistente controllo algale, sarà pertanto utile applicare sulle superfici interessate prodotti algicidi in solvente, in grado di esplicare un'azione preventiva e di controllo della microflora (alghe, licheni, muffe, microfunghi, ecc.) Tutti i biocidi, pur non essendo in linea di massima tossici per l'uomo, saranno comunque da utilizzarsi con molta attenzione e cautela; alla loro applicazione dovrà sempre seguire un abbondante risciacquo con acqua deionizzata.
ART. 18.7.
Generalità - L'impregnazione dei materiali costituenti gli edifici è un'operazione tesa a salvaguardare il manufatto aggredito da agenti patogeni siano essi di natura fisica, chimica e/o meccanica. Le sostanze da impiegarsi per l'impregnazione dei manufatti potranno essere utilizzate in varie fasi del progetto di conservazione quali preconsolidanti, consolidanti e protettivi.
Dovranno in ogni caso essere sempre utilizzate con estrema cautela, mai generalizzandone l'applicazione, finalizzandone l'uso oltre che alla conservazione del manufatto oggetto di intervento, anche alla prevenzione del degrado che comunque potrebbe continuare a sussistere anche ad intervento Degrado essenzialmente dovuto: ad un'azione fisica indotta dagli agenti atmosferici quali azioni meccaniche erosive dell'acqua piovana (dilavamento, crioclastismo), azioni meccaniche di cristallizzazione dei sali solubili (umidità da risalita), azioni eoliche (fortemente abrasive per il continuo trasporto del particellato atmosferico), fessurazioni, rotture, cedimenti di tipo strutturale.
L'impregnante dovrà evitare una rapida disgregazione delle superfici, l'adescamento delle acque ed il loro ristagno all'interno dei materiali; ad un'azione chimica, che agisce mediante un contatto, saltuario o continuato, con sostanze attive quali piogge acide ed inquinanti atmosferici (condensazione del particellato atmosferico, croste nere, In questo caso l'impregnante dovrà fornire alle superfici un'appropriata inerzia chimica.
La scelta della sostanza impregnante dipenderà dalla natura e dalla consistenza delle superfici che potranno presentarsi: prive di rivestimento con pietra a vista compatta e tenace; prive di rivestimento con pietra a vista tenera e porosa; prive di rivestimento in cotti a vista mezzanelli e forti; prive di rivestimento in cotti a vista albasi e porosi; rivestite con intonaci e coloriture realizzati durante i lavori; rivestite con intonaco e coloriture preesistenti.
In presenza di una complessità materico patologico così varia ed eterogenea si dovrà intervenire con grande attenzione e puntualità effettuando preventivamente tutte quelle analisi e diagnosi in grado di fornire indicazioni sulla natura della materia oggetto di intervento e sulle fenomenologie di degrado. Le sostanze da utilizzarsi dovranno pertanto svolgere le seguenti funzioni: svolgere un'azione consolidante al fine di accrescere o fornire quelle caratteristiche meccaniche di resistenza al degrado (fisico, chimico, materico, strutturale) che si sono indebolite col trascorrere del tempo, o che non hanno mai posseduto; svolgere un'azione protettiva, mediante l'idrofobizzazione dei supporti in modo da renderli adatti a limitare l'assorbimento delle acque meteoriche, l'adescamento dell'umidità per risalita o da condensa, la proliferazione da macro e microflora.
In ogni caso la scelta delle sostanze impregnanti sarà effettuata in funzione dei risultati emersi a seguito delle analisi di cui sopra, di prove e campionature condotte secondo quanto prescritto dalle raccomandazioni NORMAL e da quanto indicato dalla D.L. Ogni prodotto dovrà comunque essere sempre preventivamente accompagnato da una scheda tecnica esplicativa fornita dalla casa produttrice, quale utile riferimento per le analisi che si andranno ad effettuare.
In particolare, le caratteristiche richieste in base al loro impiego, saranno le seguenti: − atossicità;− elevata capacità di penetrazione; resistenza ai raggi UV; buona inerzia chimica nei confronti dei più diffusi agenti inquinanti; assenza di sottoprodotti di reazione dannosi; comprovata inerzia cromatica (comunque da verificarsi in fase applicativa); traspirabilità al vapor d'acqua; assenza di impatto ambientale; soddisfacente compatibilità fisico-chimica con il materiale da impregnare; totale reversibilità della reazione di indurimento; facilità di applicazione; − solubilizzazione dei leganti.
Impregnanti per il consolidamento - I prodotti da utilizzarsi per il consolidamento dei manufatti oggetto di intervento fatte salve le prescrizioni relative al loro utilizzo specificate nelle generalità ed alla campagna diagnostica da effettuarsi preventivamente, dovranno possedere le seguenti caratteristiche: elevata capacità di penetrazione nelle zone carenti di legante; resistenza chimica e fisica agli agenti inquinanti ed ambientali; spiccata capacità di ripristinare i leganti tipici del materiale oggetto di intervento senza la formazione di sottoprodotti di reazione pericolosi (sali); capacità di fare traspirare il materiale; penetrazione in profondità in modo da evitare la formazione di pellicole in superficie; sufficientemente lungo in modo da consentire l'indurimento solo ad impregnazione perfetta trasparenza priva di effetti traslucidi; spiccata capacità a mantenere inalterato il colore del manufatto.
Consolidanti organici - Possiedono una dilatazione termica diversa da quella dei materiali oggetto di Sono tutti dei polimeri sintetici ed esplicano la loro azione grazie ad un'elevata adesività. Possono essere termoplastici o termoindurenti; se termoplastici assorbono bene urti e vibrazioni e soprattutto, non polimerizzando una volta penetrati nel materiale, mantengono una certa solubilità che ne consente la reversibilità; i prodotti termoindurenti hanno invece solubilità pressoché nulla, sono irreversibili, piuttosto fragili e sensibili all'azione dei raggi ultravioletti. Hanno un vasto spettro di impiego: i termoplastici sono impiegati per materiali lapidei, per le malte, per la muratura e per i legnami (nonché per la protezione degli stessi materiali e dei metalli), mentre i termoindurenti vengono impiegati soprattutto come adesivi strutturali.
Alcune resine organiche, diluite con solventi, possiedono la capacità di diffondersi in profondità all'interno dei materiali.
L'utilizzo delle resine organiche sarà sempre condizionato dalla specifica autorizzazione della D.L. e degli organi preposti alla tutela del bene oggetto di intervento.
Resine acriliche - Sono composti termoplastici ottenuti polimerizzando gli acidi acrilico, metacrilico e loro derivati. Le caratteristiche dei singoli prodotti variano entro limiti piuttosto ampi in funzione dei tipi di monomero e del peso molecolare del polimero. Per la maggior parte le resine acriliche sono solubili in opportuni solventi organici e hanno una buona resistenza all'invecchiamento, alla luce, agli agenti chimici.
Hanno scarsa capacità di penetrazione e non possono essere impiegate come adesivi strutturali.
Possiedono in genere buona idrorepellenza che tende a decadere se il contatto con l'acqua si protrae per tempi superiori alle 100 ore. Inoltre, sempre in presenza di acqua tendono a dilatarsi. Il prodotto si applica a spruzzo, a pennello o per impregnazione.
Resine acril-siliconiche - Uniscono la resistenza e la capacità protettiva delle resine acriliche con l'adesività, l'elasticità, la capacità di penetrazione e la idrorepellenza delle resine siliconiche.
Disciolte in particolari solventi, risultano indicate per interventi di consolidamento di materiali lapidei specie quando si verifica un processo di degrado provocato dall'azione combinata di aggressivi chimici ed agenti atmosferici.
Sono particolarmente adatte per opere in pietra calcarea o arenaria.
Le resine acriliche e acril-siliconiche si dovranno impiegare con solvente aromatico, in modo da garantire una viscosità della soluzione non superiore a 10 cPs, il residuo secco garantito deve essere di almeno il 10%. L'essiccamento del solvente dovrà avvenire in maniera estremamente graduale in modo da consentire la diffusione del prodotto per capillarità anche dopo le 24 ore dalla sua applicazione.
Non dovranno presentare in fase di applicazione (durante la polimerizzazione e/o essiccamento del solvente), capacità reattiva con acqua, che può portare alla formazione di prodotti secondari dannosi; devono disporre di una elevata idrofilia in fase di impregnazione; essere in grado di aumentare la resistenza agli sbalzi termici eliminando i fenomeni di decoesione; non devono inoltre presentare ingiallimento nel tempo, ed essere in grado di resistere agli agenti atmosferici e ai raggi UV. Deve sempre essere possibile intervenire con adatto solvente per eliminare gli eccessi di resina.
Estere etilico dell'acido silicico (silicati di etile) - Monocomponente fluido, incolore, si applica in solvente, in percentuali (in peso) comprese fra 60 e 80%. Precipita per idrolisi, dando alcool etilico come sottoprodotto. È una sostanza basso-molecolare a base inorganica in solvente organico.
Viene impiegato soprattutto per arenarie e per pietre silicatiche, ma fornisce ottimi risultati anche su mattoni ed intonaci.
Ha una bassissima viscosità, per cui penetra profondamente anche in materiali poco porosi, va applicato preferibilmente con il sistema a compresse o per immersione; è tuttavia applicabile anche a pennello, a spruzzo con irroratori a bassa pressione, a percolazione. Il materiale da trattare va completamente saturato sino a rifiuto; si potrà ripetere il trattamento dopo 2 o 3 settimane. Il supporto dovrà essere perfettamente asciutto, pulito e con una temperatura tra i 15 e i 20 °C.
Il consolidante completa la sua reazione a seconda del supporto dopo circa 4 settimane con temperatura ambiente di circa 20 °C e UR del 40-50%.
In caso di sovradosaggio sarà possibile asportare l'eccesso di materiale, prima dell'indurimento, con tamponi imbevuti di solventi organici minerali (benzine).
Alcuni esteri silicici, miscelati con silossani, conferiscono una buona idrorepellenza al materiale trattato; costituiscono anche un prodotto di base per realizzare sbarramenti chimici contro l'umidità di risalita.
È molto resistente agli agenti atmosferici e alle sostanze inquinanti, non viene alterato dai raggi Dovrà possedere i seguenti requisiti: prodotto monocomponente non tossico; − penetrazione essiccamento completo senza formazione di sostanze appiccicose; formazione di sottoprodotti di reazione non dannosi per il materiale trattato; formazione di un legante stabile ai raggi UV, non attaccabile dagli agenti atmosferici corrosivi; impregnazione completa con assenza di effetti filmogeni e con una buona permeabilità al vapor assenza di variazioni cromatiche del materiale trattato.
Consolidanti inorganici - Sono certamente duraturi, compatibili con il materiale al quale si applicano, ma irreversibili e poco elastici. Possono inoltre generare prodotti di reazione quali sali solubili. Per questi motivi il loro utilizzo andrà sempre attentamente vagliato e finalizzato, fatte salve tutte le prove diagnostiche e di laboratorio da effettuarsi preventivamente.
Calce - Applicata alle malte aeree e alle pietre calcaree come latte di calce precipita entro i pori e ne riduce il volume.
Non ha però le proprietà cementanti del CaCO3 che si forma nel lento processo di carbonatazione della calce, per cui l'analogia tra il processo naturale ed il trattamento di consolidamento con calce o bicarbonato di calcio è limitata ad una analogia chimica, poiché tutte le condizioni di carbonatazione (temperatura, pressione, forza ionica, potenziale elettrico) sono molto diverse.
Ne consegue che il carbonato di calcio che precipita nei pori di un intonaco o di una pietra durante un trattamento di consolidamento non necessariamente eserciterà la stessa azione cementante di quello formatosi durante un lento processo di carbonatazione.
Il trattamento con prodotti a base di calce può lasciare depositi biancastri di carbonato di calce sulla superficie dei manufatti trattati, che vanno rimossi, a meno che non si preveda un successivo trattamento protettivo con prodotti a base di calce (grassello, scialbature).
Idrossido di bario, Ba(OH)2 - Si impiega su pietre calcaree e per gli interventi su porzioni di intonaco affrescato di dimensioni ridotte laddove vi sia la necessità di neutralizzare prodotti gessosi di alterazione.
L'idrossido di bario è molto affine al CaCO3, essendo, in partenza, carbonato di bario BaCO3; reagisce con il gesso per dare BaSO4 (solfato di bario), che è insolubile. Può dar luogo a patine biancastre superficiali, ha un potere consolidante piuttosto basso e richiede l'eliminazione preventiva degli eventuali sali presenti in soluzione nel materiale.
Non porta alla formazione di barriera al vapore, in quanto non satura completamente i pori del materiale; per lo stesso motivo non esplica un'efficace azione nei confronti della penetrazione di acqua Come nel caso del trattamento a base di calce la composizione chimica del materiale trattato cambia solo minimamente; il prodotto consolidante (carbonato di bario, BaCO3) ha un coefficiente di dilatazione tecnica simile a quello della calcite, è molto stabile ed è praticamente insolubile; se esposto ad ambiente inquinato da anidride solforosa, può dare solfato di bario (BaSO4), che è comunque un prodotto insolubile.
Viceversa non deve essere applicato su materiali ricchi, oltre al gesso, di altri sali solubili, con i quali può combinarsi, dando prodotti patogeni.
Alluminato di potassio, KALO2 - Può dare sottoprodotti dannosi. Fra questi si può infatti ottenere idrossido di potassio, che, se non viene eliminato in fase di trattamento, può trasformarsi in carbonato e solfato di potassio, sali solubili e quindi potenzialmente dannosi.
Impregnanti per la protezione - I prodotti da usare per l'impermeabilizzazione corticale e la protezione dei materiali dovranno possedere caratteristiche specifiche eventualmente confortate da prove ed analisi da effettuarsi in laboratorio o direttamente in cantiere.
Tali prodotti andranno applicati solo in caso di effettivo bisogno, su murature e manufatti eccessivamente porosi esposti agli agenti atmosferici, all'aggressione di umidità da condensa, di microrganismi animali e vegetali. Le operazioni andranno svolte su superfici perfettamente asciutte con una temperatura intorno ai 20 °C. Si potranno applicare a pennello, ad airless, per imbibizione completa e percolamento. Gli applicatori dovranno agire con la massima cautela, dotati di adeguata attrezzatura protettiva, nel rispetto delle norme antinfortunistiche e di prevenzione.
I prodotti da utilizzarsi dovranno possedere un basso peso molecolare ed un elevato potere di penetrazione; buona resistenza all'attacco fisico-chimico degli agenti atmosferici; buona resistenza chimica in ambiente alcalino; assenza di effetti collaterali e la formazione di sottoprodotti di reazione dannosi (produzione di sali); perfetta trasparenza ed inalterabilità dei colori; traspirazione tale da non ridurre, nel materiale trattato, la preesistente permeabilità ai vapori oltre il valore limite del 10%; atossicità.
Sarà sempre opportuno ad applicazione avvenuta provvedere ad un controllo (cadenzato nel tempo) sulla riuscita dell'intervento onde verificarne l'effettiva efficacia.
Resine siliconiche - Generalmente vengono utilizzati silossani o polisilossani, resine metil-siliconiche diluite con solventi organici quali idrocarburi, xilolo, ragie minerali. La concentrazione da utilizzare non deve essere inferiore al 5% in peso. Si possono impiegare prodotti già parzialmente polimerizzati che subiscono ulteriore polimerizzazione tramite idrolisi una volta penetrati come i metil-etossi-polisilossani. Oppure impiegare sostanze già polimerizzate non più suscettibili di formare ulteriori legami chimici quali i metil-fenil- polisilossani. I polimeri siliconici hanno una buona stabilità agli agenti chimici, bassa tensione superficiale (in grado quindi di bagnare la maggior parte delle superfici con le quali vengono a contatto), stabilità alla temperatura e resistenza agli stress termici, buona elasticità ed alta idrorepellenza.
Si prestano molto bene per l'impregnazione di manufatti ad alta porosità, mentre si incontrano difficoltà su substrati compatti e poco assorbenti a causa dell'elevato peso molecolare, comunque abbassabile. Inoltre le resine metil-siliconiche a causa della bassa resistenza agli alcali sono da consigliarsi su materiali scarsamente alcalini.
Silossanici Oligomeri - Polimeri reattivi a basso peso molecolare ottenuti dalla parziale condensazione di più molecole di silani. Sono generalmente alchil-silossani costituiti da 4 a 10 atomi di monomeri silanici condensati, prepolimeri reattivi che reagendo all'interno del materiale con l'umidità presente polimerizzano in situ, formando resine siliconiche. I silossani oligomeri pertanto sono d'impiego generalmente universale e, a differenza delle resine siliconiche, manifestando più alta penetrazione garantiscono una migliore protezione nel tempo di supporti compatti e scarsamente assorbenti. Gli alchil-silossani oligomeri grazie al gruppo alchilico, generalmente con medio o alto peso molecolare, offrono sufficienti garanzie contro l'aggressione delle soluzioni alcaline.
Oli e cere naturali e sintetiche - Quali prodotti naturali sono stati usati molto spesso anche anticamente a volte in maniera impropria, ma in determinate condizioni e su specifici materiali ancora danno ottimi risultati per la loro protezione e conservazione con il grosso limite perché di una scarsa resistenza Inoltre l'iniziale idrorepellenza acquisita dall'oggetto trattato, sparisce col tempo.
L'olio di lino è un prodotto essiccativo formato da gliceridi di acidi grassi insaturi. Viene principalmente usato per l'impregnazione del legno, così pure di pavimenti e materiali in cotto. Gli olii essiccativi si usano normalmente dopo essere stati sottoposti a una particolare cottura, per esaltarne il potere essiccativo. L'olio di lino dopo la cottura (250-300 °C) si presenta molto denso e vischioso, con colore giallo o tendente al Le cere naturali, microcristalline o paraffiniche, vengono usate quali validi protettivi per legno e manufatti in cotto.
Questi tipi di prodotti prevedono comunque sempre l'applicazione in assenza di umidità, che andrà pertanto preventivamente eliminata. Per le strutture lignee si potrà ricorrere al glicol polietilenico (PEG) in grado di sostituirsi alle molecole d'acqua che vengono allontanate.
INDAGINI PRELIMINARI ALL'INTERVENTO DI CONSERVAZIONE
Una campagna diagnostica effettuata su qualsiasi tipo di materiale deve permettere innanzitutto di individuare le caratteristiche fisico-chimiche oltre che del materiale specifico, anche dei prodotti derivati dai processi di alterazione, per redigere successivamente una mappatura del degrado sulla base degli elaborati La diagnosi delle alterazioni dovrà basarsi essenzialmente su misure di una serie di caratteristiche del materiale e sulla analisi dei prodotti di alterazione, associate ad analisi petrografiche e indagini ambientali.
Le analisi di laboratorio saranno effettuate su campioni prelevati dal manufatto in zone scelte di volta in volta tra quelle che presentano un certo tipo di alterazione. Ne segue la necessità che questi prelievi siano effettuati con cognizione di causa dopo un attento esame visivo e una precisa localizzazione del prelievo stesso sulle tavole del rilievo. Analoga esigenza di correttezza operativa esiste per quanto riguarda i criteri di In ogni caso i prelievi dovranno: essere effettuati solo previa autorizzazione dell'ente che soprintende al manufatto, concordando tempi essere eseguiti da chi realizzerà le analisi o in sua presenza; avere copia del piano di lavoro depositata presso l'ente che soprassiede al manufatto; essere effettuati in maniera estremamente contenuta, in rapporto sempre a ciò che si vuole evitare di deturpare esteticamente il manufatto; essere realizzati in superficie o in profondità, possibilmente entrambi e nella stessa posizione.
Quelli in superficie si effettueranno tramite l'uso di bisturi o scalpelli, pennelli a seta morbida, trattandosi generalmente di materiale polverulento, incoerente e coerente.
Quelli in profondità mediante carotatrice a secco e a basso numero di giri, onde evitare il surriscaldamento; mediante carotaggio umido, invece, in casi estremi, ricordandosi di citarlo per non alterare i risultati delle indagini successive causati dall'uso dell'acqua di raffreddamento.
Dopo il prelievo, i campioni dovranno essere chiusi ermeticamente in appositi contenitori di materiale inerte avendo cura, precedentemente, di pesarli e contrassegnarli. È necessario misurare immediatamente il contenuto d'acqua libera nel campione possibilmente a piè d'opera.
Premesso che i prelievi da analizzare saranno effettuati non solo sulle zone nelle quali l'alterazione si manifesta con diversa morfologia, ma anche a quote e a livelli diversi in modo da avere informazioni anche sull'estensione e sull'entità di materiale alterato, si elencano di seguito, i tipi di analisi che più comunemente vengono effettuate.
Il microscopio mineralogico per trasparenza in sezione sottile ed in sezione lucida potrà permettere studi sulla natura dei minerali e di diversi prodotti di alterazione, i costituenti, il modo con il quale essi sono interconnessi, la dimensione media dei cristalli, gli spazi vuoti tra di essi, la presenza di fratture inter e intracristalline. Si utilizza come strumento il microscopio in luce polarizzata, con il quale si studiano sezioni di materiale ridotte meccanicamente in lamine di mm 0,03 di spessore; mentre per le lucide viene inteso del materiale preparato allo stesso modo, ma con una faccia lucidata meccanicamente a specchio.
Informazioni sulla morfologia e sulla struttura del materiale potranno anche essere fornite dal microscopio elettronico a scansione (SEM). Accanto a questo tipo di indagini morfologico-strutturali, effettuate con l'ausilio della microscopia ottica ed elettronica, un'altra tecnica sarà utilizzata per conoscere sia la natura dei materiali sia quella dei loro prodotti di alterazione. Si tratta della diffrazione dei raggi X che permetterà di individuare le differenti fasi cristalline presenti nei diversi materiali. È necessaria una quantità minima di materiale (da 100 sino a 0,1 mg), che non abbia perduto la benché minima quantità di acqua, poiché con questa analisi è possibile riconoscere sali a diverso grado di idratazione.
Si sottolinea quale importanza abbiano i sali idrati, con i loro fenomeni ciclici di dissoluzione/cristallizzazione e disidratazione/idratazione, nel processo di alterazione di molti materiali.
Poiché, inoltre, l'alterazione dei materiali costituenti la fabbrica è sempre legata alle caratteristiche ambientali in cui questa è immersa, tutte le indagini sul materiale dovranno essere corredate da quelle sull'ambiente, con particolari riferimenti ai controlli meteoclimatici ed a quelli relativi all'inquinamento MAPPATURA DEL DEGRADO
Occorre fornire al committente la mappatura del degrado e degli interventi eseguiti in passato e da realizzarsi con il presente capitolato relativa a tutte le superfici, distinte per intonaci, cromie materiali lapidei.
In particolare, sarà cura ed onere dell'Appaltatore determinare, attraverso tecnici di provata esperienza e accreditati presso gli enti di tutela, lo stato di conservazione dei manufatti da restaurare individuare le cause ed i meccanismi di alterazione, anche tramite analisi di laboratorio.
Gli elaborati, redatti da professionista abilitato, andranno concordati non solo con la Direzione Lavori, ma anche con i funzionari della Soprintendenza per i Beni Ambientali ed Architettonici di Torino, e della Soprintendenza per i Beni Artistici e Storici di Torino, preposti al controllo delle opere di conservazione.
La documentazione riguarderà ed analizzerà: stato di conservazione; tecniche di esecuzione; interventi del restauro corrente.
Saranno richiesti elaborati in scala 1:50 su carta, lucido e CD Autocad 2000 partendo da rilievo fornito dall'Amministrazione. Le indicazioni del restauro dovranno produrre quindi documentazione completa sulla situazione prima, durante e dopo l'intervento.
CATEGORIE DI LAVORO DA REALIZZARE
L'impresa dovrà impiegare materiali delle migliori qualità attualmente in commercio e corrispondenti alle prescrizioni specificatamente riportate nel presente Capitolato; dovrà indicarne la provenienza ed utilizzarli soltanto ad accettazione avvenuta da parte della Direzione Lavori lo ritenesse opportuno, o su specifica richiesta della competente Soprintendenza ai Beni Ambientali ed Architettonici, l'impresa dovrà produrre per i materiali da impiegare tutti i certificati di idoneità, omologazione od altri equipollenti rilasciati da Istituti Nazionali riconosciuti, come prescritto dalle normative vigenti, ed ogni altra eventuale dichiarazione richiesta dagli enti sopra indicati.
Sono a totale carico dell'Appaltatore le spese occorrenti per la predisposizione delle analisi di laboratorio e le relative spese d'invio dei campioni presso istituti qualificati, inerenti le indagini conoscitive sulla composizione dei materiali, richieste dalla Direzione Lavori e dagli Enti di tutela, le quali dovranno essere effettuate secondo i dettami delle "Raccomandazioni NORMAL" redatte a cura dell'Istituto Centrale del Restauro. Potrà essere ordinata la conservazione dei campioni, munendoli di sigilli e firme della Direzione Lavori e dell'Appaltatore, onde garantire l'autenticità: Inoltre l'Appaltatore dovrà controllare l'efficacia e l'innocuità dei metodi d'intervento mediante opportune campionature. Tali campionature dovranno essere eseguite in modo tale da non arrecare modifiche irreversibili alle caratteristiche originarie del manufatto e sotto costante controllo della Direzione Lavori, per essere quindi sottoposte al parere della a) Dipinti murali Operazioni preliminari Asportazione dei depositi incoerenti sulle superfici decorate, da eseguirsi a secco, con pennellesse morbide e piccoli aspiratori, compatibilmente con le condizioni di adesione e coesione di intonaci, strati preparatori e pellicola pittorica, inclusi gli oneri di protezione di superfici ed oggetti circostanti.
Nel caso di difetti di coesione e adesione di intonaco e/o pellicola pittorica, sarà opportuno provvedere a In considerazione dell'attuale stato di conservazione dei dipinti della volta saranno da prevedere, in via preliminare, la predisposizione di presidi provvisionali quali l'applicazione e rimozione di bendaggio di sostegno e protezione di parti di intonaco dipinto e/o di stucco in pericolo di caduta, ed eventuale loro puntellatura provvisoria, inclusi gli oneri relativi alla rimozione dei presidi provvisionali stessi.
Pulitura delle superfici da scialbi e strati sovrammessi (presenti sugli sguinci delle porte-finestre) Cauta asportazione di scialbi, incrostazioni, ridipinture o strati sovrammessi aderenti alla pellicola pittorica ed alle superfici in stucco con mezzi meccanici manuali e/o con l'eventuale applicazione localizzata ad impacco di soluzioni sature di carbonato e/o bicarbonato d'ammonio in acqua demineralizzata, per un tempo di contatto da testare in corso d'opera, successiva rimozione dei residui, incluso l'onere della rifinitura con acqua demineralizzata. Allo scopo di ridurre al minimo l'apporto di acqua, l'operazione potrà essere condotta utilizzando compresse di sepiolite e polpa di cellulosa come mezzi supportanti. Potrà infine considerarsi, in corso d'opera, l'eventualità di utilizzare resine scambiatrici di ioni, previa esecuzione di campionature di prova da sottoporre alla valutazione della Direzione Scientifica e della D.L. Nel caso di dipinti eseguiti con tecniche miste e/o che presentino sovrammissioni di sostanze oleose, acriliche, cerose ecc., in dipendenza del loro grado di polimerizzazione e di compattezza e aderenza alla superficie pittorica, si dovrà prevedere l'impiego di altre sostanze solventi specifiche, previa l'esecuzione di test di solubilità da sottoporre alla valutazione della Direzione Scientifica e della D.L.
In considerazione dell'entità delle manomissioni subite nel corso della pulitura si avrà cura di individuare, documentare e, se è il caso, circoscrivere ogni dato che possa fornire informazioni inerenti gusto, tecnica e metodiche pertinenti agli interventi pregressi.
Estrazione di sali solubili, dove possibile e necessario, e in accordo con la Direzione Scientifica e la Consolidamento dei difetti di adesione e coesione Consolidamento delle mancanze di adesione e coesione degli strati di intonaco e stucco mediante iniezione di malte idrauliche premiscelate prive di sali solubili, inclusi gli oneri di sigillatura con malta aerea dei bordi degli stessi e delle fessurazioni, al fine di impedire la fuoriuscita del consolidante.
Consolidamento delle mancanze di adesione e coesione della pellicola pittorica per mezzo di resine acriliche in emulsione acquosa, utilizzate a varia diluizione (da 1 a 8 % in H2O) e applicate, previa interposizione di carta giapponese, mediante nebulizzazione e/o a pennello o con l'impiego di siringhe, con successivo schiacciamento del film pittorico mediante spatola. L'uso di resine termoplastiche di tipo vinilico e/o acrilico in soluzione è previsto, previo accordo con la Direzione Scientifica e la D.L, nei casi di gravi difetti di adesione del film pittorico in cui sia necessaria l'azione saldante del calore (termocauterio).
Rimozione di materiale non idoneo Cauta rimozione meccanica di stuccature, integrazioni o parti di ripristino non idonee per materiale, stato di conservazione e colorazione o non pertinenti, e di intonaci particolarmente degradati, inclusi gli oneri relativi al consolidamento ed al fissaggio dei bordi degli intonaci ad essi limitrofi .Tale operazione potrà anche essere svolta avvalendosi dell'impiego di microscalpelli e scalpelli con punta widia, di microscalpelli pneumatici a bassa pressione, inclusa la protezione e l'eventuale consolidamento delle zone circostanti e, ove necessario, la loro puntellatura, da concordare con la Direzione Scientifica e la Rimozione di elementi metallici quali perni, grappe, staffe, chiodi ecc. che dovessero restare in sede ma che, per condizione e stato ossidativo, si mostrassero come possibili fattori scatenanti di degrado per il manufatto e trattamento di inibitore di corrosione degli elementi metallici originari di supporto agli aggetti plastici, laddove questi si presentassero a vista.
Operazioni di stuccatura Risarcimento dell'intonaco mancante con malta di calce aerea e/o idraulica naturale pura (classificata NHL 3,5) a livello e/o sottolivello secondo le indicazioni fornite dalla Direzione Scientifica e dalla D.L, inclusi i saggi di composizione delle malte idonee per colorazione e granulometria, compresa l'applicazione di uno o più strati, la lavorazione superficiale e la finitura della stessa e la pulitura di eventuali residui dalle superfici circostanti. Sarà cura della ditta attenersi scrupolosamente alle precauzioni d'uso riportate dalla scheda tecnica dei materiali impiegati.
Integrazione plastica mediante ricostruzione di cornici, profili modanati, anche di forte sporgenza evitando gli spigoli vivi , inclusi gli oneri per l'esecuzione di tutti i campioni di prova e le necessarie opere di finitura superficiale per restituire unitarietà all'intero apparato decorativo, in accordo con le indicazioni della D.L. e la Direzione Scientifica. L'eventuale rifacimento di particolari decorativi e/o figurati a rilievo dovrà essere eseguito con malta aerea e/o idraulica naturale pura (classificata NHL 3,5) con l'impiego di opportune dime, eventualmente anche mediante esecuzione di calchi con gomme siliconiche, inclusi gli oneri di protezione preliminare delle superfici da calcare, gli oneri di posa in opera delle parti calcate, di applicazione di armature (perni di ancoraggio e sostegno in teflon, o in fibra di polipropilene, o in vetroresina), compreso il trattamento di finitura superficiale, da concordare con la D.L.
In tutte le lavorazioni sopra esposte è assolutamente vietato l'uso di cementi e/o calci idrauliche Operazioni di reintegrazione estetica e protezione superficiale Presentazione estetica e reintegrazione pittorica con colori stabili chimicamente e con modalità da concordare in corso d'opera, inclusa predisposizione di sagome e cartoni per motivi ripetibili o ricostruibili ed esecuzione di campioni di prova, inclusi gli oneri di eventuale stesura di protettivo superficiale, che sarà concordato con la D.L. previa valutazione delle analisi delle condizioni conservative e dell'esito delle campionature di prova. La reintegrazione potrà essere eseguita mediante: velature a tono e/o sottotono in presenza di abrasioni, cadute della pellicola pittorica e lacune dell'intonaco; campitura tratteggiata o puntinata (comunque riconoscibile a distanza ravvicinata) delle stuccature del supporto eseguite a livello, ricostruibili per tono, iconografia e comunque in base alle indicazioni fornite dalla Direzione Scientifica e dalla D.L.
Nel caso di dorature, su richiesta della Direzione Scientifica e dalla D.L, la reintegrazione potrà essere effettuata mediante applicazione di foglia d'oro zecchino.
L'eventuale revisione di vecchi interventi di reintegrazione sia plastica che pittorica non rimossi e conservati sarà eseguita con acquerelli, gessetti colorati e/o altre metodiche comunque concordate con la Direzione Scientifica e la D.L.
b) Soffitto a cassettone.
Operazioni preliminari Asportazione dei depositi incoerenti sulle superfici decorate, da eseguirsi a secco, con pennellesse morbide e piccoli aspiratori, compatibilmente con le condizioni di adesione della pellicola pittorica, inclusi gli oneri di protezione di superfici ed oggetti circostanti. Nel caso di difetti di coesione e adesione di intonaco e/o pellicola pittorica, sarà opportuno provvedere a locali consolidamenti.
Consolidamento del legno di supporto ed eventuale risanamento e integrazione di parti strutturali mancanti, con inserti di essenza lignea della stessa natura dei manufatti, compresi gli oneri di individuazione delle essenze originali; Trattamento di disinfestazione da attacchi di insetti xilofagi inclusi gli oneri relativi alla sigillatura temporanea con materiale polietilenico, per prolungare l'azione del biocida. Pulitura a mezzo solvente e/o miscele solventi della superficie dipinta, previa esecuzione di test di solubilità delle sostanze sovrammesse (vernici, ridipinture stuccature del supporto), a tampone e/o a impacco e successiva rifinitura anche con mezzi meccanici delle stuccature e dei residui di sostanze sovrammesse, compresi i saggi di verifica della successione stratigrafica già emersa nel corso delle precedenti campagne conoscitive.
Consolidamento dei difetti di adesione degli strati preparatori e della pellicola pittorica per infiltrazione di adesivi di origine animale e/o sintetica, da valutarsi in corso d'opera e in accordo con la Direzione Scientifica e la D.L, con l'impiego di siringhe, con successivo schiacciamento del film pittorico mediante spatola e/o Preventiva verniciatura della pellicola pittorica finalizzata alla protezione e al ristabilimento del corretto indice di rifrazione della superficie pittorica originale.
Stuccatura delle lacune di preparazione e pellicola pittorica mediante applicazione a spatola e successiva rasatura con bisturi e carte abrasive sino all'ottenimento di una superficie di aspetto materico simile alle zone limitrofe originali, da effettuarsi con stucco a base di gesso di Bologna e colla animale.
Reintegrazione pittorica delle abrasioni e delle lacune degli strati pittorici mediante velature successive di colori chimicamente stabili, ad acquarello e/o a vernice dove necessario ed in accordo con le indicazioni fornite dalla Direzione Scientifica e dalla D.L, ripristino delle dorature.
c) Dipinti su tela
OPERAZIONI PRELIMINARI IN LOCO Fermatura dei sollevamenti pericolanti, ove necessario con velinature parziali con colla di coniglio e carta Rimozione del dipinto dalla sua sede mediante lo smontaggio delle cornici lignee di sostegno.
Imballaggio e trasporto presso il laboratorio di restauro.
OPERAZIONI DI RESTAURO IN LABORATORIO Foderatura con adesivi naturali (colla pasta) o con adesivo sintetico (Beva), nei casi in cui il supporto non garantisca la buona conservazione del dipinto per cedimenti, stress, tagli, lacerazioni, lacune, mancanze di adesione alla preparazione, consolidare sollevamenti della pellicola pittorica dalla preparazione e distacchi di questa ultima dal supporto, restituire portanza alla tela originale; inclusi gli oneri relativi alla preparazione degli adesivi, al trattamento della tela da rifodero, al posizionamento di quest'ultima sul telaio interinale ed alla stiratura.
Costruzione di telai leggeri autotensionanti, oppure modifica dei telai esistenti rendendoli autoportanti (da scegliere in corso d'opera a seconda dello stato di conservazione dei telai originali).
Analisi all'U.V. con Riflettografia in I.R. e con radiografie per quanto necessario.
Rimozione di sostanze soprammesse di varia natura quali polveri grasse, fumi, vernici, fissativi e ravvivanti, stuccature debordanti sulla pellicola pittorica, ridipinture, mediante applicazione di solventi organici e/o soluzioni basiche; inclusi gli oneri relativi ai saggi per la scelta della soluzione idonea e alla asportazione meccanica della sostanza "rigonfiata" dal solvente; Rimozione a bisturi di sostanze soprammesse di varia natura; operazione da eseguirsi qualora la pulitura con solventi o soluzioni basiche non sia applicabile o non abbia avuto effetto; Rimozione stuccature di precedenti interventi di restauro, a gesso e colla, a olio e pigmento, a cera, non più idonee a causa dello stato di conservazione e/o per i materiali costruttivi, mediante l'azione meccanica del bisturi, con o senza ammorbidimento della sostanza da rimuovere, mediante impacchi a calore; valutabili sui mq. In cui si presenta il fenomeno o al mq. di superficie effettiva; Stuccatura delle lacune degli strati pittorici e rasatura delle stuccature mediante applicazione a spatola e rasatura con bisturi e carte abrasive; inclusi gli oneri relativi alla rimozione dei residui e alla eventuale lavorazione plastica della superficie per l'adeguamento all'area circostante; esclusi gli oneri relativi alla rimozione di stuccature effettuate in precedenti interventi di restauro, all'applicazione di inserti di tela ed alle Reintegrazione pittorica delle lacune degli strati pittorici con tecnica mimetica, mediante applicazione per stesure successive di colori, ad acquerello o a vernice, con finalità di ricostituzione del tessuto cromatico e di riduzione dell'interferenza visiva delle lacune; esclusi gli oneri relativi alla stuccatura e rasatura delle lacune, all'applicazione di inserti di tela, alle verniciature; Verniciatura della pellicola pittorica mediante applicazione a tampone, a pennello e per nebulizzazione di resine sintetiche in soluzione, con finalità di protezione e ristabilimento del corretto indice di rifrazione della superficie; fino a quattro stesure di vernice.
OPERAZIONI DI RICOLLOCAZIONE Ricollocazione della tela nella posizione originaria Rimontaggio delle cornici d) arredi originali
Lungo il perimetro della sala, su tre lati delle pareti sono collocate lunghe panche con ricchi decori ad intagli e laccati, la cui seduta è realizzata con imbottiture e foderature in velluto; fissati con viti alle pareti, sono anch'essi riccamente intagliati e laccati.
Operazioni preliminari Asportazione dei depositi incoerenti sulle superfici decorate, da eseguirsi a secco, con pennellesse morbide e piccoli aspiratori, compatibilmente con le condizioni di adesione e coesione della pellicola pittorica, inclusi gli oneri di protezione di superfici ed oggetti circostanti. Nel caso di difetti di coesione e adesione della pellicola pittorica, sarà opportuno provvedere a locali consolidamenti.
Velinatura. A scopo protettivo, prima delle operazioni di smontaggio degli arredi, velinatura mediante applicazione di fogli di carta giapponese con colla animale sulle parti interessate da distacchi e sollevamenti Rimozione e smontaggio – Codificazione di tutti gli arredi presenti, con riferimento planimetrico prima dello Smontaggio delle panche, schienali, cassettone, angoliere.
Imballaggio e trasporto presso laboratorio di restauro Trattamento di disinfestazione da attacchi di insetti xilofagi inclusi gli oneri relativi alla sigillatura temporanea con materiale polietilenico, per prolungare l'azione del biocida.
Integrazioni lignee ed interventi di ebanisteria - Consolidamento del legno di supporto ed eventuale risanamento e integrazione di parti strutturali mancanti, con inserti di essenza lignea della stessa natura dei manufatti, compresi gli oneri di individuazione delle essenze originali; Consolidamento dei difetti di adesione degli strati preparatori e della pellicola pittorica per infiltrazione di adesivi di origine animale e/o sintetica, da valutarsi in corso d'opera e in accordo con la Direzione Scientifica e la D.L, con l'impiego di siringhe, con successivo schiacciamento del film pittorico mediante spatola e/o Pulitura a mezzo solvente e/o miscele solventi della superficie dipinta, previa esecuzione di test di solubilità delle sostanze sovrammesse (vernici, ridipinture stuccature del supporto), a tampone e/o a impacco e successiva rifinitura anche con mezzi meccanici delle stuccature e dei residui di sostanze sovrammesse, compresi i saggi di verifica della successione stratigrafica già emersa nel corso delle precedenti campagne conoscitive. In considerazione dell'entità delle manomissioni subite dai manufatti, nel corso della pulitura si avrà cura di individuare, documentare e, se è il caso, circoscrivere ogni dato che possa fornire informazioni inerenti gusto, tecnica e metodiche pertinenti agli interventi pregressi.
Stuccatura delle lacune di preparazione e pellicola pittorica mediante applicazione a spatola e successiva rasatura con bisturi e carte abrasive sino all'ottenimento di una superficie di aspetto materico simile alle zone limitrofe originali, da effettuarsi con stucco a base di gesso di Bologna e colla animale.
Reintegrazione pittorica delle abrasioni e delle lacune degli strati pittorici mediante velature successive di colori chimicamente stabili, ad acquarello e/o a tempera dove necessario ed in accordo con le indicazioni fornite dalla Direzione Scientifica e dalla D.L, ripristino delle dorature a foglia di oro zecchino.
Protezione finale – Sarà concordato con la Direzione Lavori previa valutazione delle analisi delle condizioni conservative e dell'esito delle campionature di prova.
Ricollocazione degli arredi nella sede originaria.
Rifacimento imbottiture panche Rimozione di tutte le imbottiture e chioderie, portando il telaio a nudo. Ricinghiatura con cinghie in juta al di sopra di quelle autentiche che rimarranno a vista. Rifacimento dell'imbottitura con crine animate o vegetale secondo il materiale usato in origine. Messa in bianco con tela di cotone e ricopertura con nuovo velluto e) Boiserie a parete
Operazioni preliminari Asportazione dei depositi incoerenti sulle superfici decorate, da eseguirsi a secco, con pennellesse morbide e piccoli aspiratori, compatibilmente con le condizioni di adesione e coesione degli strati preparatori e pellicola pittorica, inclusi gli oneri di protezione di superfici ed oggetti circostanti. Nel caso di difetti di coesione e adesione della pellicola pittorica, sarà opportuno provvedere a locali consolidamenti.
Trattamento di disinfestazione da attacchi di insetti xilofagi inclusi gli oneri relativi alla sigillatura temporanea con materiale polietilenico, per prolungare l'azione del biocida.
Integrazioni lignee - Consolidamento del legno di supporto ed eventuale risanamento e integrazione di parti strutturali mancanti, con inserti di essenza lignea della stessa natura dei manufatti, compresi gli oneri di individuazione delle essenze originali; Consolidamento dei difetti di adesione degli strati preparatori e della pellicola pittorica per infiltrazione di adesivi di origine animale e/o sintetica, da valutarsi in corso d'opera e in accordo con la Direzione Scientifica e la D.L, con l'impiego di siringhe, con successivo schiacciamento del film pittorico mediante spatola e/o Pulitura a mezzo solvente e/o miscele solventi organici e/o soluzioni basiche in gel o con supportanti della superficie dipinta, previa esecuzione di test di solubilità delle sostanze sovrammesse (vernici, ridipinture stuccature del supporto), a tampone e/o a impacco e successiva rifinitura anche con mezzi meccanici delle stuccature e dei residui di sostanze sovrammesse, compresi i saggi di verifica della successione stratigrafica già emersa nel corso delle precedenti campagne conoscitive. In considerazione dell'entità delle manomissioni subite dai manufatti, nel corso della pulitura si avrà cura di individuare, documentare e, se è il caso, circoscrivere ogni dato che possa fornire informazioni inerenti gusto, tecnica e metodiche pertinenti agli interventi pregressi.
Rifinitura della pulitura mediante rimozione a bisturi di eventuali residui particolarmente compatti ed aderenti al substrato.
Rimozione stuccature di precedenti interventi di restauro, a gesso e colla, a olio e pigmento, a cera, non più idonee a causa dello stato di conservazione e/o per i materiali costruttivi, mediante l'azione meccanica del bisturi, con o senza ammorbidimento della sostanza da rimuovere, mediante impacchi a calore; valutabili sui mq. In cui si presenta il fenomeno o al mq. di superficie effettiva; Stuccatura delle lacune degli strati pittorici e rasatura delle stuccature mediante applicazione a spatola e rasatura con bisturi e carte abrasive; inclusi gli oneri relativi alla rimozione dei residui e alla eventuale lavorazione plastica della superficie per l'adeguamento all'area circostante; esclusi gli oneri relativi alla rimozione di stuccature effettuate in precedenti interventi di restauro, all'applicazione di inserti di tela ed alle Reintegrazione pittorica delle lacune degli strati pittorici e delle dorature, mediante applicazione per stesure successive di colori, ad acquerello o a tempera e, dove necessario e in accordo con la Direzione Lavori, ripristino delle dorature a foglia d'oro zecchino.
f) Serramenti lignei esterni
Revisione delle ferramenta, con sostituzione delle parti inutilizzabili o mancanti con altre simili per forma, natura e movimento a quelle attuali e comunque in base alle indicazioni fornite dalla D.L.
Verifica della struttura lignea, compresi telai e controtelai, e, ove necessario e in accordo con la Direzione Scientifica e la D.L., sostituzione delle parti instabili e/o irrecuperabili con inserti di essenza lignea della stessa natura del manufatto, compresi gli oneri di individuazione delle essenze originali.
Pulitura a mezzo solvente da depositi grassi e/o sverniciatura delle tinteggiature ove presenti, previa l'esecuzione di localizzate stratigrafie finalizzate alla verifica dei dati già noti, prova da sottoporre alla valutazione della Direzione Scientifica e della D.L.
Trattamento di disinfestazione da attacchi di insetti silofagi inclusi gli oneri relativi alla sigillatura temporanea con materiale polietilenico, per prolungare l'azione del biodeteriogeni, sarà a carico della ditta provvedere alla loro massificazione presso strutture certificate.
Stuccatura e reintegrazione cromatica delle superfici secondo i dati emersi a seguito della pulitura e in accordo con le indicazioni fornite dalla Direzione Scientifica e della D.L.
Sostituzione dei vetri su indicazione della D.L.
Verniciatura della faccia interna con colori indicati dalla Direzione Lavori g) manufatti lapidei
Revisione degli ancoraggi dei manufatti posti a parete.
Pulitura delle superfici con acqua demineralizzata addizionata con tensioattivi di tipo idrofilo mon ionico (da valutare in base alle schede tecniche proposte) ed abbinata a lieve azione meccanica con spazzole sintetiche e con l'applicazione localizzata di soluzioni sature di carbonato e/o bicarbonato d'ammonio in acqua demineralizzata in sospensione con carte assorbenti, e successiva rimozione dei residui inclusi gli oneri relativi alla rifinitura con l'ausilio di spugne e spazzole sintetiche, ed estrazione dei sali con acqua demineralizzata supportata in sepiolite.
Ricollocazione e ancoraggio di eventuali pezzi smontati con materiale idoneo e in accordo con la Direzione Scientifica e della D.L., inclusi gli oneri per le necessarieopere murarie di predisposizione delle sedi di Stuccature, microstuccature delle lacune, fratture, fessurazioni, abrasioni, degradazioni differenziali e giunti con malta di calce aerea e/o idraulica naturale pura opportunamente caricata con inerti differenziati e/o applicazione di inserti lapidei selezionati laddove necessario, inclusi i saggi per la composizione della malta idonea per colore e granulumetria, da sottoporre dalla Direzione Scientifica e dalla D.L., compresa l'applicazione di uno o più stati, la lavorazione superficiale e la finitura della stessa e la pulitura di eventuali residui dalle superfici circostanti. Sara curadella ditta attenersi scrupolosamente alle precauzione d'uso riportate dalla scheda tecnica dei materiali impiegati. Gli inserti lapidei, se utilizzati dovranno essere opportunamente selezionati dal punto di vista litotipo così che presentino le stesse caratteristiche chimico mineralogiche del materiale lapideo originale e siano con esso cromaticamente accordabili. Per il loro ancoraggio potrà prevedersi, se necessario, l'impiego di perni in vetro resina da inserire in sedi predisposte, fissati con l'ausilio di resine epossidiche. Tali resine saranno scelte in accordo con la Direzione Scientifica e la D.L. in relazione alle caratteristiche descritte nelle schede tecniche dei materiali proposti, con particolare attenzione ai tempi di indurimento, resistenza meccanica a trazione e pressione, reattività all'ossigeno, agli U.V. e temperatura ambientale, secondo gli standard dettati dai laboratori di ricerca I.C.R.
Restituzione estetica e protezione finale, inclusa l'eventuale ripresa con l'anima dorata delle iscrizioni apposte sulle lapidi marmoree, secondo le indicazioni fornite dalla Direzione Scientifica e dalla D.L.
h) Corpi illuminati
h1) lampadario a 18 luci
Smontaggio e catalogazione della pendaglieria in loco Classificazione delle parti rotte o mancanti Esame stratigrafiche sulle parti metalliche al fine di rilevare la colorazione originale.
Riconsolidamento e fissaggio di tutte le parti metalliche mediante riporto di saldatura o chiodatura ex-novo (le saldature dovranno essere trattate e livellate in modo da rispettare la configurazione originaria) Lavaggio e pulitura delle parti in vetro sagomati. I globi ed i fusti centrali nella parte interna dovranno essere puliti con sistema di barillatura.
Restauro della colorazione della parte metallica del telaio come in origine Restauro del rosone portante e posa patina allo scopo di antichizzare.
Mantenimento delle chiodature originali ove possibile. Sostituzione degli agganci di supporto alla catena al fine di rafforzare la struttura.
Lavaggio delle parti metalliche con acqua demonizzata in miscela al 10% di Belzalconio cloruro ed il 10% di Montaggio dei vetri sagomati sulla struttura metallica nella posizione originaria; tali vetri saranno montati con passaggio di un filo in acciaio nichelato diam. 0.60-0.80 all'interno dell'anima del vetro sagomato.
Sostituzione di tutti i vetri sagomati rotti.
Sostituzione di tutti i portalampade esistenti con portalampade in ottone con anima in ceramica Sostituzione della cablatura con cavo bipolare inguainato sez. 0.75 color argento con rivestimento a norma.
Montaggio delle linee di accensione come in origine Messa a terra dell'impianto Rilevazione fotografica del prima durante e dopo l'intervento.
H2) Appliques a parete
Smontaggio delle appliques, imballo e sistemazione dei vari elementi in adeguate casse per il trasporto in Smontaggio di tutto l'impianto elettrico Pulitura di tutte le parti metalliche Delicata pulitura dei cristalli sia sulle parti esterne che interne Pulitura con spazzole in ottone a mano e con cotone e ammoniaca Le parti esposte dovranno essere protette con materiale idoneo a bloccare il processo ossidativi.
Sostituzione dell'impianto elettrico e dei portalampade con altre di nuova generazione che non compromettano l'estetica dei manufatti.
Posizionamento nella sede originaria e messa a terra Rimozione del vecchio tessuto Listellatura perimetrale Posa di resinato ignifugo classe 1 e mollettone in 100% cotone, Fornitura e posa di nuovo tessuto in seta simile all'esistente con giunte a disegno e finitura con gallone.
l) pavimentazione in parquet
Rimozione di vecchia finitura con l'uso di soluzioni basiche e fogli di cellulosa e successivo lavaggio con Lavaggio delle superfici con solventi.
Integrazione delle fenditure con inserimento di adeguate porzioni lignee con colla vinilica, previa rifilatura della fenditura con scalpelli o fresatura.
Posa di nuova finitura con prodotti oleo-cero-resinosi in solventi pemperici distribuiti a pennello.
Lucidatura finale con emulsioni cerose traspiranti ed antiscivolo OPERE VARIE
I lavori descritti necessiteranno di alcuni piccoli interventi di completamento e di supporto che possono essere così riassunti: assistenza muraria impiantisti per la realizzazione dell'impianto elettrico; Per ulteriori piccoli interventi, al momento non individuati potranno essere impartite specifiche istruzioni dalla Direzione Lavori.
MODO DI ESECUZIONE DI OGNI CATEGORIA DI LAVORI
ART. 22.1.
PULITURA DEI MATERIALI
La pulitura consiste in una serie di operazioni per rimuovere dalla superficie di un materiale le sostanze estranee, patogene generatrici di degrado e si avvale di metodi fisici e/o chimici da impiegare con gradualità e intensità diversa in rapporto al tipo di sostanza che si intende eliminare.
Per questo motivo risulta certamente un'operazione tra le più complesse e delicate all'interno del progetto di conservazione e quindi necessita di un'attenta analisi del quadro patologico generale, di un'approfondita conoscenza della specifica natura del degrado, dello stato di consistenza fisico-materica dei manufatti. Un livello di conoscenza indispensabile per verificare la natura del supporto e dell'agente patogeno, per determinare il processo chimico che innesca il degrado e, di conseguenza, la scelta dei prodotti e delle metodologie più appropriati di intervento (raccomandazioni NORMAL).
All'Appaltatore sarà, quindi, vietato effettuare qualsiasi tipo di operazione e l'utilizzo di prodotti, anche prescritti, senza la preventiva esecuzione di prove applicative o esplicita autorizzazione della D.L. In ogni caso ciascun intervento di pulitura dovrà esclusivamente preoccuparsi di eliminare tutte quelle forme patologiche in grado di generare degrado al manufatto, senza pensare quindi all'aspetto estetico e cromatico postintervento. Qualsiasi operazione di pulitura infatti genera un'azione comunque abrasiva nei confronti dei materiali, andando sempre e in ogni modo ad intaccare (seppur minimamente) la loro pellicola naturale (pelle) che si dovrà cercare di conservare integralmente. I singoli interventi vanno realizzati puntualmente, mai in modo generalizzato, partendo sempre e comunque da operazioni più blande passando via via a quelle più forti ed aggressive.
In particolare fra i manufatti impiegati in edilizia i materiali a pasta porosa (pietre, marmi, cotti) sono quelli che risentono maggiormente dell'interazione con gli agenti endogeni ed esogeni. La loro superficie, già profondamente caratterizzata e segnata superficialmente dalla eventuale lavorazione, diviene, una volta in opera, terreno di una serie delicatissima di modificazioni, legate alle condizioni al contorno e determinate dall'esposizione agli agenti atmosferici. In primo luogo a contatto con l'aria si ha una variazione delle caratteristiche chimiche e fisiche della superficie, dove si forma, nell'arco di anni, una patina ossidata più o meno levigata. La patina può esercitare un'azione protettiva sul materiale retrostante, ne determina la facies cromatica e, in definitiva, ne caratterizza l'effetto estetico. La patina naturale è il prodotto di un lento processo di microvariazioni ed è quindi una peculiarità del materiale storico; non solo, ma la sua formazione su manufatti esposti alle attuali atmosfere urbane è totalmente pregiudicata dall'azione delle sostanze inquinanti che provocano un deterioramento degli strati esterni molto più rapido della genesi della patina.
Al naturale processo irreversibile di graduale formazione di patine superficiali non deteriogene si sono sostituiti, negli ultimi decenni, meccanismi di profonda alterazione innescati dalle sostanze acide presenti nell'atmosfera inquinata. Sostanze che hanno una grande affinità con acqua e con la maggioranza dei materiali a pasta porosa. La formazione di croste o la disgregazione superficiale sono i risultati più evidenti di questa interazione.
La pulitura dei materiali porosi deve quindi in primo luogo rimuovere dalla loro superficie le sostanze patogene, rispettando la patina naturale, quando esista ancora, ed allontanando i prodotti di reazione (croste nere, efflorescenze, macchie) che possono proseguire l'azione di deterioramento. Inoltre, dal momento che nella maggior parte dei casi si interviene su materiale già profondamente degradato, il trattamento di pulitura deve essere attentamente calibrato: non deve provocare un ulteriore indebolimento, a livello micro o macroscopico, esercitando un'azione troppo incisiva; non deve asportare frammenti indeboliti, decoesionati o esfoliati; non deve attivare sostanze che possono risultare dannose; deve arrestarsi, per proseguire con altre tecniche, qualora l'asportazione dei depositi possa compromettere l'integrità del materiale.
Sistemi di pulitura
Un primo livello di pulitura tende a rimuovere essenzialmente i depositi incoerenti (generalmente formati da particellato atmosferico, carbonioso o terroso) che si accumulano per gravità o dopo essere state veicolate da acqua atmosferica o di risalita (efflorescenze saline) e che non realizzano alcun tipo di coesione o di reazione con il materiale sottostante. Questo tipo di deposito possiede una debole potenzialità patogena, che varia moltissimo in rapporto alla composizione delle sostanze e al materiale su cui si sedimentano. Anche i tempi di aggressione possono essere differenti, e dipendono dalla presenza o meno di sostanze attivatrici (per lo più l'acqua, che entra in quasi tutte le reazioni patogene) o catalizzatrici.
Un secondo livello di pulitura prevede la rimozione di depositi composti esclusivamente o prevalentemente da sostanze allogene che tendono a solidarizzarsi alla superficie del manufatto con un legame essenzialmente meccanico, senza intaccare (o intaccando in minima parte) la natura chimica del materiale. L'entità e la coesione di questi depositi dipendono dalla porosità del materiale. Le sostanze da rimuovere possono essere ancora particellato atmosferico, penetrato in profondità, magari veicolato da acqua, oppure sali (carbonati) depositati per esempio da acqua di dilavamento, o presenti come macchie.
Un terzo livello di pulitura prevede invece la rimozione dello strato superficiale che si forma sul materiale allorché le sostanze esterne, volatili o solide, si combinano con il materiale di finitura, mutandone la composizione chimica e dando origine a prodotti secondari, di reazione: è il caso dell'ossido di ferro (ruggine) che si forma sulle superfici metalliche, o dei prodotti gessosi, che vengono definiti croste in ragione del loro aspetto, i quali si formano sui materiali lapidei. Perdurando l'apporto delle sostanze patogene dall'esterno, si ha un progresso continuo dell'attacco in profondità, con distacco e caduta delle parti esterne Per rimuovere i materiali incoerenti sono sufficienti blandi sistemi meccanici: aspiratori, stracci, scope e spazzole in fibra vegetale -- saggina -- (meno incisive di quelle in materiale sintetico), aria compressa.
Questi metodi possono venire integrati dall'impiego puntuale di bisturi, spatole, piccole spazzole in nailon o Un quarto livello di pulitura prevede l'asportazione degli scialbi da eseguirsi con mezzi meccanici (lame, bisturi e chimici). Il tutto tutto seguito da lavaggi ed impacchi in acqua distillata ed applicazioni di sepiolite, in caso di gore superficiali.
Argille assorbenti - Se vi sono problemi di esercizio legati all'acqua dispersa, si può applicare sul materiale di superficie un impacco di speciali argille (attapulgite e sepiolite, due silicati idrati di magnesio, oppure bentonite) imbibite di acqua, dopo aver bagnato anche il materiale con acqua distillata. In un primo momento l'acqua solubilizza i composti gessosi delle croste e gli eventuali sali presenti; l'argilla agisce poi da spugna, cedendo vapore acqueo all'atmosfera e assorbendo acqua dal materiale cui è applicata, con tutte le sostanze in soluzione, che vengono asportate con l'impasto, una volta che si sia essiccato. La granulometria dei due tipi di argilla dovrà essere di almeno 100-220 mesh. Dovranno essere preparate diluendole esclusivamente con acqua distillata o deionizzata fino a raggiungere una consistenza pastosa che consenta la loro lavorazione in spessori di cm 2-3. Per rallentare il processo di evaporazione dell'acqua potranno essere sigillate con fogli di polietilene. Potranno inoltre essere caricate con resine scambiatrici di ioni.
Microaeroabrasivo - La microsabbiatura di precisione tramite microaeroabrasivo utilizza aria compressa disidratata e ugelli in grado di proiettare inerti di vario tipo sulle superfici da pulire. Si possono utilizzare ugelli di vario diametro (0,4 - 3 mm) da scegliere in rapporto alla pressione d'esercizio (0,5 - 4 atm), alla granulometria dell'inerte, al tipo di supporto da pulire. Gli inerti potranno essere microsfere di vetro o di allumina, corindone bianco, silice micronizzata, del diametro di qualche decina di micron (coefficiente di durezza della scala moshs=9; dimensioni sfere 100-150-180-200 mesh), carbonato di calcio o bicarbonato di sodio che hanno durezza di poco superiore alla superficie da pulire (durezza=3mosh).
Il vantaggio dell'impiego della microsabbiatura risiede nella possibilità di esercitare l'azione abrasiva con grande puntualità e con gradualità, anche in zone particolarmente sfavorevoli (sottosquadri, cornici), regolando la pressione di esercizio; per essere impiegata al meglio, e per la delicatezza dell'apparecchiatura, richiede l'intervento di operatori altamente qualificati e l'impiego su superfici poco estese. È particolarmente indicata sui materiali lapidei.
Sabbiatura - Assolutamente da non impiegarsi.
Altri sistemi di pulitura meccanici sono assolutamente da non impiegarsi in quanto possono comportare la distruzione sistematica della superficie del materiale sottoposto a trattamento e quindi inaccettabili dal punto di vista conservativo. Non sono quindi da impiegare: l'idrosabbiatura, la sabbiatura ad alta pressione, l'uso di spazzole rotanti in ferro, di scalpelli o di dischi e punte abrasive, l'impiego di acqua o vapore ad alta pressione e temperatura.
Sistemi di tipo chimico - Si basano sull'applicazione di reagenti che intaccano le sostanze leganti dei depositi; sono per lo più sali (carbonati) di ammonio e di sodio, da applicare con supporti di carta giapponese o compressa di cellulosa, per tempi che variano da pochi secondi a qualche decina di minuti, a seconda del materiale da trattare e dello spessore delle croste.
Successivamente è opportuno procedere a lavaggi e impacchi di acqua distillata ed eventuale successiva applicazione di sepiolite, nel caso di presenza di gore superficiali.
Qualora gli intonaci presentassero problemi di coesione, la D.L. potrà decidere di impregnarli con materiale idoneo, in particolare quelli privi di finitura superficiale.
La pulitura di tipo chimico è un'operazione indispensabile per ammorbidire gli strati esistenti di ridipintura sugli intonaci da restaurare, permettendone così la rifinitura con mezzi meccanici (lame di bisturi) fino ad un perfetto livello.
Solventi alifatici o sverniciatori - per rimuovere anche notevoli spessori di vernice da legno e metallo senza intaccare il materiale sottostante (toluene, metanolo e ammoniaca per vernici e bitume); Nella scelta di uno dei sistemi di pulitura presentati o di più sistemi da impiegare sinergicamente, bisogna considerare che l'azione di rimozione del materiale di deposito può comunque intaccare irreversibilmente anche la superficie da pulire. Spesso è impossibile rimuovere completamente i depositi dalla superficie dei materiali senza distruggerla: è il caso in cui le sostanze esterne siano penetrate troppo in profondità, o siano fissate così solidamente da essere raggiunte dai sistemi di pulitura. In questi casi è conveniente rinunciare ad un intervento approfondito, a meno che ciò non sia pregiudizio per la durata del materiale stesso.
Inoltre, non è infrequente il caso in cui il materiale da pulire (generalmente pietra, intonaco, legno, pitture) sia già profondamente degradato, al punto che ogni azione meccanica, compresa l'applicazione degli impacchi, comporterebbe la caduta di parti esfoliate o rese incoerenti. È allora consigliabile procedere ad un operazione di preconsolidamento, applicando sulla superficie da trattare, o nelle zone maggiormente compromesse, dei preparati consolidanti. Così fissato, il materiale può essere pulito, ma può darsi il caso (quando il preconsolidamento è richiesto dalla mancanza di coesione delle parti superficiali) che ulteriori operazioni di pulitura siano impossibili. Spesso il preconsolidamento è richiesto non tanto dal forte decoesionamento del materiale, quanto dall'impiego di tecniche di pulitura piuttosto energiche in presenza di lesioni o distacchi anche lievi; in questi casi, dopo la pulitura, il consolidante impiegato preventivamente può anche essere rimosso, a condizione che si tratti di sostanze reversibili.
All'Appaltatore sarà quindi vietato effettuare qualsiasi tipo di operazione e l'utilizzo di prodotti anche prescritti, senza la preventiva esecuzione di prove applicative ed esplicita autorizzazione della D.L.
ART. 22.2.
CONSOLIDAMENTO DEI MATERIALI
Un'operazione piuttosto complessa e delicata all'interno del progetto di conservazione; necessita quindi di un'attenta analisi del quadro patologico generale, di una approfondita conoscenza della specifica natura del degrado, dello stato di consistenza fisico-materica dei manufatti. Un livello di conoscenza indispensabile per verificare principalmente la natura del supporto, dell'agente patogeno, il processo chimico che innesca il degrado e, di conseguenza, la scelta dei prodotti e delle metodologie più appropriate di intervento (raccomandazioni NORMAL).
All'Appaltatore sarà, quindi, vietato effettuare qualsiasi tipo di operazione e l'utilizzo di prodotti, anche prescritti, senza la preventiva esecuzione di prove applicative o esplicita autorizzazione della D.L. In ogni caso ogni intervento di consolidamento dovrà essere di carattere puntuale, mai generalizzato. Ad operazione effettuata sarà sempre opportuno verificarne l'efficacia, tramite prove e successive analisi, anche con controlli periodici cadenzati nel tempo (operazioni comunque da inserire nei programmi di manutenzione Il consolidamento di un materiale consiste in un intervento atto a migliorarne le caratteristiche meccaniche, in particolare la resistenza agli sforzi e la. coesione, senza alterare patologicamente le prestazioni igrotermiche. È possibile effettuare vari tipi di consolidamento.
Consolidamento chimico - L'intervento può consistere in un trattamento di somministrazione in profondità di sostanze in soluzione che siano in grado, evaporato il solvente, di fissarsi al materiale elevandone i parametri di resistenza.
Consolidamento corticale - Le stesse sostanze possono essere applicate localmente o in modo generalizzato sulla superficie del materiale per ristabilire la coesione di frazioni degradate con gli strati sani Il trattamento chimico di consolidamento si applica evidentemente a materiali sufficientemente porosi (pietra, malte, laterizi, legname), in grado di assorbire composti leganti compatibili in soluzione.
Le sostanze consolidanti possono essere leganti dello stesso tipo di quelli contenuti naturalmente nel materiale (per esempio il latte di calce o i silicati), oppure sostanze naturali o sintetiche estranee alla composizione originaria del materiale ma comunque in grado di migliorarne le caratteristiche fisiche.
Per i materiali non porosi o scarsamente porosi (metalli, elementi lapidei ad alta densità, vetro, cemento armato), data l'impossibilità di realizzare una diffusa e sicura penetrazione in profondità di sostanze in soluzione, il consolidamento consiste invece nella ricomposizione di fratture, nella solidarizzazione di parti distaccate o nel ripristino delle sezioni reagenti.
Consolidamento strutturale - Il consolidamento può consistere nella messa in opera di elementi rigidi (mediante il calcolo e la realizzazione di nuovi elementi da affiancare a quelli degradati) che sollevano in parte o del tutto il materiale dalla sua funzione statica, compromessa dal degrado Applicazione dei principali consolidanti
Il consolidamento chimico si avvale di diverse categorie di prodotti, classificati in base alla composizione e alle modalità di impiego.
Nella scelta del prodotto è fondamentale conoscere in modo approfondito il materiale da trattare, le patologie rilevate o da prevenire e, nel caso di adeguamento funzionale a nuovi carichi e a nuovi standard di sicurezza, le nuove prestazioni funzionali che si richiedono.
Poiché il recupero della coesione e della capacità resistente del materiale è il primo obiettivo del consolidamento, può sembrare opportuno ricorrere a prodotti che saturino quanto più possibile il volume dei pori del materiale. È invece consigliabile usare sostanze che occupano solo parzialmente i pori, in modo da mantenere un'alta permeabilità al vapore. Un altro parametro da non sottovalutare è la profondità di penetrazione e di diffusione della soluzione consolidante, che deve essere più alta possibile, in modo da evitare la formazione di uno strato solamente superficiale ad elevata resistenza o una diffusione disomogenea del prodotto.
La reversibilità è un altro requisito necessario ad un prodotto consolidante: è utile però soprattutto per migliorare la penetrazione del prodotto, somministrando ulteriore solvente e per rimuovere sbavature all'esterno. In pratica è pressoché impossibile estrarre sostanze penetrate e solidificate all'interno di un materiale poroso.
In base alla composizione chimica possiamo individuare due categorie principali di consolidanti: i consolidanti inorganici e quelli organici.
Consolidanti inorganici - Hanno generalmente una grande affinità con i materiali da trattare; si possono impiegare sostanze che possiedono la stessa struttura chimica del materiale da consolidare, come l'idrossido di bario, impiegato sulle malte; in altri casi si impiegano le stesse componenti principali del materiale: così, su malte e su pietre calcaree viene usato il latte di calce, mentre su murature, malte e pietre vengono usati prodotti a base silicatica.
In particolare per quanto si riferisce al consolidamento di profondità degli intonaci originali, si utilizzeranno malte idrauliche composte da calce idraulica e pozzolana superventilata, oppure malte premiscelate; le zone da consolidare dovranno essere preventivamente puntellate, se ritenuto necessario, con puntelli in legno ed eventuale inserimento di perni in vetroresina.
Per eventuale consolidamento di parti decoese all'Appaltatore sarà vietato effettuare qualsiasi tipo di operazione e l'utilizzo di prodotti, anche prescritti, senza la preventiva esecuzione di prove applicative ed esplicita autorizzazione della D.L.
Per il risarcimento di micro e macro lacune si utilizzeranno malte a base di calce e cariche (sabbia e o polvere di marmo) della granulometria simile a quella originale. Nel caso di superfici aggettanti i nuovi elementi rigidi possono essere solidali con quelli esistenti e divenire collaboranti. Il consolidamento strutturale si avvale di soluzioni che vengono elaborate caso per caso.
I metodi di applicazione dei prodotti consolidanti fluidi prevedono l'impiego di strumentazione elementare (pennelli, rulli, apparecchi a spruzzo airless) o, qualora sia necessaria una penetrazione più profonda e capillare, richiedono un impianto di cantiere più complesso.
In questo caso all'Appaltatore è vietato effettuare qualsiasi tipo di operazione senza l'esplicita autorizzazione della D.L.
ART. 22.3.
PROTEZIONE DEI MATERIALI
Operazione da effettuarsi nella maggior parte dei casi al termine degli interventi prettamente conservativi. La scelta delle operazioni di protezione da effettuarsi e/o degli specifici prodotti da utilizzarsi andrà sempre concordata con gli organi preposti alla tutela del bene oggetto di intervento, così pure dietro autorizzazione e indicazione della D.L. L'utilizzo di specifici prodotti sarà sempre preceduto da test di laboratorio in grado di verificarne l'effettiva efficacia in base al materiale da preservare. L'applicazione di prodotti protettivi rientra comunque nelle operazioni da inserire nei programmi di manutenzione periodica Gran parte delle patologie di degrado dei materiali da costruzione dipende da alterazioni provocate da agenti esterni (infiltrazioni d'acqua, depositi superficiali di sostanze nocive.). Ogni intervento di conservazione, per essere tale, non deve avere come obiettivo solamente il risanamento del materiale, ma anche la sua ulteriore difesa dalle cause che hanno determinato l'insorgere dello stato patologico.
In certi casi è possibile un'azione radicale di eliminazione totale della causa patologica, quando questa è facilmente individuabile e circoscritta e dipende da fattori accidentali o comunque strettamente legati alle caratteristiche del manufatto. Al contrario, in un gran numero di situazioni le patologie sono generate da cause non direttamente affrontabili e risolvibili nell'ambito dell'intervento: presenza di sostanze inquinanti nell'atmosfera, piogge acide, fenomeni di tipo sismico o di subsidenza del terreno.
In genere queste due tipologie di cause degradanti si sovrappongono, per cui l'intervento, per quanto preciso, potrà prevenirne o eliminarne solo una parte.
La fase applicativa dei prodotti protettivi richiederà una certa cautela ed attenzione, sia nei confronti del materiale sia per l'operatore che dovrà essere munito di apposita attrezzatura di protezione secondo In generale i prodotti dovranno essere applicati su supporti puliti, asciutti e privi di umidità a temperature non eccessive (possibilmente su paramenti non esposti ai raggi solari) onde evitare un'evaporazione repentina dei solventi utilizzati.
L'applicazione si effettuerà irrorando le superfici dall'alto verso il basso, in maniera uniforme, sino a In generale i prodotti potranno essere applicati: ad airless, tramite l'utilizzo di apposite apparecchiature in grado di vaporizzare il liquido messo in pressione da pompa oleo-pneumatica; tramite applicazione a pennello morbido sino a rifiuto, utilizzando i prodotti in soluzione particolarmente diluita, aumentando gradualmente la concentrazione sino ad oltrepassare lo standard nelle ultime mani. Sarà utile alternare mani di soluzione delle resine (se in solvente) a mani di solo solvente per ridurre al minimo l'effetto di bagnato.
Per quanto si riferisce agli intonaci l'applicazione dei su indicati prodotti non è determinante ed obbligatoria, quindi all'Appaltatore sarà vietato effettuare qualsiasi tipo di operazione e l'utilizzo di prodotti (anche prescritti) senza la preventiva esecuzione di prove applicative ed esplicita autorizzazione della D.L.
ART. 22.4.
MALTE E CONGLOMERATI
Le malte da utilizzarsi per le opere di conservazione dovranno essere confezionate in maniera analoga a quelle esistenti. Per questo motivo si dovrà effettuare una serie di analisi fisico-chimiche, quantitative e qualitative sulle malte esistenti, in modo da calibrare in maniera ideale le composizioni dei nuovi agglomerati. Tali analisi saranno a carico dell'Appaltatore dietro espressa richiesta della D.L.
Ad ogni modo, la composizione delle malte, l'uso particolare di ognuna di esse nelle varie fasi del lavoro, l'eventuale integrazione con additivi, inerti, resine, polveri di marmo, coccio pesto, particolari prodotti di sintesi chimica, ecc., saranno indicati dalla D.L. dietro autorizzazione degli organi preposti alla tutela dell'edificio oggetto di intervento.
Nella preparazione delle malte si dovranno usare sabbie di granulometria e natura chimica appropriate. Saranno, in ogni caso, preferite le sabbie di tipo siliceo o calcareo, mentre andranno escluse quelle provenienti da rocce friabili o gassose; non dovranno contenere alcuna traccia di cloruri, solfati, materie argillose, terrose, limacciose e polverose. I componenti di tutti i tipi di malte dovranno essere mescolati a secco.
L'impasto delle malte dovrà effettuarsi manualmente o con appositi mezzi meccanici e dovrà risultare omogeneo e di tinta uniforme. I vari componenti, con l'esclusione di quelli forniti in sacchi di peso determinato, dovranno ad ogni impasto essere misurati sia a peso sia a volume. La calce spenta in pasta dovrà essere accuratamente rimescolata in modo che la sua misurazione riesca semplice ed esatta.
Tutti gli impasti dovranno essere preparati nella quantità necessaria per l'impiego immediato e possibilmente in prossimità del lavoro. I residui di impasto non utilizzati immediatamente dovranno essere gettati a rifiuto, fatta eccezione per quelli formati con calce comune che, il giorno stesso della loro miscelazione, potranno essere riutilizzati.
Tutte le prescrizioni relative alle malte faranno riferimento alle indicazioni fornite nella parte seconda Art. 2.3 del presente Capitolato.
I tipi di malta e le loro classi sono definite in rapporto alla composizione in volume secondo la tabella seguente (D.M. 9 gennaio 1987): Alla malta cementizia si può aggiungere una piccola quantità di calce aerea con funzione plastificante.
Malte di diverse proporzioni nella composizione confezionate anche con additivi, preventivamente sperimentate, possono essere ritenute equivalenti a quelle indicate qualora la loro resistenza media e compressione risulti non inferiore ai valori seguenti: 12 N/mm2 (120 Kgf/cm2) per l'equivalenza alla malta M1 8 N/mm2 (80 Kgf/cm2) per l'equivalenza alla malta M2 5 N/mm2 (50 Kgf/cm2) per l'equivalenza alla malta M3 2,5 N/mm2 (25 Kgf/cm2) per l'equivalenza alla malta M4 Composizione di Malte e conglomerati
I quantitativi dei diversi materiali da impiegare per la composizione delle malte e dei conglomerati, secondo le particolari indicazioni che potranno essere imposte dalla D.L. o stabilite nell'elenco prezzi, dovranno corrispondere alle seguenti proporzioni: Calce spenta in pasta b) Malta comune per intonaco rustico (rinzaffo) Calce spenta in pasta c) Malta comune per intonaco civile (stabilitura) Calce spenta in pasta d) Malta grassa di pozzolana Calce spenta in pasta e) Malta mezzana di pozzolana Calce spenta in pasta Pozzolana vagliata f) Malta fina di pozzolana Calce spenta in pasta Pozzolana vagliata g) Malta idraulica h) Malta fina per intonaci Malta di cui alle lettere c), f), g) vagliata allo staccio fino i) Malta per stucchi Calce spenta in pasta l) Calcestruzzo idraulico di pozzolana ART. 22.5. MATERIALI LAPIDEI
Gli interventi da effettuare sulle superfici lapidee presenti consistono principalmente nelle operazioni di pulitura, consolidamento, stuccatura, eventuali integrazioni di parti mancanti o degradate per stabilire continuità strutturale anche ai fini della sicurezza, protezione finale.
Le operazioni da adottare non dovranno creare microfratture, porosità o irregolarità superficiali che potrebbero diventare punti di ulteriore attacchi del degrado; le stuccature dovranno essere realizzate con materiale adeguato per colore e granulometria e non contenere alcali e solfati che potrebbero formare sali solubili. Il consolidamento dovrà essere compatibile con il materiale lapideo ed il protettivo finale dovrà essere reversibile, ossia solubile in solventi organici ed essere permeabile al vapore acqueo.
ART. 22.6. INTONACI E DECORAZIONI , INTERVENTI DI CONSERVAZIONE
ART. 22.6.1. Intonaci
Trattasi di interventi specifici e particolari per i quali si dovrà impiegare personale altamente specializzato e ricorrere, se espressamente richiesto, a consulenti tecnici. La D.L. prima di realizzare interventi di preconsolidamento, pulitura, consolidamento e protezione dei manufatti potrà richiedere l'elenco del personale tecnico impiegato.
ART. 22.6.2. Interventi di conservazione
Gli interventi di conservazione sugli intonaci e sulle decorazioni saranno sempre finalizzati alla massima tutela della loro integrità fisico-materica; l'Appaltatore dovrà pertanto, evitare demolizioni, rimozioni e dismissioni tranne quando espressamente ordinato dalla D.L. e solo ed esclusivamente gli intonaci risultino irreversibilmente alterati e degradati, evidenziando eccessiva perdita di legante, inconsistenza, evidenti fenomeni di sfarinamento e distacco.
Le operazioni di intervento andranno pertanto effettuate salvaguardando il manufatto e distinguendo in modo chiaro le parti eventualmente ricostruite.
I materiali da utilizzarsi per l'intervento di conservazione dovranno essere accettate dalla D.L., possedere accertate caratteristiche di compatibilità fisica, chimica e meccanica con l'intonaco esistente ed il suo supporto.
CONSERVAZIONE DI INTONACI DISTACCATI MEDIANTE INIEZIONI A BASE DI MISCELE
Questi interventi consentono di ripristinare la condizione di adesività fra intonaco e supporto, sia esso la muratura o un altro strato di rivestimento, mediante l'applicazione o l'iniezione di una miscela adesiva che presenti le stesse caratteristiche dell'intonaco esistente e cioè: forza meccanica superiore, ma in modo non eccessivo, a quella della malta esistente; ottima presa idraulica; minimo contenuto possibile di sali solubili potenzialmente dannosi per i materiali circostanti; buona plasticità e lavorabilità; basso ritiro per permettere il riempimento anche di fessure di diversi millimetri di larghezza.
Il distacco può presentare buone condizioni di accessibilità (parti esfoliate, zone marginali di una lacuna), oppure può manifestarsi senza soluzioni di continuità sulla superficie dell'intonaco, con rigonfiamenti percettibili al tocco o strumentalmente.
Nel primo caso la soluzione adesiva può essere applicata a pennello direttamente sulle parti staccate, ravvicinandole al supporto. Nel caso in cui la zona non sia direttamente accessibile, dopo aver ispezionato le superfici ed individuate le zone interessate da distacchi, l'Appaltatore dovrà eseguire delle perforazioni con attrezzi ad esclusiva rotazione limitando l'intervento alle parti distaccate.
Egli altresì, iniziando la lavorazione a partire dalla quota più elevata, dovrà: aspirare mediante una pipetta in gomma i detriti della perforazione e le polveri depositatesi all'interno iniettare con adatta siringa una miscela acqua/alcool all'interno dell'intonaco al fine di pulire la zona distaccata ed umidificare la muratura; applicare all'interno del foro un batuffolo di cotone; iniettare, attraverso il batuffolo di cotone, una soluzione a basi di adesivo acrilico in emulsione (primer) avendo cura di evitare il reflusso verso l'esterno; attendere che l'emulsione acrilica abbia fatto presa; iniettare, dopo aver asportato il batuffolo di cotone, la malta idraulica prescritta operando una leggera, ma prolungata pressione sulle parti distaccate ed evitando il percolamento della miscela all'esterno.
Qualora la presenza di alcuni detriti dovesse ostacolare la ricollocazione nella sua posizione originaria del vecchio intonaco, oppure impedire l'ingresso della miscela, l'Appaltatore dovrà rimuovere l'ostruzione con iniezioni d'acqua a leggera pressione oppure attraverso gli attrezzi meccanici consigliati dalla D.L.
Per distacchi di lieve entità, fra strato e strato, con soluzioni di continuità dell'ordine di mm 0,5, non è possibile iniettare miscele idrauliche, per cui si può ricorrere a microiniezioni a base di sola resina, per esempio un'emulsione acrilica, una resina epossidica o dei silani. Per distacchi estesi si potrà utilizzare una miscela composta da una calce idraulica, un aggregato idraulico, un adesivo fluido, ed eventualmente un fluidificante. L'idraulicità della calce permette al preparato di far presa anche in ambiente umido; l'idraulicità dell'aggregato conferma le proprietà e conferisce maggiore resistenza alla malta; l'adesivo impedisce in parte la perdita di acqua appena la miscela viene a contatto con muratura e intonaco esistente; il fluidificante eleva la lavorabilità dell'impasto.
Come legante si usano calci idrauliche naturali bianche, con additivo collante tipo resina acrilica; gli aggregati consigliati sono la pozzolana superventilata e lavata (per eliminare eventuali sali) e il cocciopesto, con gluconato di sodio come fluidificante.
ART. 22.6.3. Restauro degli intonaci e delle decorazioni. Consolidamenti, Stuccature e trattamento
delle lacune, protezione finale.
Le opere dovranno eseguirsi di norma combinando opportunamente le particolari indicazioni che Per i consolidamenti in profondità degli intonaci originali si potranno pertanto impiegare malte idrauliche composte da calce idraulica e pozzolana superventilata, oppure malte premiscelate, secondo le indicazioni della D.L.
La pulitura dovrà essere eseguita con mezzi meccanici (lame e bisturi) e/o con mezzi chimici, secondo quanto stabilito al cap. 21.1, seguita da lavaggi ed impacchi di acqua distillata ed eventuale applicazione di sepiolite.
Nel caso estremo in cui gli intonaci presentassero problemi di coesione la D.L. potrà decidere di utilizzare silicati di etile.
L risarcimento di micro e macro lacune potrà avvenire con malta a base di calce e cariche (sabbia e/o polvere di marmo) della granulometria simile a quella originale.
Gli impasti utilizzabili per le stuccature dovranno essere simili ai preparati da iniettare nelle zone distaccate, con alcune accortezze: scegliere aggregati che non contrastino eccessivamente, per colore, granulometria, con l'aspetto della malta esistente; rendere spalmabile l'impasto a spatola diminuendo la quantità di acqua o aggiungendo della silice micronizzata; evitare di usare malte di sola calce e sabbia, che possono dar luogo ad aloni biancastri di carbonato di calcio sulle parti limitrofe.
Fra i preparati più diffusi si potrà utilizzare un impasto di grassello di calce e di polvere di marmo, additivati con resine. Se le fessure sono profonde si procede al riempimento dapprima con uno stucco idraulico (formato da grassello di calce con aggregati grossolani di cocciopesto o pozzolana), per rifinire poi la parte superficiale con un impasto più fine.
Per lesioni strutturali si potranno utilizzare anche miscele a base di malte epossidiche, che hanno però un modulo elastico molto alto e presentano scarsa resistenza all'azione dei raggi ultravioletti, per cui non è consigliabile la loro applicazione in superficie, ma soltanto in stuccature profonde, o come adesivi strutturali.
ART. 22.7.
OPERE IN LEGNAME
ART. 22.7.1. Opere da carpentiere
Tutti i legnami da impiegarsi in opere permanenti da carpentiere (grossa armatura di tetto, travature per solai, impalcati, ecc.) devono essere lavorati con la massima cura e precisione, secondo ogni buona Regola d'Arte e in conformità alle prescrizioni date dalla Direzione Lavori.
Tutte le giunzioni dei legnami debbono avere la forma e le dimensioni prescritte, ed essere nette e precise in modo da ottenere un perfetto combaciamento dei pezzi che devono essere uniti.
Non sono tollerati alcun taglio in falso né zeppe o cunei o qualsiasi altro mezzo di guarnitura o ripieno.
Qualora venga ordinato dalla Direzione Lavori, nelle facce di giunzione verranno interposte delle lamine di piombo o di zinco, o anche del cartone incatramato.
Le diverse parti dei componenti un'opera in legname devono essere tra loro collegate solidamente mediante caviglie, chiodi, squadre, staffe di ferro, fasciature di reggia o altro, in conformità alle prescrizioni che saranno date.
Dovendosi impiegare chiodi per collegamento dei legnami, è espressamente vietato farne l'applicazione senza apparecchiarne prima il conveniente foro col succhiello.
I legnami prima della loro posizione in opera e prima dell'esecuzione della spalmatura di catrame o della coloritura, se ordinata, debbono essere congiunti in prova nei cantieri, per essere esaminati ed accettati provvisoriamente dalla D.L.
Tutte le parti dei legnami che rimangono incassate nella muratura devono, prima della posa in opera, essere convenientemente spalmate di catrame vegetale o di carbolineum e tenute, almeno lateralmente e posteriormente, isolate in modo da permettere la permanenza di uno strato di aria possibilmente ART. 22.7.2. Infissi in legno
Per l'esecuzione dei serramenti o altri lavori in legno l'Appaltatore dovrà servirsi di una ditta specialista e ben accettata dalla D.L. Essi saranno sagomati e muniti degli accessori necessari, secondo i disegni di dettaglio, i campioni e le indicazioni che darà la D.L.
Il legname dovrà essere perfettamente lavorato e piallato e risultare, dopo ciò, dello spessore richiesto, intendendosi che le dimensioni dei disegni e gli spessori debbono essere quelli del lavoro ultimato, né saranno tollerate eccezioni a tale riguardo.
I serramenti e gli altri manufatti saranno piallati e raspati con carta vetrata e pomice, in modo da far scomparire qualsiasi sbavatura. È inoltre assolutamente proibito l'uso del mastice per coprire difetti naturali del legno o difetti di costruzione.
Le unioni dei ritti con traversi saranno eseguite con le migliori Regole dell'Arte: i ritti saranno continui per tutta l'altezza del serramento, ed i traversi collegati a dente e mortasa, con caviglie di legno duro e con biette, a norma delle indicazioni che darà la D.L.
I denti e gli incastri a maschio e femmina dovranno attraversare dall'una all'altra i pezzi in cui verranno calettati, e le linguette avranno comunemente la grossezza di 1/3 del legno e saranno incollate.
Nei serramenti ed altri lavori a specchiatura, i pannelli saranno uniti ai telai ed ai traversi intermedi mediante scanalature nei telai e linguette nella specchiatura, con sufficiente riduzione dello spessore per non indebolire soverchiamente il telaio. Fra le estremità della linguetta ed il fondo della scanalatura deve lasciarsi un gioco per consentire i movimenti del legno della specchiatura.
Nelle fodere dei serramenti e dei rivestimenti, a superficie liscia o perlinata, le tavole di legno saranno connesse, a richiesta della D.L., o a dente e canale ed incollatura, oppure a canale unite da apposita animella o linguetta di legno duro incollata a tutta lunghezza.
Le battute delle porte senza telaio verranno eseguite a risega, tanto contro la mazzetta quanto fra le Le unioni delle parti delle opere in legno e dei serramenti verranno fatte con viti; i chiodi o le punte di Parigi saranno consentiti soltanto quando sia espressamente richiesto dalla D.L.
Tutti gli accessori, ferri ed apparecchi a chiusura, di sostegno, di manovra ecc., dovranno essere, prima della loro applicazione, accettati dalla D.L. La loro applicazione ai vari manufatti dovrà venire eseguita a perfetto incastro, in modo da non lasciare alcuna discontinuità, quando sia possibile, mediante bulloni a Quando trattasi di serramenti da aprire e chiudere, ai telai maestri o ai muri dovranno essere sempre assicurati appositi ganci, catenelle o altro che, mediante opportuni occhielli ai serramenti, ne fissino la posizione quando i serramenti stessi debbono restare aperti. Per ogni serratura di porta o uscio dovranno essere consegnate due chiavi.
A tutti i serramenti ed altre opere in legno, prima del loro collocamento in opera e previa accurata pulitura a raspa e carta vetrata, verrà applicata una prima mano di olio di lino cotto accuratamente spalmato in modo che il legname ne resti ben impregnato. Essi dovranno conservare il loro colore naturale e, quando la prima mano sarà ben essiccata, si procederà alla loro posa in opera e quindi alla loro pulitura con pomice e carta vetrata.
Per i serramenti e le loro parti saranno osservate le prescrizioni di cui al seguente Art. 4.21.3, oltre alle norme che saranno impartite dalla D.L. all'atto pratico.
Resta inoltre stabilito che quando l'ordinazione riguarda la fornitura di più serramenti, appena avuti i particolari per la costruzione di ciascun tipo, l'Appaltatore dovrà allestire il campione di ogni tipo che dovrà essere approvato dalla D.L. e verrà depositato presso di essa. Detti campioni verranno posti in opera per ultimi, quando tutti gli altri serramenti saranno stati presentati ed accettati.
Ciascun manufatto in legno o serramento prima dell'applicazione della prima mano di olio di lino cotto dovrà essere sottoposto all'esame ed all'accettazione provvisoria della D.L., la quale potrà rifiutare tutti quelli che fossero stati verniciati o coloriti senza accettazione.
L'accettazione dei serramenti e delle altre opere in legno non è definita se non dopo che siano stati posti in opera, e se, malgrado ciò, i lavori andassero poi soggetti a fenditure e screpolature, incurvamenti e dissesti di qualsiasi specie, prima che l'opera sia definitivamente collaudata, l'Appaltatore sarà obbligato a rimediarvi, cambiando, a sue spese, i materiali e le opere difettose.
Interventi di conservazione
Tutti i serramenti che a insindacabile giudizio della D.L. andranno completamente recuperati e conservati, andranno rimossi e ricoverati in laboratorio per effettuare tutte quelle idonee operazioni di pulitura, stuccatura, revisione, trattamento, necessarie per garantirne un buon funzionamento ed una buona tenuta migliorandone quindi le caratteristiche prestazionali richieste dalla normativa UNI.
Si effettueranno preventivamente operazioni di pulitura tramite abrasivatura delle superfici, eventuale utilizzo di appositi svernicianti (cloruro di metilene, metilchetone, acetone) e con generatori di aria calda. Si procederà in seguito ad operazioni di stuccatura e rasatura, all'eventuale sostituzione di parti eccessivamente degradate, all'incollatura, il rinzeppamento, l'incavicchiamento degli incastri. Si effettuerà la scartavetratura finale leggera, l'applicazione di doppia mano di olio di lino, l'applicazione di impregnante pigmentato o di adatta vernice coprente. Si verificherà inoltre la ferramenta, si effettuerà l'eventuale smontaggio e rimontaggio utilizzando nuove viti con il rinzeppamento dei fori. Il loro trattamento o la loro completa sostituzione saranno da concordarsi con la D.L.
L'Appaltatore dovrà inoltre migliorarne la tenuta all'acqua mediante l'applicazione di bande impermeabili verticali ed orizzontali (guarnizioni) che separino i paramenti esterni da quelli interni; migliorare la tenuta delle giunzioni poste tra il telaio fisso e la muratura sigillandole mediante specifici elastomeri siliconici, poliuretanici; migliorare la tenuta dei raccordi tra i serramenti ed i davanzali con i sistemi ritenuti più idonei dalla D.L. L'Appaltatore sarà inoltre tenuto ad impiegare guarnizioni dalle dimensioni e dallo spessore adatti, in modo che, dopo aver chiuso i serramenti, le loro cerniere non siano sottoposte a notevoli Particolare attenzione sarà da dedicare nella scelta dei materiali di finitura e protezione. Dovranno essere reversibili, non ingiallire, essere compatibili con le caratteristiche fisiche del legno consolidato, quindi presentare una corretta elasticità e modulo elastico, facilità di manutenzione, non degradare sotto l'azione combinata dei raggi UV, degli agenti atmosferici, del microclima locale.
Saranno di vario tipo e verranno impiegati in base alla tipologia, esposizione ed esercizio del manufatto da proteggere. Saranno da evitare applicazioni di forti spessori di prodotto. Si potranno impiegare vernici a base di resine naturali (vernici a spirito o lacche all'alcool), vernici alla copale (soluzioni della resina in essenza di trementina, eventualmente addizionate con piccole quantità di olio essiccativo), vernici a base di resine sintetiche monocomponenti (le cosiddette flatting a base di oleo-resine) che possono essere trasparenti o pigmentate (queste ultime risultano più resistenti). Si potranno utilizzare in alternativa prodotti impregnanti non pellicolanti. Gli impregnati sono normalmente a base di oli o resine in solvente miscelati con adatti biocidi, sono applicabili a pennello, a rullo o per immersione, hanno un'ottima resistenza e penetrazione, consentono inoltre una facile manutenzione.
Ancora si potranno impiegare, in special modo su superfici piuttosto degradate e non esposte agli agenti atmosferici, materiali naturali quali olio di lino o cere naturali (normalmente cera d'api in soluzione al 40% in toluene).
ART. 22.8.
OPERE IN FERRO
Nei lavori in ferro questo deve essere lavorato diligentemente con maestria, regolarità di forme e precisione di dimensioni, secondo i disegni che fornirà la D.L., con particolare attenzione nelle saldature e bolliture. I fori saranno tutti eseguiti con il trapano, le chiodature, ribaditure ecc. dovranno essere perfette, senza sbavature; i tagli dovranno essere rifiniti a lima.
Saranno rigorosamente rifiutati tutti quei pezzi che presentino imperfezione o inizio di imperfezione.
Ogni pezzo od opera completa in ferro dovrà essere rifinita a piè d'opera colorita a minio.
Per ogni opera in ferro, a richiesta della D.L., l'Appaltatore dovrà presentare il relativo modello, per la L'Appaltatore sarà in ogni caso obbligato a controllare gli ordinativi ed a rilevare sul posto le misure esatte delle diverse opere in ferro, essendo egli responsabile degli inconvenienti che potessero verificarsi per l'omissione di tale controllo.
In particolare si prescrive: Inferriate, cancellate, cancelli ecc. - Saranno costruiti a perfetta Regola d'Arte, secondo i tipi che verranno indicati all'atto esecutivo. Essi dovranno presentare tutti i regoli ben dritti, spianati ed in perfetta composizione. I tagli delle connessure per i ferri incrociati mezzo a mezzo dovranno essere della massima precisione ed esattezza, ed il vuoto di uno dovrà esattamente corrispondere al pieno dell'altro, senza la minima ineguaglianza o discontinuità.
Le inferriate con regoli intrecciati ad occhio non presenteranno nei buchi, formati a fuoco, alcuna In ogni caso l'intreccio dei ferri dovrà essere dritto ed in parte dovrà essere munito di occhi, in modo che nessun elemento possa essere sfilato.
I telai saranno fissati ai ferri di orditura e saranno muniti di forti grappe ed arpioni, ben inchiodati ai regoli di telaio, dimensioni e posizioni che verranno indicate.
CONFERIMENTO DEI RIFIUTI ALLE DISCARICHE
In tutte le opere di demolizione è compresa anche la pulizia ed il trasporto alle pubbliche discariche delle macerie accumulate.
Per quanto riguarda il trattamento dei rifiuti solidi urbani e di quelli ed essi assimilabili, provenienti dal cantiere oggetto dell'appalto, l'Impresa aggiudicataria dovrà provvedere a trasportarli ed a smaltirli presso la discarica AMIAT denominata "Basse di Stura" (Via Germagnano 50), senza godere di alcuna tariffa Successivamente la Città di Torino effettuerà il pagamento diretto alla discarica autorizzata previa presentazione di fattura intestata alla stessa da parte dell'Impresa.
Tutti i rifiuti non rientranti nella categoria solidi urbani o assimilabili agli urbani, dovranno invece essere conferiti nelle apposite discariche specializzate, e la spesa relativa allo smaltimento è compresa nei prezzi di elenco utilizzati nella stesura del computo metrico.
Le macchine e gli attrezzi dati a noleggio debbono essere in perfetto stato di servibilità e provvisti di tutti gli accessori necessari per il loro regolare funzionamento. Sono a carico esclusivo dell'Appaltatore la manutenzione degli attrezzi e delle macchine.
Il prezzo comprende gli oneri relativi alla mano d'opera, al combustibile, ai lubrificanti, ai materiali di consumo, all'energia elettrica ed a tutto quanto occorre per il funzionamento delle macchine.
Con i prezzi di noleggio delle motopompe oltre la pompa sono compensati il motore, o la motrice, il gassogeno, e la caldaia, la linea per il trasporto dell'energia elettrica ed, ove occorra, anche il trasformatore.
I prezzi di noleggio di meccanismi in genere si intendono corrisposti per tutto il tempo durante il quale i meccanismi rimangono a piè d'opera a disposizione dell'Amministrazione e cioè anche per le ore in cui i meccanismi stessi non funzionano, applicandosi il prezzo stabilito per meccanismi in funzione soltanto alle ore in cui essi sono in attività di lavoro; quello relativo a meccanismi in riposo in ogni altra condizione di cose anche per tutto il tempo impiegato per riscaldare la caldaia e per portare a regime i meccanismi.
Nel prezzo del noleggio sono compresi e compensati gli oneri e tutte le spese per il trasporto a piè d'opera, montaggio, smontaggio ed allontanamento dei detti meccanismi.
Per il noleggio dei carri e degli autocarri il prezzo verrà corrisposto soltanto per le ore di effettivo lavoro rimanendo escluso ogni compenso per qualsiasi altra causa o perditempo.
Con i prezzi dei trasporti si intende compensata anche la spesa per i materiali di consumo, la mano d'opera del conducente, e ogni altra spesa occorrente.
I mezzi di trasporto per i lavori in economia debbono essere forniti in pieno stato di efficienza e corrispondere alle prescritte caratteristiche.
La valutazione delle materie da trasportare è fatta a seconda dei casi, a volume od a peso con riferimento alla distanza.
RESPONSABILITÀ DI FUNZIONAMENTO
Resta stabilito che ogni responsabilità circa il regolare funzionamento di tutti gli impianti, fino al collaudo definitivo, ricade sulla Ditta, in quanto l'accettazione del progetto e dei quantitativi dei materiali, non implica responsabilità alcuna da parte dell'Amministrazione e la Ditta dovrà provvedere, ove necessiti, ad aumentare i quantitativi dei materiali previsti per garantire che gli impianti corrispondano perfettamente alle prescrizioni contrattuali, senza diritto, per tali aumenti o migliorie, a particolari compensi di sorta, intendendosi che i quantitativi indicati rappresentano un minimo.
IL RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO Ing. Claudio BELTRAMINO Arch. Maria VITETTA DEFINIZIONE TECNICA ED ECONOMICA DEI LAVORI . 1
OGGETTO DELL'APPALTO . 1
STATO ATTUALE DELLO SCALONE. 1
PROGETTO E DESCRIZIONE SOMMARIA DELLE OPERE DA
ESEGUIRE . 2
INDICE DEI LOTTI DI LAVORO . 10
OPERE ESCLUSE DALL'APPALTO . 11
AMMONTARE DELL'APPALTO E CATEGORIE DI LAVORO . 11
MODALITÀ DI STIPULAZIONE DEL CONTRATTO. 12
CATEGORIA PREVALENTE, CATEGORIE SCORPORABILI E
SUBAPPALTABILI . 12
SOGGEZIONE AD ALTRI CAPITOLATI - LEGGI E NORME . 12
PRESCRIZIONI VARIE OBBLIGHI SPECIALI DELL'IMPRENDITORE.
RESPONSABILITÀ E PENALITÀ . 14
DISPOSIZIONI PARTICOLARI. 17
ATTUAZIONE DEI DISPOSTI DI CUI AL D. LGS. 494/96 E S.M.I. 17
PREZZI . 18
ELENCO PREZZI AGGIUNTIVI. 18
CAPO II. -
PRESCRIZIONI TECNICHE, CARATTERISTICHE, MODO DI
ESECUZIONE E VALUTAZIONE DI OGNI LAVORO. 29
LAVORI SU SEDIMI APERTI AL PUBBLICO TRANSITO . 30
IMPIANTO DI CANTIERE . 30
OPERE PROVVISIONALI. 30
QUALITÀ E PROVENIENZA DEI MATERIALI . 31
INDAGINI PRELIMINARI ALL'INTERVENTO DI CONSERVAZIONE . 46
MAPPATURA DEL DEGRADO . 47
CATEGORIE DI LAVORO DA REALIZZARE . 48
MODO DI ESECUZIONE DI OGNI CATEGORIA DI LAVORI . 56
CONFERIMENTO DEI RIFIUTI ALLE DISCARICHE. 70
NOLEGGI . 70
TRASPORTI . 70
RESPONSABILITÀ DI FUNZIONAMENTO . 70

Source: http://bandi-intracom.comune.torino.it/download/V_ALLEGATI/7724.0/capitolato.pdf

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